Avere un’opinione oggettiva e bilanciata sulle opportunità e i rischi del trading online è essenziale per decidere se utilizzare questo approccio per investire. Sia le opportunità che i rischi vengono spesso amplificati, a seconda dell’interlocutore con cui stiamo parlando; pochi conoscono in modo oggettivo i dettagli degli investimenti online, per cui la maggior parte delle persone si limita a parlare per esperienza personale.
L’esperienza personale di uno o di una manciata di investitori non è minimamente sufficiente per cogliere la complessità e l’ampiezza del trading online. Pochi settori sono altrettanto dinamici e arrivano a toccare un numero così alto di persone in tutto il mondo.
Come vedremo in questa guida, la sostanza è che il trading online rispecchia le caratteristiche di qualunque altro approccio agli investimenti in Borsa. Rispetto al recarsi in filiale o telefonare a un broker per comprare i titoli, è semplicemente un modo per efficientare le operazioni; i rischi che corriamo e le opportunità a cui ci esponiamo dipendono dagli asset su cui investiamo, non dal modo in cui li acquistiamo.
Chiaramente è importante ricordare che come in tutti i settori, ci sono anche malintenzionati e servizi di scarso valore. Imbattersi in situazioni di questo genere può seriamente compromettere la nostra capacità di investire online con successo, ed è per questo che usare un broker autorizzato come eToro -vai qui per il sito- è fondamentale. Cadere in una truffa, in qualunque settore, non è mai bello.
Opinioni sul trading online – Riassunto:
Funziona? | Sì |
🧐 A cosa stare attenti | Opinioni con secondi fini, utenti delusi dalle perdite |
👥 Migliori forum per opinioni reali | Finanza OnLine, Investing.com, Investire Oggi |
❓ Miglior aggregatore di recensioni | Trustpilot |
📰 Migliori siti per opinioni autorevoli | Vedi l’elenco |
💰 Si può guadagnare? | Sì, ma non è garantito |
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Il trading online è una truffa?
Il trading online non è una truffa in sé, ma ci sono delle truffe a cui bisogna stare attenti. Si tratta di un mondo strettamente correlato al denaro e alla speculazione: forse solo le scommesse, gli immobili, il gioco d’azzardo e il mercato dell’arte hanno un giro d’affari così veloce e ampio. E non è un caso che in tutti questi mercati i truffatori siano sempre esistiti.
Se scegliamo di operare nel rispetto della legge e di non affidarci a promesse di guadagni facili, possiamo facilmente evitare di cadere in questi tranelli. Tutto ciò che bisogna fare per evitare di cadere in qualche trappola è seguire il buonsenso:
- Mai credere a chi promette alti ritorni, in tempi brevi, in modo del tutto passivo;
- Evitare i corsi venduti a migliaia di euro che promettono di svelare “strategie segrete” per ottenere grandi profitti con il trading;
- Sempre operare con un broker autorizzato da Consob, come Capital.com (clicca qui per visitare il sito).
Poche accortezze sono sufficienti per schivare la totalità degli operatori truffaldini del trading. Sarebbe anche opportuno evitare di seguire i consigli ricevuti attraverso telefonate di marketing legate al trading: praticamente tutti gli operatori che adottano questa strategia di promozione sono inaffidabili e stanno già violando la legge con le loro telefonate non autorizzate.
Finché operiamo con un broker dotato di licenza valida in Unione Europea e autorizzato da Consob, le probabilità di truffa sono pressoché zero. Anche nel caso in cui dovesse capitare, oppure se il broker si ritrovasse in situazione di insolvenza, l’assicurazione -obbligatoria per i broker regolamentati- ci ripagherà del danno causato.
Opinioni comuni sul trading: cosa c’è di vero?
La maggior parte delle opinioni sul trading online hanno un fondo di verità, ma combinato a preconcetti o informazioni scorrette. Il nostro obiettivo, in questa prima parte della guida, sarà spiegare cosa ci sia di vero nelle opinioni più comuni.
Teniamo sempre a mente che gli investimenti in Borsa sono ormai diventati comuni da oltre un secolo, mentre l’operatività online si è diffusa negli ultimi vent’anni. Questo significa che entrambe le cose hanno ampiamente resistito alla prova del tempo.
