Criptovaluta emergente

Le criptovalute emergenti rappresentano quella parte del mondo crypto che, pur non essendo ancora nella fascia alta della capitalizzazione di mercato, continuano a crescere a un ritmo spedito. Il mercato ribassista del 2022 ha visto l’uscita di molti investitori, sgonfiando i prezzi e soprattutto facendo allontanare dal settore una buona parte dei progetti che non avevano un reale valore aggiunto.

La storia dei mercati finanziari insegna che i migliori momenti per fare affari sono quelli in cui gli altri investitori sono spaventati. Il mondo crypto ha già conosciuto momenti difficili in passato e il periodo 2022-24 potrebbe diventare una grande opportunità. A poco a poco si vedono sempre più progetti concreti e di valore emergere tra il rumore di sottofondo, mentre le crypto meno serie affondano.

Per quanto nessuno abbia la sfera di cristallo, questo potrebbe essere un ottimo momento per entrare sul mercato delle criptovalute emergenti. Riconoscendo le coins più serie e davvero create per generare valore, oggi gli investitori possono approfittare di prezzi bassi e di un mercato con pochi occhi puntati addosso. Inoltre i broker come eToro offrono ottime opportunità per comprare senza commissioni tutte le crypto più interessanti che menzioneremo nel corso della guida, contribuendo al valore aggiunto per chi investe.

Riepilogo – Criptovalute emergenti:

Cosa sonoCrypto a bassa capitalizzazione e alta crescita
📊 Migliori settoriDeFi, Gaming, Metaverso e utility tokens
💎 Migliori crypto emergentiVedi l’elenco completo
📈 Migliori broker per investireeToro / Capital.com / FP Markets
🔎 Migliori exchange per investireCrypto.com / Binance / Coinbase
🛡️ Esistono truffe?– Attenzione a pareri autorevoli e whitepaper
Criptovalute emergenti – Riepilogo

Cosa si intende per “criptovalute emergenti”?

Una criptovaluta emergente si giudica per la sua capitalizzazione relativamente bassa, ma in forte aumento. La caratteristica tipica dei progetti del genere è quella di essere piuttosto recenti, perché più un progetto è recente e più è probabile che il mercato non sia ancora stato in grado di prezzarne pienamente il potenziale.

cosa sono le criptovalute emergenti e quali sono i progetti su cui puntare oggi
In un periodo ribassista, investire in crypto emergenti può essere un’ottima opportunità a lungo termine

Il grande vantaggio di chi investe in questo tipo di crypto è la possibilità di ottenere ritorni molto alti. È successo agli investitori che hanno creduto inizialmente in Bitcoin, in Ethereum, Solana, Binance Coin e tantissimi altri progetti. Il mondo delle criptovalute è diverso da quello degli investimenti in Borsa, in cui una società si quota solitamente dopo aver già raggiunto dimensioni notevoli. Le crypto sono acquistabili fin dall’inizio, per cui è realmente possibile investire fin dal primo giorno.

Lo svantaggio è il rischio maggiore, dovuto al fatto che i progetti emergenti non sono sempre di reale valore. Sarebbe fin troppo semplice citare il caso di Terra Luna, ma non è l’unica storia di questo genere. Non sempre è facile trovare informazioni concrete e affidabili sui fondatori di un progetto, sul loro desiderio di supportarlo a lungo termine e di fare qualcosa che non sia soltanto attirare l’attenzione per poi abbandonare la nave con i soldi dei primi investitori.

Migliori crypto emergenti 2023/2024

Fatta questa dovuta introduzione, possiamo passare a presentare le migliori criptovalute emergenti da tenere in portafoglio nei prossimi anni. Gli analisti di TradingOnline.net hanno concentrato l’attenzione su progetti che hanno dimostrato la capacità di aggiungere valore all’economia decentralizzata, hanno un valore intrinseco tangibile e possono essere acquistate facilmente.

Detto questo, è importante ricordare che le criptovalute tendono -ancora più delle azioni- a muoversi in comparto. I progetti migliori ottengono i rendimenti migliori quando il mercato cresce; quando il mercato cresce, i progetti migliori tendono a perdere meno terreno di altri ma è comunque molto raro che sfuggano del tutto al bear market.

1. Ethereum

Può sembrare strano trovare Ethereum in una classifica di criptovalute emergenti, ma effettivamente il progetto è stato del tutto reinventato dopo il famoso merge. La nuova versione di Ethereum basata sul proof-of-stake ha ridotto l’impatto ambientale della rete del 99%, è più scalabile e offre ancora più opportunità per creare app decentralizzate e smart contracts.

