In questa guida raccoglieremo le 40 migliori azioni da acquistare nel 2022, scelte dalla nostra redazione per cogliere l’occasione di investire su società sottovalutate dal mercato. Abbiamo diversificato le nostre scelte in modo da poter costruire un portafoglio con un’esposizione ampia a settori, aree geografiche e tipologie di business.
In un periodo di forte inflazione e mercati ribassisti come quello che stiamo vivendo, scegliere con cura le azioni su cui investire diventa ancora più importante. Dall’altra parte, proprio il fatto che le valutazioni delle società siano in discesa genera delle opportunità molto interessanti. Opportunità che, nel lungo termine, potrebbero davvero rivalutarsi in modo importante.
Abbiamo selezionato i titoli elencati in questa guida in base all’analisi dei fondamentali, in primo luogo i dati di bilancio e le prospettive di crescita di ogni azienda. Inoltre abbiamo diviso i titoli in categorie diverse, in modo da non esporsi eccessivamente a società che hanno caratteristiche simili tra loro.
Come sempre, è importante ricordare che oltre alla scelta dei titoli è importante anche la scelta del broker. Un intermediario sicuro e affidabile, con costi di intermediazione contenuti, è essenziale per poter gestire un portafoglio azionario con successo. Per questo avremo modo di presentare alcuni dei nostri consigli, come eToro (qui il sito), anche in termini di broker.
Azioni da comprare – Riassunto:
💰 Migliori azioni value | Apple, Wells Fargo, Ford, Starbucks, HP |
🚀 Migliori azioni growth | NIO, JD.com, Delivery Hero, Zalando, Uber |
🇮🇹 Migliori azioni italiane | Pirelli, Eni, Brembo, Unipol, Cyberoo |
🀄 Migliori azioni cinesi | Alibaba, Tencent, Pinduoduo, Lenovo, Xpeng |
🏦 Dove comprare azioni | eToro / Capital.com / FP Markets |
📊 Conviene investire in questo momento | Sì – Prezzi dei titoli in netto calo |
❌ Azioni da evitare oggi | Settore del calcio, azioni russe, aziende con debiti elevati |
Indice di pagina
Migliori azioni da comprare nel 2022
Il 2022 e il 2023 si stanno dimostrano due anni molto diversi da quelli che li hanno preceduti. La prima differenza è data dal tasso di inflazione ai massimi degli ultimi tre decenni nei paesi sviluppati, cosa che spinge le banche centrali ad alzare i tassi di interesse per contenere l’aumento dei prezzi.
Tassi di interesse alti implicano maggiori interessi sui prestiti e sui mutui, mettendo in difficoltà le società che fanno forte ricorso al debito. Inoltre i prezzi del petrolio e del gas naturale sono più alti di quanto lo siano stati negli ultimi dieci anni, per cui le società che dipendono di più da energia e combustibili si trovano in difficoltà a coprire i costi.
A fronte di tutto questo, però, ci sono anche delle notevoli opportunità. Inflazione e crisi energetica sono fattori transitori: trascinano verso il basso i prezzi delle azioni, ma non compromettono le prospettive a lungo termine delle aziende più grandi e consolidate.
Migliori azioni value
Le azioni value sono state sottovalutate per molto tempo negli ultimi dieci anni, con la forte fase di espansione economica che ha spinto gli investitori verso le azioni growth. Ora, però, questi titoli tornano a essere essenziali per la costruzione di un portafoglio: resistono meglio all’inflazione e ai periodi di recessione, e i risultati di bilancio tendono a essere più prevedibili anche in periodi incerti.
Chiaramente tutti i buoni investimenti in azioni sono investimenti “value”, se con questo termine intendiamo la strategia di cercare e comprare azioni sottovalutate. Qui però ci riferiamo a quelle aziende grandi e consolidate, che operano in settori tradizionali e tendono ad avere ampi profitti ma un basso tasso di crescita.
#1 – Apple
Apple è la società più presente nel portafoglio di Berkshire Hathaway, la colossale realtà del mondo degli investimenti fondata da Warren Buffett. E non è sicuramente un caso: margini di vendita alti, business diversificato e in crescita, con un piccolo dividendo che si aggiunge a tutti gli altri buoni motivi per investire sull’azienda di Cupertino.