Non solo entrambe le cose esistono ancora, ma sono in forte crescita. Secondo Fortune Business Insights, dal 2021 al 2028 è previsto che il tasso di crescita del mercato del trading online sarà del 5,1% annuo. Nel 2028 è previsto che in totale questo mercato valga oltre 12 miliardi di dollari, per cui non siamo parlando di un piccolo fenomeno di nicchia.
Questa è forse la dimostrazione più chiara del valore aggiunto che il mondo del trading online sta portando alla finanza. Quando anche l’inflazione, un clima geopoliticamente teso e l’esplosione di una bolla speculativa alla fine del 2021 non sono sufficienti per arrestare il progresso degli investimenti online, significa che gli investitori ne percepiscono i vantaggi rispetto ad altri approcci alla Borsa.
Opinione #1 – “Il trading online è rischioso”
Il trading online comporta rischi, alla pari di qualunque altro investimento. Non è rischioso in sé il fatto di inviare un ordine online anziché, ad esempio, farlo tramite telefono o passando per un promotore finanziario. Il rischio è implicito dal momento che stiamo investendo in Borsa: che si tratti di azioni, obbligazioni, valute o altro ancora, ci sono sempre dei rischi.
Chiaramente il rischio dipende soprattutto dagli strumenti su cui investiamo e dal modo in cui lo facciamo. Investire con una leva finanziaria molto alta sui CFD implica un rischio altrettanto alto; investire senza leva su delle obbligazioni governative tripla-A implica invece un rischio molto basso, come sempre. E altrettanto come sempre, il potenziale rendimento va di pari passo al rischio.
Un fenomeno noto e dimostrato è la maggior predisposizione al rischio di chi investe online.1 Questo potrebbe essere dovuto al fatto che le minori commissioni, la maggior facilità di accesso ai grafici e la sensazione di controllo rendono gli investitori più speculativi. Inoltre è più facile avere accesso a strumenti di investimento sul margine, ma questo non significa che sia obbligatorio usarli.
Per fare un esempio pratico, eToro (qui per il sito) è un broker che offre migliaia di azioni RealStock negoziabili senza commissioni (offerta valida solo per le azioni reali estere, no di Borsa Italia) investendo direttamente sul titolo vero e proprio; il rischio è sicuramente più basso rispetto a investire sui CFD del petrolio in leva utilizzando un broker specifico per le attività speculative come FP Markets (puoi attivare una demo gratis qui). L’importante è sempre rimanere fedeli alla propria strategia e al proprio profilo di rischio.
Opinione #2 – “Con il trading si perde e basta”
Così come ci sono persone che guadagnano dalla loro attività di trading, ci sono persone che perdono. In nessun caso il trading o il mondo degli investimenti possono essere considerati delle garanzie quando si parla di profitti: i risultati dipendono unicamente dalle nostre scelte, dall’andamento dei mercati e dalla nostra capacità di fare previsioni.
Una buona parte delle persone che inizia a fare trading lo fa, purtroppo, senza le dovute competenze. Se ci si aspetta di cliccare un paio di pulsanti e iniziare a generare profitti su profitti, il problema è di chi ha queste aspettative e non dei mercati finanziari o del trading online. Non esistono scorciatoie verso la ricchezza, né all’interno dell’economia reale né nel mondo della finanza.
Chi ha investito 3.000€ in azioni Tesla nel 2011, quando il loro prezzo era intorno ai 5$, ora si ritrova con circa 600.000€ e al picco del prezzo nel 2021 si sarebbe trovato con oltre 1,1 milioni di euro. Si potevano comprare le azioni di Tesla nel 2011 attraverso il trading online? Assolutamente sì.
Nello stesso modo, chi ha investito 5.000€ in azioni Telecom Italia nel 2011, oggi si ritrova con meno di 1.000€. Perché il trading è una truffa? No, perché ha investito su un titolo sopravvalutato e non ha fatto bene i propri conti. Si ritorna sempre, inevitabilmente, al fatto che bisogna sapere cosa si sta facendo nel momento in cui si inizia a investire.