A conti fatti, la rete risulta talmente diversa dalla sua versione iniziale che si tratta seriamente di una criptovaluta nuova. Allo stesso tempo è un ecosistema già consolidato, che si trova nella posizione ideale per permettere agli investitori di posizionare degli ordini a prezzi scontati.

Se il passaggio a PoS fosse avvenuto nel corso del 2020-21, nel pieno del mercato rialzista, probabilmente il valore di 1 ETH sarebbe schizzato rapidamente a oltre 5.000$. Invece il merge è avvenuto nel bel mezzo di un momento fortemente ribassista, generando l’effetto opposto. Così Ethereum si trova ora in una posizione molto interessante per comprare a prezzi scontati.

Per investire su Ethereum senza commissioni, la nostra redazione consiglia di aprire un account demo di prova gratis su eToro. Si tratta dell’unico broker regolamentato in Europa con cui si investe direttamente in crypto vere e proprie, senza pagare nemmeno un centesimo in costi di intermediazione.

2. The Graph

The Graph è la criptovaluta associata a uno dei progetti più interessanti per le operazioni di ottenimento di dati dalla blockchain di Ethereum. Una blockchain è a conti fatti un database decentralizzato, all’interno del quale sono conservati dati sulle transazioni che avvengono nella rete. Nel caso specifico di Ethereum e di altre crypto simili, i dati possono riguardare anche smart contracts molto complessi.

Per espandere l’utilizzo delle crypto è essenziale che queste diventino integrabili con il mondo off-chain. The Graph si occupa proprio di questo, permettendo agli sviluppatori di interpellare la blockchain per estrarre dei dati da utilizzare in altri programmi anche fuori dai sistemi decentralizzati. Potremmo paragonare questo progetto a un MySQL del mondo blockchain, e se dovesse replicarne il successo gli investitori sarebbero ampiamente ricompensati.

Al momento la capitalizzazione di The Graph non è sufficiente per farla entrare tra i 40 progetti più grandi del mondo crypto, ma siamo piuttosto convinti che questo sia destinato a cambiare nei prossimi anni.

3. Decentraland

Decentraland è un metaverso la cui criptovaluta ufficiale è $MANA. Le due cose funzionano a braccetto, con gli utenti che si godono l’esperienza immersiva di questo mondo digitale sempre più ampio gestendo le loro transazioni con il token ufficiale.

Si fa un gran parlare di metaverso da quando Facebook ha ribattezzato la società Meta, rendendo chiari i suoi piani per il futuro. Nel concreto, però, gli esperti ritengono che sia più probabile il successo di un metaverso open-source nel quale ogni sviluppatore è libero di aggiungere valore. Un po’come successo per WordPress nel mondo dei siti web, o per internet prima ancora.

cos'è Decentraland e perché  una valida criptovaluta emergente
Decentraland è attualmente il metaverso più promettente del mondo crypto

Decentraland ha già attirato l’attenzione di grandissimi brand a livello internazionale, che hanno deciso di operare all’interno di questo universo parallelo con le loro boutique o con esperienze uniche per gli utenti. La possibilità di creare un mercato potenzialmente illimitato di NFT all’interno del gioco è una possibilità da non sottovalutare, anche considerando che molti di questi token non-fungibili potranno servire come vere e proprie fonti di guadagno per i loro creatori.

Un ottimo broker per investire su Decentraland è Capital.com -qui il form per aprire la demo gratis –, un intermediario specializzato in CFD che permette di esporsi direttamente al valore del progetto senza dover comprare la crypto vera e propria. In questo modo si ottiene lo stesso andamento del proprio investimento, ma senza le complicazioni legate a wallet e cyber security.

4. Curve

Curve è un progetto già molto grande che consiste nel più grande exchange di stablecoin decentralizzato al mondo. Gli utenti possono partecipare alle pool di liquidità depositando le loro stablecoin e ottenendo ricompense in diversi modi:

  • Spartendosi le commissioni di negoziazione quando qualcuno attinge alla liquidità della pool;
  • Mettendo in staking i $CRV per ottenere più diritti di voto all’interno della DAO;
  • Vendendo i diritti di voto, direttamente cedendo i token di governance ottenuti con lo staking.

Il bello di questo sistema è che beneficia tanto gli investitori quanto gli utenti. Fornisce un mercato liquido e profondo per ottenere e gestire stablecoin in modo efficace, ricompensando chi fornisce questa liquidità in un modo equo. Inoltre è interamente gestito da una DAO, per cui sono gli utenti più coinvolti ad avere più diritti di voto con cui indirizzare il sistema verso il suo futuro.