Nel 2022 le azioni tech sono state bersagliate dalle vendite. Le realtà più grandi come Apple hanno retto meglio l’impatto, ma il calo rispetto al picco è stato comunque superiore al 20%. Questo posiziona il titolo in una fascia di prezzo competitiva, decisamente meno sopravvalutata rispetto ai massimi del 2021.
Apple, tra l’altro, fa parte dell’elenco di azioni RealStock di eToro -qui per provarlo gratis-. Questo significa che possiamo investire sul titolo senza pagare commissioni di alcun genere e investendo direttamente sull’asset sottostante.
#2 – Wells Fargo
Wells Fargo è una delle più importanti banche americane. Come tutte le banche, potrebbe beneficiare del rialzo dei tassi di interesse: anche se provoca un calo nel numero di richieste di prestiti e di mutui, la crescita del costo del denaro aumenta i margini sui servizi di credito.
Come gran parte delle aziende legate al mondo bancario tradizionale, anche il titolo di Wells Fargo ha un prezzo molto basso rispetto ai dati di bilancio. Il rapporto P/E nel momento in cui scriviamo è di poco superiore a 8, molto al di sotto della media dello S&P 500. Inoltre il dividendo è piuttosto generoso e gli indici di solidità della banca sono impeccabili.
Nel mondo del value investing si dice spesso che le azioni non possano essere “buoni investimenti e allo stesso tempo popolari”. Questo è proprio quello che si verifica con il mondo bancario: mentre molti investitori vanno alla ricerca di società fintech gonfiandone le valutazioni, i titoli degli istituti di credito sono spesso venduti in forte sconto.
#3 – Ford
Incrociando la solidità attuale e le prospettive di crescita in futuro, Ford emerge come una delle società più sottovalutate del settore automotive. Fino a pochi anni fa la società era considerata sulla via del declino, con una quota di mercato in costante declino tanto in Europa quanto negli States. Il ritmo incalzante di crescita delle società legate ai veicoli elettrici era l’altra grande minaccia, ma ora la situazione è diversa.
Ford ha dato prova di saper portare sul mercato dei veicoli interessanti anche per il mercato di oggi. E lo ha fatto accettando la sfida più difficile: proponendo a sua volta delle auto 100% elettriche come la Mustang Mach-E, che hanno dato seriamente filo da torcere a società come Tesla e NIO.
Durante la pandemia il titolo è stato penalizzato dalla difficoltà nel gestire la filiera logistica, specialmente per via della crisi dei semiconduttori. Ora, però, si trova di nuovo in una posizione interessante per poter generare profitti importanti ed espandere la quota di mercato nel mondo full-electric. Utilizzando Capital.com (qui per la demo gratis) possiamo investire sul titolo con costi minimi e sfruttando, se vogliamo, la leva finanziaria per amplificare le oscillazioni del nostro capitale.
#4 – Starbucks
Il ritorno alla vita sociale e al lavoro fuori da casa avvantaggia indubbiamente la posizione competitiva di Starbucks, tanto nel 2022 quanto negli anni che verranno. Nato proprio come luogo “a metà tra casa e ufficio”, oggi Starbucks sta sfruttando il trend del lavoro da remoto per accogliere sempre più persone che lo scelgono per studiare o lavorare.
I margini sono molto buoni, dal momento che l’azienda si è sempre distinta per i prodotti di qualità e per i prezzi superiori alla media. Inoltre c’è ancora ampio spazio per portare nuovi punti vendita in Europa e per espandere la presenza in Asia, dove molte nazioni non sono ancora state raggiunte.
Il format di Starbucks ha dimostrato di poter funzionare bene persino in Italia, uno dei mercati più difficili per il mondo della caffetteria. Con un tasso di crescita vicino al 10% annuo e una lunga storia di successo alle spalle, merita un posto tra le value stock da considerare nel 2022.
#5 – HP
HP è uno storico player dell’elettronica di consumo, con una forte presenza soprattutto nel mercato dei personal computer e delle stampanti. Rispetto alle innovative società che si occupano di occhiali per la realtà virtuale potrà sembrare un investimento “noioso“, ma con i titoli azionari spesso noia e rendimento vanno di pari passo.
I risultati di esercizio di Hewlett-Packard sono incredibilmente stabili. L’azienda cresce a un ritmo leggermente superiore a quello dell’economia globale, mantenendo un margine di profitto intorno al 10% del fatturato di anno in anno. Il dividendo supera il 3% e il rapporto P/E è addirittura inferiore a 6. In tutto questo, il rapporto tra patrimonio e debiti è perfettamente equilibrato.