Opinione #3 – “Con il trading si costruiscono entrate passive”
L’idea che qualunque tipo di attività di stampo economico possa tradursi in un’entrata totalmente passiva, incluso e forse soprattutto nel caso del trading online, è sbagliata in partenza. Persino chi ha una casa a rendita deve occuparsi di riscuotere l’affitto, fare manutenzione, partecipare alle riunioni di condominio, versare i dovuti tributi e così via. Il mondo degli investimenti non fa eccezione.
Tipicamente l’impegno di tempo richiesto per investire varia in funzione dell’orizzonte temporale. Un intraday trader tende a passare quasi tutta la sua giornata lavorativa davanti allo schermo. Che sia per analizzare manualmente i grafici e le notizie, o per perfezionare degli strumenti di trading automatico, è un’occupazione come qualsiasi altra. Può generare entrate, ma non passive.
Dall’altra parte ci sono investitori che usano strategie totalmente passive, che spesso funzionano anche molto bene. Chi ha impostato un bonifico automatico per acquistare ogni mese delle quote di ETF che replicano lo S&P 500, nel complesso, ha avuto degli ottimi ritorni negli ultimi 10-50-100 anni e sicuramente non si è pentito della sua decisione.
Questo tipo di strategia, però, funziona davvero bene solo se i proventi -in forma di plusvalenze o dividendi- vengono reinvestiti di volta in volta. In questo modo la capitalizzazione composta può fare il suo dovere e massimizzare il ritorno a lungo termine; in questo caso, dunque, abbiamo un sistema passivo, che non genera entrate.
Forse l’unica eccezione a questa regola generale è il social trading di eToro (scoprilo gratis qui). In questo caso possiamo copiare in automatico persone che fanno trading intraday in forma professionale, per cui manteniamo un sistema passivo che al contempo può avere la forma di un’entrata regolare. Anche con il social trading, però, è bene continuare a gestire i trader copiati nel corso del tempo e ribilanciare il portafoglio regolarmente.
Opinione #4 – “Investire online è un gioco d’azzardo”
Ci sono persone che “scommettono” ciecamente sui loro trade, ma questo non è il modo corretto di fare trading. Se un investitore totalmente impreparato si trova di fronte alla sua piattaforma, e inizia a piazzare ordini di ogni genere su asset che non conosce, allora non c’è differenza tra la sua operatività e quella di uno scommettitore.
Ed è anche vero che il rischio è un legame comune tra investimenti e gioco d’azzardo. Le similitudini, però, finiscono qui. In primis perché le scommesse sono un gioco a somma zero: qualcuno guadagna solo se qualcun altro perde. Il mondo degli investimenti non è un gioco a somma zero, perché investire significa acquistare asset produttivi.
Ipotizzando di comprare un’azione, ad esempio, si diventa proprietari di una quota di proprietà in una società. La società genera flussi di cassa positivi dal suo business, poi ne distribuisce una parte ai suoi azionisti; in questo modo tutti i soci traggono profitto dalla loro quota, non serve che qualcuno perda. Ed è per questo che nel lungo termine i mercati puntano sempre verso l’alto.
Il secondo motivo è che le probabilità non sono truccate in nostro sfavore come nel caso delle scommesse. Tutti i giochi d’azzardo, dalle scommesse sportive fino alla roulette, sono ingegnerizzati statisticamente affinché il banco abbia sempre una probabilità leggermente maggiore di vincere. Possiamo vincere alcune volte, ma su migliaia di giocate siamo sicuri di perdere.
Con gli investimenti, per contro, non c’è un “banco” che possa stabilire le probabilità di successo per tutti. Ogni persona che partecipa al mercato come compratore o venditore agisce da banco per l’operazione di qualcun altro. Per cui possiamo dire che il gioco d’azzardo sia una forma di rischio che sfavorisce i giocatori, mentre il mondo degli investimenti sia una forma di rischio che di base è “truccata” in favore degli investitori.