Un altro grande punto a favore di Curve è l’operabilità cross-chain. La blockchain principale su cui il progetto opera è Ethereum, ma gli utenti possono spostare i fondi da una catena all’altra per approfittare di asimmetrie di mercato, minori commissioni o migliore velocità di trasferimento dei propri fondi. In questo modo Curve rimane neutrale di fronte ai cambiamenti di mercato del mondo crypto, garantendo al progetto un futuro slegato da un singolo punto di fallimento.

5. Enjin Coin

Ecco un altro progetto da non sottovalutare, soprattutto da quando Enjin e CoinMarketCap hanno lanciato una lunga serie di iniziative congiunte per ricompensare i loro utenti. Alla radice, Enjin è una casa di sviluppo di videogiochi basati su blockchain. La si potrebbe dunque paragonare a Ubisoft o Activision, ma ovviamente in una fase ancora molto meno avanzata.

Il fatto che intorno ai videogames orbiti un mercato sempre più grande è fuori discussione. La domanda è quale sarà il ruolo di blockchain all’interno di questa espansione: sempre più gamers sono convinti di poter trovare una strada per monetizzare la loro abilità grazie alla combinazione tra NFT e videogiochi.

Se questo fosse il futuro del mercato videoludico, allora Enjin si troverebbe a fare da pioniere nel bel mezzo di un’opportunità che vale decine di miliardi. È ancora molto presto per dire quanto successo avranno i videogiochi su blockchain, ma questo è proprio il lavoro di un investitore: valutare il rischio di entrare presto in un’opportunità in cambio della potenziale ricompensa offerta.

Chi lo desidera può comprare Enjin Coin su eToro e approfittare anche del sistema di social trading, grazie al quale si possono copiare in automatico altri investitori esperti del settore crypto per delegare la gestione della propria operatività quotidiana.

6. Celo

Celo è una blockchain che punta ad abbattere le barriere che impediscono a miliardi di persone di affacciarsi al mondo crypto. Barriere fatte in gran parte di mancanza di dispositivi, complicatezza dei sistemi e talvolta scarsa connettività a internet. Per combattere questi problemi, Celo ha pensato di realizzare una blockchain totalmente pensata per i dispositivi mobili.

Per utilizzare il servizio si usa il proprio numero di telefono come chiave pubblica. Questo assicura sicurezza e facilità per gli utenti, rendendo la blockchain totalmente mobile-first. Il sistema di funzionamento della rete è interamente basato sul proof-of-stake e i blocchi hanno dimensioni molto piccole. Basta una connessione molto basilare per poter entrare nell’ecosistema.

Malgrado sia una blockchain agile e leggera, è comunque molto potente. Si possono costruire smart contracts e persino intere app decentralizzate, con costi di negoziazione minimi e ottima scalabilità. I fondatori del progetto arrivano da società come Google, Bank of America e Visa, oltre che da Università come Stanford, MIT e Cambridge.

Specialmente nelle nazioni emergenti e dove le persone hanno scarso accesso a internet, ci aspettiamo che questo progetto possa prendere piede piuttosto facilmente.

7. Convex Finance

Abbiamo già parlato di Curve, per cui è inevitabile parlare di Convex Finance. Si tratta di due progetti strettamente legati, perché Convex Finance è sostanzialmente pensato per remunerare di più gli utenti che depositano liquidità su Curve.

Come abbiamo spiegato, è possibile depositare liquidità su Curve all’interno delle liquidity pools ed è possibile anche mettere in staking il token del progetto per ottenere più diritti di voto. Questi diritti di voto influenzano la ricompensa ottenuta da chi partecipa alla pool, per cui fondamentalmente è vantaggioso avere questi diritti.

L’idea alla base di Convex Finance è permettere agli utenti di ottenere un ritorno maggiore sulla liquidità depositata su Curve. Gli utenti di Convex si comportano come “lobby”, influenzando le commissioni delle pool e di conseguenza il rendimento per chi deposita denaro al loro interno. Dal momento che Curve sta diventando essenziale per il funzionamento della DeFi, anche il ruolo di Convex non è da sottovalutare.

In questo caso l’orizzonte consigliato per un investimento è il lungo termine, per cui sarebbe vantaggioso comprare il token su eToro senza pagare commissioni e conservandolo al sicuro all’interno del proprio account.

8. Ethereum Name Service

Chi conosce bene il progetto alla base di Ethereum sa che non si tratta di una semplice criptovaluta, ma di un ecosistema decentralizzato che punta a diventare un internet totalmente basato sulla connessione peer-to-peer. Fino a questo momento, le funzionalità di Ethereum come rete alternativa a internet sono state piuttosto limitate. Da un anno a questa parte, e ancora di più nei prossimi, le cose sono destinate a cambiare.