Nel 2022, tra l’altro, Berkshire Hathaway ha rivelato di possedere una quota dell’11% in HP, notizia che fece segnare al titolo uno dei giorni migliori della sua storia. Per chi desidera investire sul titolo pagando meno costi possibili e con la sicurezza di un broker autorizzato, ricordiamo che HP è tra i titoli negoziabili su FP Markets (puoi aprire una demo gratis qui) anche sulla celebre piattaforma MetaTrader 5.
Migliori azioni ad alti dividendi
Quando i mercati fanno fatica a crescere, i dividendi sono preziosi: flussi di cassa certi in periodi di incertezza. Grazie al pessimismo generale del primo semestre del 2022, molti titoli hanno mantenuto il dividendo ma hanno visto scendere notevolmente il loro prezzo. Se nel 2020-21 era difficile trovare società con dividendi superiori al 3%, oggi è facile trovarne anche al doppio di questa cifra.
Collezionare dividendi in questo periodo significa anche avere liquidità da reinvestire in un momento di prezzi bassi, per cui esporsi nel migliore dei modi alla crescita di lungo termine del proprio capitale. Abbiamo raccolto di seguito 5 azioni ad alto dividendo che non sono interessanti solo per la distribuzione degli utili, ma anche per la solidità del business e per la predisposizione alla rivalutazione del titolo.
Ricordiamo che anche i broker di CFD come Capital.com -vai al sito- permettono di ricevere i dividendi approvati dalle società quotate, anche senza essere proprietari del titolo sottostante. Visti anche i costi di intermediazione ridotti, sono una soluzione interessante soprattutto per chi è interessato a speculare su alcune asimmetrie nel mercato dei dividendi dovute alla fase particolare di mercato in cui ci troviamo.
#6 – Exxon-Mobil
Exxon-Mobil è un colosso petrolifero e del gas naturale, una delle società più influenti al mondo nel settore. Anche se la rivoluzione green avanza di anno in anno, non si può negare che ci vorrà molto tempo prima che i combustibili fossili diventino realmente desueti.
Come ci ha insegnato la crisi energetica del 2022, non è ancora il momento di fare il funerale alle azioni connesse a petrolio e gas. I dividendi sono molto alti, e nel caso di Exxon-Mobil gli investitori ricevono addirittura più del 4% rispetto alla valutazione attuale del titolo. Visti i prezzi alti di questo periodo, è persino probabile che il dividendo venga aumentato.
Con oltre 63.000 dipendenti, Exxon-Mobil è la più grande delle eredi di Standard Oil, la storica società fondata da John Rockfeller. Negli Stati Uniti mantiene una quota di mercato molto alta e non c’è dubbio sul fatto che si tratti di una realtà estremamente solida.
#7 – Bayer
Con un dividendo che attualmente vale oltre il 3,50% del prezzo del titolo, Bayer è un’azione interessante su cui puntare. Il colosso farmaceutico tedesco ha bisogno di ben poche presentazioni, e si prepara tra l’altro a vivere una fase particolarmente interessante della sua storia.
La pandemia Covid-19 ha costretto molti ospedali e farmacie a dirottare più risorse possibile alla cura dei pazienti affetti da coronavirus; per i titoli farmaceutici, paradossalmente, non è stato un buon periodo se escludiamo quelli direttamente connessi ai vaccini.
La ripresa delle normali attività ospedaliere e farmaceutiche posiziona Bayer in un ottimo spot. Senza dover necessariamente brevettare nuovi farmaci, potrà approfittare del naturale rimbalzo del mercato. Il titolo ha perso oltre il 50% rispetto ai massimi pre-pandemia e abbiamo pochi dubbi sul fatto che questi verranno superati in futuro.
Aggiungiamo a questo anche un’altra buona notizia, cioè il fatto che Bayer è un’azione su cui si può investire senza commissioni su eToro -vai qui per un conto virtuale gratis-. Non solo non si pagano costi di alcun genere, ma si diventa proprietari del titolo sottostante senza passare attraverso i CFD.
#8 – Domino’s Pizza
Non sarà sicuramente la pizza preferita dagli italiani, ma Domino’s è una catena mondiale di pizzerie che per gli investitori presenta caratteristiche davvero interessanti. Parliamo di una società in estrema espansione, al punto che nemmeno la pandemia ha scalfito la sua espansione: dal 2018 al 2022 il fatturato è raddoppiato, e la stessa cosa era già successa nei quattro anni precedenti.