Opinione #5 – “Con il trading si guadagna facilmente”
Anche se esistono storie vere di ritorni a quattro o cinque cifre con il trading, bisogna essere realisti con le proprie aspettative. Come abbiamo accennato prima, poche migliaia di euro investite in azioni come Apple, Netflix e Amazon ai loro albori oggi varrebbero milioni. Ma quanti hanno effettivamente scoperto queste aziende ai loro albori e le hanno tenute in portafoglio per tutti questi anni? Pochi.
Una serie di formatori discutibili, nel corso degli anni, ha contribuito a un’immagine sbagliata di trader e investitori. Spesso vediamo la figura del trader dipinta come quella di un dandy moderno: macchine di lusso, gioielli, viaggi da sogno e poco lavoro. Questo è un tipico specchietto per le allodole proposto dai “guru” che vendono corsi a cifre da capogiro.
Il ritorno medio dei mercati azionari, nel lungo termine, si aggira intorno al 7-9% annuo. Un trader più attivo e di talento, in grado di essere costantemente nel 10% dei migliori trader attivi, potrebbe sperare di battere del 4-5% annuo questa media. I family office e i fondi attivi che riescono a ottenere un 11-12% annuo di ritorno medio esistono, ma rimangono l’eccezione.
Non esiste una scorciatoia verso la ricchezza, lo abbiamo già chiarito. ma accumulando i risparmi e reinvestendo i profitti questi tassi possono fare la differenza nel lungo termine. Un capitale di 2.500€ all’anno, investito all’8% composto per 20 anni si trasforma in un capitale di oltre 120.000€. Ecco perché pazienza, costanza e dedizione negli investimenti sono più importanti di un timing perfetto nelle entrate e nelle uscite.
Inoltre dovremmo sempre tenere a mente il discorso che il rischio è proporzionale al rendimento. Usando un broker come FP Markets (qui per la demo gratuita), si possono aprire posizioni in leva sui CFD che potenzialmente potrebbero moltiplicare il loro valore di diverse volte in pochi giorni; allettante, sì, ma anche più rischioso rispetto a utilizzare Capital.com per comprare titoli a basso rischio senza leva.
Il trading online funziona?
Tutto ciò che abbiamo spiegato fin qui è più che sufficiente per non avere dubbi sul fatto che il trading online funziona davvero, quantomeno se lo si fa con le aspettative giuste. Tuttavia qualcuno potrebbe ancora essere scettico, per cui è giusto riportare ulteriori dimostrazioni della stessa tesi.
Fino a qui siamo partiti dalle opinioni più comuni e le abbiamo analizzate per capire cosa ci fosse di vero. Ora invece possiamo passare noi alla costruzione di un modello che unisca in modo coerente i rischi, le opportunità, i pro e contro e la letteratura scientifica in materia di trading online.
Per farlo ci baseremo su 5 elementi concreti che tutti possono facilmente constatare. Sono aspetti che caratterizzano l’offerta del trading online rispetto a quella di qualunque altro tipo di operatività, tanto nel bene quanto nel male.
Il trading online conviene?
Il trading online conviene: si tratta di un mondo regolamentato, in crescita, che ha reso l’accesso ai mercati democratico e poco costoso. La promessa del mondo degli investimenti online era proprio questa. Non quella di costruire un sistema di guadagno facile, non quella di rendere competenti gli investitori incompetenti: solo quella di accorciare la distanza tra investitori e Borse.
Sono i numeri a dare ragione al mondo del trading online. A partire dal fatto che i giovani, più attivi da un punto di vista digitale, in quasi tutto il mondo abbiano ormai più soldi investiti su piattaforme online che attraverso i canali della finanza tradizionale.2 E le ricerche dimostrano che chi lo ha provato ne ha un’opinione più positiva rispetto agli investimenti offline.3
Parlando proprio di numeri, basta un rapido confronto tra il trading online e le alternative per capire cosa sia più conveniente. Ipotizzando di fare una semplice operazione di compravendita su un pacchetto di azioni, con una banca tradizionale pagheremmo:
- 12-15€ di costi per aprire la posizione;
- 12-15€ di costi per chiudere la posizione;
- Uno 0,2-0,5% di commissioni variabili sul capitale investito.