Ora che Ethereum ha un suo Name Service, è in grado di replicare ciò che già succede con la rete che siamo abituati a utilizzare tutti i giorni. Complessi codici alfanumerici legati a wallet e transazioni su blockchain possono essere convertite in oggetti semplici da comprendere per tutti, come domini internet.

Per fare un esempio, il nostro sito TradingOnline.net risponde a una serie di indirizzi numerici che il tuo browser e la tua connessione hanno elaborato per permetterti di aprire questa pagina. Ora anche Ethereum è in grado di farlo, per cui esiste un dominio tradingonline.eth che può replicare ciò che noi facciamo nel web tradizionale all’interno del web 3.0.

Ethereum Name Service presentazione e ruolo nel mondo del web 3.0
Ethereum Name Service è un progetto strutturale per lo sviluppo del web 3.0

Per comprare domini e altri servizi all’interno della rete Ethereum, gli utenti sono incentivati a usare il token Ethereum Name Service. Con il passare del tempo, dunque, questo progetto è destinato a diventare la valuta di riferimento per la compravendita di servizi legati alla più grande rete decentralizzata al mondo. Per ora si colloca oltre la 100esima posizione in termini di capitalizzazione, ma è solo questione di tempo prima che cominci a valere decisamente di più.

9. SushiSwap

SushiSwap è un AMM (Automated Market Maker), o più semplicemente un exchange decentralizzato. Gli utenti possono partecipare alla rete in diversi modi, di cui i principali sono due: prestare crypto alle pools di liquidità per dividersi le commissioni generate dalle compravendite, oppure usare effettivamente il servizio come un exchange per comprare e vendere crypto con costi di intermediazione molto bassi.

Interessante il fatto che già oggi il progetto supporti 14 blockchain, numero in costante espansione. Rispetto all’originale Uniswap, di cui rappresenta un hard fork, offre anche un maggior numero di incentivi e di ricompense attraverso il token nativo $SUSHI. Quest’ultimo si può mettere in staking per aumentare le ricompense ottenute dai prestiti di liquidità, ma anche per ottenere diritti di voto all’interno della rete.

Uniswap offre anche un interessante servizio per comprare criptovalute in leva e sfruttare il trading sul margine. Questo beneficia indirettamente gli utenti che possiedono $SUSHI, in quanto aumenta la domanda per il token e il valore dei diritti di voto. La capitalizzazione del progetto non rende giustizia alle migliorie effettuate rispetto a Uniswap, che si trova ben più in alto nella classifica delle crypto più grandi.

Per approfittare del potenziale di SushiSwap è possibile comprare il token su Capital.com, pagando commissioni minime e persino accedendo alla leva finanziaria. Ci interessa soprattutto la possibilità di poter sfruttare i CFD per investire long su SushiSwap è short su Uniswap, in modo da non essere esposti alla direzionalità del mercato delle crypto. Si rimane solo esposti alla “rimonta” del fork sul progetto originale, cosa in cui siamo molto fiduciosi

10. Yearn Finance

Nel corso della guida abbiamo menzionato diversi progetti che hanno a che fare con liquidity pools e finanza decentralizzata. Yearn Finance è un progetto che si occupa di comparare le opportunità DeFi, mettendo in competizione tra loro diversi progetti come Uniswap, SushiSwap, VVS Finance e così via. L’obiettivo è permettere a tutti gli utenti di investire i propri fondi al meglio, cavalcando sempre l’onda delle pools più redditizie.

Il grande vantaggio di questo sistema è che non si trova in diretta concorrenza con altre realtà DeFi, ma al contrario approfitta della concorrenza tra altri operatori del settore. Spesso è anche vantaggioso partecipare a delle opportunità di investimento aggregando i propri fondi a quelli di altri utenti di Yearn Finance.

Se il mondo della DeFi continuerà ad avere successo, è inevitabile che ci siano comparatori e altri servizi di aggregazione che facciano parte di questo sistema. Investire su Yearn Finance implica indirettamente esporsi alla finanza decentralizzata nel suo complesso, ed è allettante vedere quanto poco capitalizzato sia ancora il progetto rispetto al suo potenziale.

11. Render Token

Chiunque si occupi di computer graphics, montaggio di video a livello professionale, modellazione 3D e realtà virtuale sa bene una cosa: il rendering di questi progetti, cioè l’elaborazione dei file, richiede tantissima potenza di calcolo e sistemi molto costosi. Il fatto è che questa potenza di calcolo non è sempre necessaria, ma solo nei precisi momenti in cui si sta lavorando sul rendering.

Questa barriera legata alla potenza di calcolo, in particolare delle schede video, fa sì che professionisti e aziende siano tenuti a investire in attrezzatura più di quanto il loro reale utilizzo giustificherebbe. Render Token offre una soluzione concreta a questo problema, creando una rete decentralizzata fatta di persone che hanno accesso a potenza di calcolo oltre le loro necessità e altre che hanno bisogno di più potenza di calcolo.