La società beneficia anche del trend in espansione del food delivery, grazie al fatto che la consegna a domicilio sia stata fin dagli albori uno dei tratti distintivi del brand di Domino’s. L’espansione internazionale continua a un ritmo estremamente rapido, al punto che i numeri sono quelli che ci si potrebbe aspettare da una growth stock. Dall’altra parte, però, gli azionisti ricevono già un dividendo del 2,38% rispetto al prezzo attuale del titolo.
Combinando capacità di fare profitti, tasso di crescita e un dividendo molto interessante, Domino’s è uno dei titoli da aggiungere in portafoglio nel 2022.
#9 – Kering SA
Anche se il nome può sembrare nuovo ai più, in realtà si tratta di una società che possiede alcune delle firme più famose al mondo. Kering è la holding a cui fanno capo marchi come Gucci, Bottega Veneta, Pomellato, Saint Laurent e Balenciaga. Quotata in Francia, insieme a LVMH rappresenta uno dei poli principali per chi desidera investire sul lusso.
Lusso significa anche margini alti, ben oltre le preoccupazioni dovute all’inflazione. Il conflitto tra Russia e Ucraina ha precluso l’accesso a parte del mercato russo, ma sembra che il titolo abbia già pagato un prezzo più alto di quanto realmente il conflitto possa impattare sui suoi dati di bilancio.
Il portafoglio diversificato di brand fa in modo che Kering sia ben protetta contro eventuali cambi nella moda o nell’atteggiamento dei clienti di fronte alla moda. Il dividendo è intorno al 2,50% del prezzo del titolo, mentre il rapporto P/E è intorno al 20.
#10 – Walgreens
Walgreens Boots Alliance, o semplicemente “Walgreens“, è la seconda catena di farmacie più grande negli Stati Uniti. Abituati al modello italiano che non prevede particolari brand nel mondo della vendita di farmaci al dettaglio, questo può sembrare un po’particolare; negli Stati Uniti, in realtà, è un trend che esiste da decenni.
Il fatto di operare una catena di farmacie con una presenza capillare nell’economia più grande al mondo, di fatto, posiziona Walgreens in una situazione ideale per la stabilità di lungo termine. Se c’è una tipologia di business che difficilmente potrà scomparire è proprio quello delle farmacie; si tratta di un settore anche poco toccato dall’avvento dell’e-commerce, e Walgreen è un operatore molto importante anche sul lato digitale.
Tutto questo potrebbe giustificare una valutazione estremamente alta, mentre realmente la capitalizzazione di mercato di Walgreens è appena di cinque volte superiore all’utile netto della società nel 2021. Non solo, ma il dividendo supera il 5% rispetto al prezzo del titolo: un ottimo investimento per chi cerca stabilità e flussi di cassa, con la possibilità di sfruttare eToro (qui per aprire una demo gratis) per comprare il titolo senza costi.
Migliori azioni italiane
Anche se spesso sottovalutata, in realtà Borsa Italiana offre molti spunti interessanti a chi cerca società su cui investire per il lungo termine. Anche se poche aziende hanno un forte tasso di crescita, in Italia abbiamo comunque grandi realtà consolidate che vantano un rapporto estremamente vantaggioso tra dati di bilancio e valutazioni di Borsa.
Per chi volesse spingersi oltre il FTSE MIB per andare alla ricerca di società meno capitalizzate, si scopre anche una fitta rete di small-cap ad alto potenziale. Il vantaggio del modello italiano di fare impresa è che anche quando una società è piccola, si cerca da subito l’utile netto; un approccio che limita la crescita, ma che espone anche gli investitori a meno rischi.
#11 – Pirelli
Storica società di Milano con una forte presenza in tutto il mondo, Pirelli è conosciuta ovunque per la qualità e la tenuta dei suoi pneumatici. L’azienda produce gomme sia per auto che per moto, con una reputazione eccellente data dalla sua storia di successo nel motorsport. Pirelli, ad esempio, è fornitore ufficiale e unico di tutti gli pneumatici utilizzati in Formula 1.
Qualunque sia il futuro dei trasporti -elettrico, guida autonoma, ecc.- avremo sempre bisogno di pneumatici per spostarci sulle strade. Per lo meno sul fronte tecnologico, le minacce a cui Pirelli deve far fronte sono davvero poche; all’interno del suo settore, poi, si è sempre distinta per essere un passo avanti ai concorrenti con le sue miscele.