Supponendo di voler investire 300€ di risparmi ogni mese, questo significa che nella migliore delle ipotesi staremmo perdendo il 10+% del nostro investimento da subito. Considerando il ritorno medio dei mercati, un’aspettativa realistica sarebbe di dover aspettare 12-18 mesi solo per riuscire a recuperare i costi iniziali. Per contro, il costo vivo di questa operazione per la banca è di pochi centesimi.
Dall’altra parte abbiamo le piattaforme di trading online, che per la stessa operazione potrebbero richiedere in totale uno 0,15-0,3% di costi, talvolta meno. Se consideriamo un broker come eToro -clicca per il sito-, potremmo addirittura ritrovarci a pagare zero costi: se le azioni o gli ETF su cui stiamo investendo sono nell’elenco di titoli negoziabili senza commissioni, l’operazione sarà al 100% gratuita.
Guadagnare con il trading è possibile
Non c’è dubbio sul fatto che la principale fonte principale dell’interesse intorno al trading online siano le prospettive di guadagno. Sui possibili profitti del trading online si sente dire davvero di tutto, ma è importante sapere questo: si può guadagnare, ma non c’è garanzia di guadagno.
Per convincersi che la Borsa può essere profittevole è sufficiente guardare un grafico dell’andamento dei principali indici nel corso del tempo. Da un giorno all’altro o da un anno all’altro i mercati possono tendere a ribasso, ma nel lungo termine la loro direzione è sempre rialzista.
Ci sono diversi modi per guadagnare dal trading: plusvalenze, cedole, dividendi, flussi di cassa previsti, interessi e persino canoni di affitto. Il problema è sempre uno soltanto: investire sugli strumenti giusti. Dal momento che le Borse tendono a salire nel corso del tempo, comunque, anche solo investire in modo diversificato su un numero molto ampio di titoli significa quasi certamente ottenere un rendimento a lungo termine.
Persino strumenti di per sé improduttivi, come l’oro o il petrolio, toccano nuovi massimi nel corso del tempo. Uno dei motivi principali per cui molte persone non riescono a ottenere un rendimento è proprio la loro predisposizione sbagliata verso il rischio: chi investe online tende a comprare ai massimi e vendere ai minimi, mentre si dovrebbe fare l’esatto opposto.4
Sarebbe più difficile trarre profitto da un investimento su canali più tradizionali, come i fondi comuni d’investimento. Con un 2-3% di costi annui e altrettante commissioni per acquistare e poi vendere la partecipazione nel fondo, il profilo di costi incide tantissimo sulla probabilità di ottenere un rendimento al netto dell’andamento dei mercati. Chi invece sceglie di aprire un conto demo gratis su FP Markets per gestire in autonomia gli investimenti, approfittando di costi molto più bassi parte già da una posizione di vantaggio.
Il trading può diventare una professione
Anche se la maggior parte degli investitori vede il trading come un modo per coltivare i risparmi o proteggersi dall’inflazione, realmente il trading può essere una professione a tutti gli effetti. Basti pensare a tutte le persone che lavorano nelle banche d’investimento, nelle banche commerciali e in tutte le realtà come fondi comuni, family office, hedge funds e così via.
Si pensa che solo la Borsa di Wall Street, attraverso i broker e le società che operano direttamente sul territorio a New York, impieghi oltre 200.000 persone.5 Stiamo parlando della Borsa più grande al mondo, ma non di certo dell’unica; nel computo non sono poi considerate le persone che lavorano per se stesse o nelle banche che lavorano grazie a Wall Street.
Basta fare un ragionamento molto banale per capire che questo numero non può essere frutto del caso. I casi sono due soltanto: o il trading e i mercati sono opportunità concrete, per cui così tante persone riescono a guadagnarsi da vivere grazie alla loro esistente, oppure il trading e i mercati non funzionano e queste persone vivono di una sorta di “truffa legalizzata”.
Realmente qualcuno potrebbe pensare che una truffa arriverebbe a impiegare così tanti professionisti, spesso con dottorati di ricerca delle Università più prestigiose al mondo, per così tanti anni? Per i detrattori diventa sempre più difficile cercare di giustificare razionalmente i motivi per non appoggiare gli investimenti, soprattutto online.