Il concetto è molto semplice: chi vuole può spendere Render per prendere in prestito potenza di calcolo per le sue operazioni. Chi presta la potenza di calcolo riceve i token e può poi decidere di convertirli in valuta fiat, altre criptovalute o usarli per partecipare a liquidity pools e altre iniziative DeFi. Ci piace questo progetto perché offre una soluzione semplice a un problema reale e complesso, con vantaggi per tutti i partecipanti coinvolti nella rete.

Trattandosi di un token, Render non ha una sua blockchain bensì sfrutta quella di Ethereum. Per investire sul token e sulla blockchain principale, il nostro servizio preferito è eToro -qui per la demo gratuita-. Non solo rimuove del tutto i costi di negoziazione, ma offre accesso a un sistema estremamente semplice e sicuro per custodire le crypto in portafoglio. Chi vuole può persino copiare in automatico degli investitori esperti in criptovalute e lasciare che siano loro a occuparsi di gestire il capitale.

12. Theta

Theta è un progetto molto interessante che ha a che fare con la creazione di contenuti, in particolare per quanto riguarda lo streaming di video. Rivaleggia direttamente servizi come YouTube o Vimeo, ma lo fa all’interno di un ecosistema decentralizzato in cui i creator vengono ricompensati direttamente con il token ufficiale del progetto.

Dall’altra parte ci sono gli inserzionisti e le persone che vogliono ricevere contenuti esclusivi, che invece acquistano Theta per posizionare la loro pubblicità sulla piattaforma o per avere accesso a tali contenuti. Questo è un sistema molto simile a quello utilizzato da Google per monetizzare YouTube, ma con la differenza che la quasi totalità dei proventi va direttamente nelle tasche di chi crea i contenuti.

Per fare un paragone diretto, su Youtube i creator trattengono il 55% dei profitti generati dalla pubblicità posizionata nei loro video e il restante 45% viene trattenuto dalla piattaforma. Non è difficile capire perché un passaggio a un sistema decentralizzato e più democratico possa essere attraente per chi si impegna in questo tipo di comunicazione.

12. OKB

OKB è la prima criptovaluta legata a un exchange all’interno della nostra lista. Altre come Binance Coin e Cronos non si possono più definire “emergenti”, ma in questo caso si tratta di un progetto che orbita intorno al 50esimo posto nella classifica generale delle crypto per capitalizzazione di mercato.

L’exchange che ha creato OKB è OKex, attualmente terzo per liquidità e quarto per volume di scambi in tutto il mondo. Il grande punto di forza di questo exchange, oltre la fatto di essere regolamentato a Malta, è l’offerta di opzioni sulle criptovalute. Si tratta di contratti speculativi che hanno una forte trazione nelle Borse tradizionali per chi vuole investire in azioni con un profilo di rischio aggressivo, e che ora fanno parte anche dell’economia decentralizzata.

Chi ha OKex in portafoglio ne può beneficiare in diversi modi, a partire dal fatto che si può ottenere fino al 40% di sconto sulle transazioni all’interno dell’exchange. Inoltre è possibile investire prima di chiunque altro nei progetti che fanno parte dell’acceleratore di startup di OKex, aumentando la possibilità di trovare interessanti criptovalute emergenti su cui investire.

Fino a qui abbiamo menzionato ottimi broker per investire in crypto emergenti, ma ricordiamo che anche gli exchange di maggiori dimensioni sono ormai sicuri e appetibili per gli investitori. Uno che consigliamo particolarmente è Coinbase -qui per aprire una demo gratis-, che essendo quotato in Borsa sul Nasdaq è anche una delle società più trasparenti nel mondo dell’economia decentralizzata.

13. Loopring

Ecco un progetto che riesce a combinare i vantaggi di centralizzazione e decentralizzazione, oltre a essere un “SaaS” del mondo crypto. Loopring è un protocollo open-source che permette di costruire exchange decentralizzati e di combinare la liquidità di questi ultimi con i sistemi di matching degli ordini degli exchange centralizzati.

In sostanza, un exchange può realizzare tutta la sua infrastruttura informatica da zero con Loopring. Anziché dover riscrivere da zero tutto il codice, con enormi costi di sviluppo e esposizione al rischio di errori, si può direttamente costruire sulla base di questo protocollo risparmiando tempo e soldi.