E non stiamo considerando che, grazie al social trading di eToro, i dati di centinaia di migliaia di trader al dettaglio sono pubblici. Così è diventato visibile a tutti che è effettivamente possibile trasformarlo in una professione, anche se ovviamente bisogna essere molto capaci.
Il trading online è legale e regolamentato
Sono passati ormai più di vent’anni da quando Banca d’Italia e Consob hanno riconosciuto la legittimità del trading online. Oggi la gran parte delle regolamentazioni viene armonizzata a livello europeo da ESMA, l’ente che si occupa di garantire la trasparenza delle Borse nei paesi dell’Unione.
Quando si parla di truffe collegate al mondo del trading, è opportuno specificare che queste avvengono al di fuori dei limiti di legge. Operare in modo illegale non è pericoloso solo nel mondo del trading: compreresti una casa con abusi edilizi, o ti fideresti di chi fa l’allibratore illegale? Essere al sicuro è realmente solo una questione di verificare la legalità delle fonti e delle piattaforme che utilizziamo.
La cosa più importante è sempre controllare che il broker con cui stiamo operando sia regolamentato in Europa e che abbia ricevuto l’autorizzazione da parte di Consob per operare sul mercato italiano. Sono due requisiti essenziali, ai quali non si deve mai fare eccezione. I servizi che menzioniamo su TradingOnline.net, come l’ottimo broker Capital.com, sono sempre regolamentati e autorizzati.
Un’altra professione regolamentata è quella del consulente finanziario: chi non è accreditato nell’apposito albo non dovrebbe influenzare i tuoi investimenti. Che si tratti di giornalisti, youtuber, influencer o qualsiasi altra figura, ricorda sempre di prendere con le pinze ciò che ti viene detto da altri non-professionisti del settore. Non è detto che sappiano di cosa stanno parlando, e in teoria non sarebbero autorizzati a farlo.
Si può fare anche senza rischiare
Che imparare richieda qualche errore, lo si sa. Nel trading online, per la prima volta nel mondo degli investimenti, le persone hanno la possibilità di imparare dagli errori senza ripercussioni: grazie alla modalità demo si può investire del denaro virtuale e farsi un’opinione in prima persona.
In tutte le altre forme di investimento non è prevista neanche lontanamente questa ipotesi. Se un investitore immobiliare alle prime armi compra l’immobile sbagliato, non perde denaro virtuale. Quando si investe con il promotore finanziario sbagliato non c’è una modalità “di prova”, e non si può resettare il saldo.
Questa è la manifestazione di trasparenza più grande a cui si possa pensare per un prodotto finanziario. La possibilità di testarlo in ogni minimo dettaglio e simulare qualsiasi scenario, prima di investire un solo centesimo. Non è un’esagerazione: con i conti demo disponibili oggi, la simulazione è estremamente fedele al conto reale.
In un conto demo serio come quello di Capital.com -vai qui per il sito- i prezzi degli strumenti finanziari sono sempre riportati live e sono gli stessi del conto reale. Non ci sono costi per aprire il conto, né vincoli o marketing aggressivo. L’esecuzione dei trade con il denaro virtuale rispecchia fedelmente quella del conto reale e tutte le funzionalità della piattaforma rimangono analoghe.
Opinioni autentiche sul trading online: dove trovarle
Trovare opinioni sul trading online è facile, ma è molto difficile trovarne di imparziali, oggettive e senza secondi fini. Spesso si trovano opinioni troppo positive o troppo negative: le prime sono motivate quasi sempre dal conflitto di interessi, le seconde dal fatto che qualcuno non ama prendersi la responsabilità dei propri risultati.
Chi parla del trading come un sistema di guadagno facile o di scorciatoia per la ricchezza, di solito, è intenzionato a venderci un corso o i suoi segnali di trading. Si vende ai principianti la speranza di potersi arricchire facilmente, dopodiché si vende loro la “soluzione”.
Chi parla del trading come una truffa o un sistema architettato per far perdere gli investitori, allo stesso tempo, lo fa solitamente perché ha perso dei soldi con il trading online. Anziché prendersi la responsabilità dei suoi cattivi investimenti, si fa ricadere la colpa sul “sistema“.
Per rendere più facile la ricerca di recensioni autentiche, vogliamo segnalare le migliori fonti sia italiane che internazionali di opinioni verificate sul trading e gli investimenti in Borsa.
Migliori forum con opinioni sul trading
I forum sono stati il primo modo di aggregarsi per le community del trading online. Anche se l’avvento dei social network e del social trading di eToro ne ha ridotto molto la popolarità, alcuni forum rimangono attivi e molto interessanti. Quelli con più recensioni oggettive sono:
- FOL – Forum Finanza OnLine
- OptionClub.it
- Forum di InvestireOggi
- Investing.com
Come sempre, ricordiamo che anche le migliori fonti a volte contengono messaggi di spam o marketing nascosto. Bisogna fare sempre attenzione a non cascare nella rete di qualche truffatore.
Giornali e blog con recensioni autorevoli
I quotidiani di informazione finanziaria, insieme ai blog e ai siti specializzati, sono solitamente una fonte di opinioni qualificate. L’occhio critico dei professionisti del settore è in grado di riconoscere una truffa, un broker non regolamentato o uno schema Ponzi a distanza di chilometri.
Anche in questo caso non è possibile generalizzare, in ogni caso. Ci sono siti perfettamente verticali sul trading online che, in realtà, esistono solo per depistare i trader verso qualche servizio o corso sponsorizzato. Nella nostra lista di blog e testate migliori come fonti di opinioni sul trading online, ci sono:
- Il Sole 24 Ore, specie nella sezione “Mercati”
- TradingOnline.com
- Altroconsumo.it
- Milano Finanza
Inoltre è sempre utile ricordare il dominio Consob.it, che ospita il sito ufficiale della Commissione Nazionale per le Società e la Borsa. Si tratta della massima autorità italiana in materia di broker, trading e investimenti: online è consultabile gratuitamente anche l’elenco completo delle società d’investimento autorizzate.
Trustpilot sul Trading Online
Un’altra buona fonte di recensioni e opinioni può essere Trustpilot. Dipende molto da quello che stiamo cercando: si trova poco in merito al trading online in generale, ma è un sito affidabile per verificare le recensioni dei broker e delle piattaforme.
Purtroppo negli ultimi anni abbiamo notato un costante aumento delle recensioni false, soprattutto legate a truffe. Per quanto i filtri anti-spam e le verifiche dello staff di Trustpilot possano provare ad arginare il fenomeno, rimane evidente che ci sia un problema di recensioni false. I bot che scrivono queste recensioni sono tanti e condizionano anche le opinioni disponibili su altri siti, come Twitter.
La nostra opinione
Dal momento che ci occupiamo di trading a livello professionale da oltre dieci anni, siamo un team che ha avuto tutto il tempo di formarsi un’opinione sulla materia. E per quanto tutti i nostri redattori siano anche investitori, vogliamo riconoscere subito che non tutti dovrebbero iniziare a fare trading online.
Il trading e le piattaforme per investire online sono ideali per tutti gli investitori che vogliono e sanno gestire in autonomia i propri risparmi. Se abbiamo sufficienti informazioni per operare da soli sui mercati, indubbiamente possiamo trarne dei benefici: totale libertà nella gestione delle operazioni, costi estremamente bassi, pieno controllo sugli investimenti e persino opportunità di carriera.
Dall’altra parte, ci sono anche tante persone che non dovrebbero avvicinarsi al trading. Chi non sa nulla di Borsa, ha obiettivi non realistici, mostra un atteggiamento da scommettitore verso i suoi trade ed è in cerca di guadagni facili farebbe bene a desistere. Solitamente queste sono le premesse che accompagnano un pessimo ritorno nel trading.
Bisogna sempre ricordare che, come qualunque attività, anche il trading richiede formazione e impegno. Chi è disposto ad accettarlo, può trovare negli investimenti online una libertà e un controllo senza precedenti nella gestione in proprio dei risparmi.