Come funziona Loopring e perché dovrebbe essere considerato un progetto valido su cui investire
Loopring è indubbiamente un progetto interessante per rendere gli exchange una specie di SaaS realizzabile da chiunque

Gli exchange costruiti sulla base di Loopring sono in grado di combinare tra loro gli ordini dei clienti, in modo simile a quanto avviene con i classici exchange centralizzati. Se ad esempio un cliente vuole comprare 0.01 BTC, mentre un altro vuole vendere 0.01 BTC nello stesso momento, i loro ordini possono essere combinati tra loro per risparmiare costi e minimizzare i tempi.

Nel caso in cui non ci fosse modo di combinare tra loro gli ordini dei clienti, i fondi verranno attinti da liquidity pools decentralizzate. In questo modo è sempre sicuro che il cliente riesca a ottenere la liquidità necessaria per l’esecuzione dell’ordine, mentre l’exchange massimizza la sua efficienza nello svolgere le operazioni.

14. Synthetix

Un token molto interessante che sfrutta la blockchain di Ethereum per portare i derivati nel mondo della finanza decentralizzata. La popolarità degli strumenti derivati è andata crescendo nel corso del tempo, come dimostra la popolarità di FP Markets -qui per la demo gratuita- e altri broker di CFD.

L’obiettivo di questo progetto è permettere agli utenti di investire su token che replicano l’andamento di altri strumenti finanziari, senza dover necessariamente possedere il sottostante stesso. Significa, ad esempio, che è possibile comprare dei token che replicano l’andamento delle azioni Apple anziché comprare le azioni Apple vere e proprie.

Può sembrare una differenza marginale, ma non lo è quando si tiene conto del fatto che con questo sistema si possono portare su blockchain gli scambi di asset che normalmente non sono su blockchain. Questo significa maggiore libertà di scambio, minori costi di intermediazione, oltre che la possibilità di operare in leva ed evitare i limiti normativi imposti nelle varie nazioni.

Si crea un mercato dove, tra l’altro, gli scambi non vanno a modificare il prezzo delle quotazioni di Borsa. A lungo termine potrebbero diventare l’equivalente delle dark pools utilizzate dalle banche commerciali, ma facilmente accessibili per chiunque.

15. Adshares

Adshares è un’iniziativa mirata a diventare la più grande piattaforma pubblicitaria nel mondo del Web 3.0. Il concetto è molto semplice: l’industria pubblicitaria è l’industria più grande del web tradizionale, quella che sostiene con i suoi proventi le attività di aziende come Meta, Google e TikTok.

Se anche solo una frazione di questo fatturato convergesse nel web decentralizzato, progetti come Adshares potrebbero davvero decollare. Un caso di successo è quello di Basic Attention Token, che però è limitato al solo browser dello stesso progetto. Adshares punta invece a diventare un servizio trasversale, con operatività su più ecosistemi e su più blockchain.

Il modello di business è già realtà nel mondo del web tradizionale e va soltanto riadattato alle caratteristiche del Web 3.0. Una sfida importante, ma con un ottimo potenziale. Considerando che la capitalizzazione di questo progetto è appena una frazione rispetto a quella dei colossi della pubblicità nel Web 2.0, è sicuramente una criptovaluta emergente da tenere d’occhio.

Conviene investire in criptovalute emergenti?

Investire in criptovalute molto giovani e poco capitalizzate porta con sé rischi e opportunità. Il mondo crypto, in generale, è indubbiamente più volatile rispetto alle Borse tradizionali. Gli investitori che non sono disposti ad accettare gli alti e bassi di questo mercato dovrebbero evitare di investire, oppure limitarsi a farlo con una parte molto marginale del proprio capitale.

Per chi invece conosce da vicino il mondo blockchain e le sue potenzialità, indubbiamente cercare progetti emergenti è una delle migliori strategie per navigare gli investimenti in criptovalute. Nel corso del tempo ci stiamo avvicinando sempre di più a un mercato razionale come quello delle azioni, in cui le crypto nate “per gioco” o senza una chiara strategia per produrre valore vengono abbandonate da utenti e investitori.

Nello stesso tempo ci si concentra sempre di più su quelle crypto e quei token che, per quanto giovani, hanno il potenziale per innovare o cambiare in meglio un’industria. Molte sono realtà che replicano modelli di successo del web tradizionale, riducendo il rischio dal momento che esistono dei casi di successo già scritti.

Indubbiamente questo tipo di investimenti è reso più allettante anche dall’esistenza di piattaforme come eToro -qui per la pagina dedicata- che permettono di comprare e vendere criptovalute in sicurezza e senza commissioni. Rispetto ai primi tempi di questo settore, le criptovalute emergenti sono diventate molto più facili da avvicinare anche per tutti gli investitori che non hanno grande dimestichezza con la tecnologia.