Considerazioni finali
Le opinioni sul trading online sono sempre state le più disparate, e non abbiamo dubbi sul fatto che rimarranno confusionali a lungo. Purtroppo l’immagine di un mondo “magico”, che può far transitare miliardi di dollari puramente attraverso internet, suscita eccessi tanto di ottimismo quanto di pessimismo. E non è raro trovare persone che cambiano opinione con una svolta completa di 180°.
Bisogna saper guardare in modo oggettivo tanto le opportunità, quanto i requisiti e i rischi associati alle piattaforme di trading. Per quanto occuparsi dei propri investimenti in prima persona sia vantaggioso in termini di costi e di flessibilità, bisogna essere pronti ad assumersi tutte le responsabilità del caso. Tanto quelle dei successi, quanto quelle degli insuccessi.
Inoltre è sempre importante distinguere le opinioni di chi è caduto in truffe da quelle di chi utilizza broker regolamentati come Capital.com (qui trovi la demo). Inevitabilmente chi è caduto in qualche truffa avrà un’opinione plasmata su un’esperienza completamente diversa da quella che si dovrebbe avere con il trading; queste persone però sono tante, purtroppo, malgrado gli sforzi di Consob per tutelare i risparmiatori.
FAQ: Domande e risposte frequenti sulle opinioni legate al trading
Perché le opinioni sul trading online sono così diverse?
Spesso e volentieri le opinioni sul trading online sono condizionate dall’esperienza personale -che non forma una regola generale-, da secondi fini o dal fatto di essersi affidati a piattaforme truffaldine per fare trading.
È vero che si può fare trading con piccole somme?
Assolutamente sì. Oggi le piattaforme come eToro (vai qui al sito) permettono di fare trading con depositi minimi estremamente bassi: per la maggior parte dei broker online si va da 5€ a 200€ di deposito minimo per aprire un conto reale.
Quale truffa è più comune nelle opinioni sul trading?
La truffa più comune prevede che una persona dica di aver perso soldi facendo trading, ma di averli recuperati grazie a qualche fantomatico avvocato o studio legale. Puntualmente chi si rivolge allo stesso “studio” finisce per ricevere parcelle altissime, senza risultati.
Come si distinguono le opinioni affidabili sul trading online?
Le opinioni affidabili solitamente non contengono link, numeri di telefono o indirizzi email. Soprattutto non contengono recapiti di fantomatici “maghi del trading” che promettono guadagni facili e certezze di profitto.
Si guadagna davvero con il trading?
Guadagnare con il trading è assolutamente possibile, ma non è scontato e non c’è alcuna certezza di fare soldi. I mercati oscillano tutti i giorni, sta a noi capire in che direzione andranno.
Dove conviene fare trading?
Per fare trading conviene sempre utilizzare un broker che rispetti certe caratteristiche: autorizzazione Consob, bassi costi di intermediazione e una piattaforma facile da utilizzare. Sia Capital.com che FP Markets ne sono ottimi esempi.
Il Forex trading è una truffa?
Il trading sul Forex non è una truffa, così come non lo sono quello sulle azioni, sulle materie prime o qualunque altro asset regolamentato. Detto questo, esistono broker truffaldini e “guru” che millantano promesse non mantenibili. Bisogna sempre tenere gli occhi aperti e usare il buonsenso.
Fonti e bibliografia
- Barber, B., & Odean, T. (2002). Does Online Trading Change Investor Behavior? European Business Organization Law Review, 3(1), 83-128. doi:10.1017/S1566752900000835
- Gomathy, C K. (2022). A STUDY ON EVALUATION OF ONLINE TRADING.
- Hemalatha S. (2019), Adoption of online share trading: A technology perspective, Zenith International Journal of Multidisciplinary Research
- Mittal , A., & Aggarwal, V. K. . (2014). Stock Traders Perception towards Stock Market Variability and Trading . Gyan Management Journal, 8(1), 111–117. Retrieved from https://acspublisher.com/journals/index.php/gmj/article/view/621
- Patrick McGeehan (February 22, 2009). “After Reversal of Fortunes, City Takes a New Look at Wall Street“. The New York Times. Retrieved January 15, 2011.