Dove investire in criptovalute emergenti

Scegliere con attenzione un buon intermediario per investire in crypto non è sempre facile. Molti exchange sono andati in bancarotta con il bear market del 2022 e altri ancora hanno una lunga storia di furti informatici alle spalle. Per questo il nostro consiglio è quello di operare, ove possibile, con un broker online. I broker autorizzati da Consob sono perfettamente sicuri e sono assicurati per legge contro il caso di insolvenza e furti informatici.

Non soltanto conviene scegliere questi intermediari per la maggior sicurezza, ma anche perché in media hanno commissioni più basse sulla compravendita di criptovalute. Senza considerare, ovviamente, il fatto di poter realizzare sulla stessa piattaforma un portafoglio che includa anche altri asset oltre alle sole crypto.

Migliori broker CFD per crypto emergenti

Per quanto riguarda i broker consigliati per investire in criptovalute emergenti, la nostra scelta ricade su:

  • eToro – Ottimo per investire sulle crypto vere e proprie, evitando le commissioni e approfittando persino del servizio di staking automatico che ricompensa chi detiene a lungo le proprie coins;
  • Capital.com – A nostro avviso, il re del trading sui CFD delle criptovalute. Ottimo soprattutto per chi intende fare operazioni in leva e con vendita allo scoperto, con il vantaggio di avere a disposizione una varietà di scelta paragonabile a quella di un exchange;
  • FP Markets – Anche se le crypto tendono a fare il loro ingresso su questa piattaforma solo quando sono già piuttosto capitalizzate, il fatto di poterle negoziare su MetaTrader è un vantaggio a cui gli amanti del trading intraday fanno fatica a rinunciare.
come scegliere un broker valido per investire in criptovalute emergenti
Schema decisionale per identificare i broker sicuri e affidabili

Tutti i broker selezionati dalla nostra redazione sono perfettamente sicuri, autorizzati da Consob e offrono ogni tutela possibile per i clienti. Inoltre segnaliamo che tutti offrono la possibilità di aprire un conto demo e testare il servizio gratis, senza rischi, per tutto il tempo in cui lo si desidera.

Migliori exchange per crypto emergenti

Il mondo degli exchange è leggermente diverso. Al momento si tratta ancora di piattaforme che non hanno una vera e propria regolamentazione in Italia, cosa da tenere a mente quando si sceglie di operare con questo tipo di società. Per questo motivo abbiamo deciso di essere ancora più stringenti nella selezione delle piattaforme da consigliare.

Ove possibile, i broker sono preferibili per un fatto di sicurezza e regolamentazione. Tuttavia è difficile trovare tutte le crypto emergenti sulle piattaforme dei broker, perché di solito questo tipo di intermediari tende a concentrarsi su progetti già molto grandi. Ecco che talvolta gli exchange possono essere l’unica soluzione, e in questo caso ci sono tre grandi brand a cui facciamo riferimento:

  • Coinbase qui il sito – Una vera autorità del settore, anche grazie alla quotazione in Borsa sul Nasdaq. In assoluto una delle piattaforme che ha inciso di più sullo sviluppo del mondo crypto, con un forte orientamento anche ai progetti emergenti.
  • Crypto.com qui il sito – Ormai uno dei brand più conosciuti al mondo, anche al di fuori del mondo crypto. Avendo sponsorizzato pressoché tutte le grandi manifestazioni sportive a livello internazionale, vantando una sede in Austria e avendo ottenuto diversi via libera dalle autorità di Borsa europee, è un exchange molto sicuro e conveniente;
  • Binancequi il sito – Ancora oggi il più grande exchange al mondo per volumi, oltre che storicamente uno dei più innovativi e più in grado di distinguere tra valore e hype. Ora che ha stabilito una forte presenza anche fisica in Italia, è diventata una piattaforma molto comune anche tra gli investitori della Penisola.

Criptovalute emergenti: la nostra opinione

Lo staff di TradingOnline.net è sempre molto attento alle opportunità che si presentano sui mercati finanziari. L’avvento delle criptovalute è stato uno dei trend più importanti degli ultimi anni ed è impossibile negare che questa nuova categoria di strumenti finanziari abbia cambiato molte dinamiche degli investimenti, specie per i privati risparmiatori.

La nostra opinione sulle criptovalute emergenti è che i prossimi saranno anni molto importanti per il settore, che cercherà di muoversi da una fase di forte euforia iniziale a soluzioni più concrete. Nel 2020-21 sono nati molti trend importanti, tra cui quello degli NFT e l’affermazione della DeFi. Nel tentativo di muovere alte cifre in poco tempo, però, gli investitori hanno perso di vista il valore intrinseco dei progetti su cui investivano.

Ora è chiaro che il mondo crypto non sia solo una moda passeggera, ma mancano ancora gran parte delle infrastrutture necessarie per costruire un sistema di scambi, un Web 3.0 e un insieme di servizi in grado di affiancare e in alcuni casi superare l’economia centralizzata. Questo compito spetta proprio ai progetti emergenti, che ricalcano in gran parte quelli della prima fase di internet.

Non tutti riusciranno a emergere davvero ed è importante tenere a mente che in questo settore gli equilibri di forza possono cambiare in fretta. Detto questo, ci sono molti spazi di mercato dove gli sviluppatori e gli imprenditori delle crypto possono inserirsi. Sarà molto interessante osservare come il settore riuscirà a muoversi verso una fase di maturità e, auspicabilmente, di maggior regolamentazione.

Conclusioni

Investire in criptovalute emergenti significa credere nel potenziale del mondo crypto. Un mondo che fino a oggi è stato soprattutto fatto di speculazione, di investimenti spesso irrazionali e cicli di eccessivo entusiasmo ed eccessivo pessimismo. Queste sono tutte dinamiche tipiche dei mercati giovani con un grande potenziale.

La prossima fermata per l’economia decentralizzata è la maturità. I progetti più grandi in ogni verticale inizieranno a inglobare e crescere più rapidamente dei concorrenti più piccoli, stabilendo vincitori e vinti all’interno delle varie aree del mercato. La regolamentazione porterà con sé minori rischi per gli investitori e sempre di più vedremo le criptovalute usate per applicazioni pratiche, in grado di produrre valore tangibile.

Come sempre, chi decide di puntare in anticipo su un progetto va incontro a rischi maggiori ma anche al potenziale di una maggior ricompensa. Per cui è importante essere prudenti, ma anche non trascurare le opportunità offerte dal mondo blockchain specialmente in una fase di mercato in cui i prezzi sono particolarmente bassi. Inoltre ricordiamo ancora una volta l’importanza di affidarsi a intermediari sicuri come eToro, non fidandosi dei broker non regolamentati e cercando di tenere le crypto su wallet disconnessi dalla rete internet.

Molte delle persone che hanno acquistato Bitcoin quando era ancora un progetto emergente sono finite per perdere le credenziali di accesso al proprio wallet, perdere i loro fondi in attacchi informatici o si ritrovano per altri motivi a non avere più accesso alle loro crypto. Ecco perché, oltre a mettere enfasi sulla scelta di progetti validi, ricordiamo con questa regolarità anche di dare importanza alla scelta dei broker e degli exchange con cui si opera.

FAQ: Domande e risposte frequenti sulle criptovalute emergenti

Cosa si intende per “criptovaluta emergente”?

Si tratta di criptovalute che hanno ancora una bassa capitalizzazione, indicativamente inferiore al 10% di quella di Bitcoin, che però hanno un grande potenziale e crescono a un ritmo particolarmente veloce.

Quali sono le criptovalute emergenti su cui puntare?

Dei settori molto interessanti in questo momento sono la DeFi, il gaming basato su blockchain, il mondo degli smart contracts e quello del metaverso. In ognuno di questi settori sarebbe conveniente diversificare gli investimenti, in quanto gli equilibri di forza possono evolvere velocemente.

Qual è la migliore crypto emergente del 2022/23?

Al momento riteniamo che Ethereum Name Service sia forse il progetto emergente con il maggior potenziale per gli investitori e gli utenti. Si tratta di un’implementazione diretta di qualcosa che nel web tradizionale ha un potere molto grande, ma che è ancora agli albori nel web 3.0.

Le criptovalute emergenti sono rischiose?

Le criptovalute emergenti, essendo poco capitalizzate, hanno una volatilità piuttosto alta. Detto questo, l’importante è riuscire a trovare dei progetti che abbiano una reale capacità di generare valore. Le oscillazioni sono sempre

Quali sono i migliori broker per crypto emergenti?

I nostri brand di riferimento sono eToro, Capital.com e FP Markets. Tutti e tre i servizi sono autorizzati da Consob, offrono un conto demo gratuito e illimitato e sono molto convenienti in termini di costi di intermediazione.

Quali sono i migliori exchange per criptovalute emergenti?

I migliori exchange di criptovalute sono, a nostro avviso, Crypto.com, Binance e Coinbase. In un mondo non regolamentato come questo, è estremamente importante valutare con attenzione i servizi a cui ci si rivolge.

Quale criptovaluta molto piccola può emergere a lungo termine?

Un progetto molto piccolo ma con un buon potenziale è VVS Finance. Si tratta essenzialmente di una controparte di Uniswap, che però opera sulla blockchain Cronos fondata da Crypto.com.

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