Il rapporto P/E del titolo a luglio 2022 oscilla intorno al 10,4. Si tratta di un numero davvero basso per un’azienda così affermata e tuttora in crescita, che per altro stacca un dividendo da 0,04€ ogni 3 mesi. Al prezzo attuale del titolo, questo significa ricevere oltre il 4% di rendimento netto solo attraverso i flussi di cassa.
Purtroppo le azioni italiane non sono compatibili con la funzionalità RealStock di eToro, ma questo non ci limita: aprendo un conto demo gratis su Capital.com potremo investire sui CFD di tutti i titoli quotati sulla Borsa di Milano pagando uno spread davvero basso, intorno allo 0,15% del valore dei nostri ordini.
#12 – Eni
Eni è una delle società petrolifere più importanti al mondo, una posizione guadagnata con grande abilità considerando che l’Italia ha un sottosuolo molto povero di risorse. Grazie ai suoi accordi per l’esplorazione nel resto del Mediterraneo e in altre aree del mondo, però, oggi è una delle 7 società più influenti nel settore dei combustibili fossili.
Chiaramente, essendo il più grande operatore in Italia per distacco, la sua posizione competitiva non è minacciata da alcun serio rivale. Al contempo Eni continua ad approfittare delle regioni in crescita nell’Est Europa per investire sull’espansione internazionale, cosa che nel tempo garantisce comunque un aumento di ricavi e utili.
Avere delle azioni petrolifere in portafoglio è anche utile per proteggersi dai momenti di crisi energetica come quello che abbiamo vissuto tra la fine del 2021 e oggi. In un momento come questo, Eni stacca un dividendo del 7,50% con un rapporto P/E inferiore a 5. In ottica value investing, è un’ottima azione.
#13 – Brembo
Vera eccellenza dell’ingegneria italiana, Brembo produce impianti frenanti ad alte prestazioni. La gran parte delle supercar del mondo, oltre a quasi tutti i team che competono nel motorsport, sono “frenati” da impianti Brembo. Alla pari di Pirelli, questo posiziona l’azienda come un leader mondiale in termini di qualità e innovazione.
Un tema ricorrente di questa guida è proprio quello di investire su società di eccellenza in grado di applicare margini alti sul venduto. Questo perché in periodi di alta inflazione, solo chi ha uno scarto ampio tra costi di produzione e ricavi di vendita può continuare a ottenere profitti in modo costante e regolare.
Come spesso accade con i titoli quotati su Borsa Italiana, anche nel caso di Brembo è interessante notare che i moltiplicatori suggeriscono una valutazione piuttosto bassa. Un rapporto P/E di 13 e un dividendo che sfiora il 3% del prezzo del titolo, che tra l’altro tende a crescere di anno in anno.
#14 – Unipol
Unipol è il quarto gruppo assicurativo in Italia per dimensioni. Una quota di mercato che permette alla società di essere comodamente profittevole, ma che allo stesso tempo permette al titolo di pagare un generoso premio per il rischio. Questo si traduce in moltiplicatori più bassi, un rapporto più conveniente tra dividendo e prezzo del titolo, e una volatilità che nel lungo termine può beneficiare i cassettisti.
Il quarto operatore in un qualunque mercato, tra l’altro, può diventare un bersaglio interessante per una possibile acquisizione da parte dei player più grandi. Di solito le offerte pubbliche d’acquisto presentano un prezzo maggiorato rispetto alla quotazione di Borsa del titolo, una potenziale opportunità secondaria per gli azionisti di Unipol.
Nel momento in cui scriviamo il dividendo supera il 10% del prezzo del titolo, di fatto rientrando tra i migliori titoli europei da questo punto di vista. Considerando che possiamo ottenere una leva di 1:5 utilizzando FP Markets -qui per provarlo gratis-, significa che solo il dividendo sarebbe in grado di ripagare il 50% del margine di una posizione.
#15 – Cyberoo
Un’azione che forse non tutti conosceranno, ma che dimostra un ottimo potenziale. Cyberoo è una società che si occupa di cyber security e ha sede in Emilia, ma vanta operazioni ormai in tutta Europa. Il settore della sicurezza informatica è in costante espansione e Cyberoo ha la reputazione di una società che sa lavorare molto bene.
Malgrado si tratti di una small-cap, Cyberoo è già in grado di produrre utili in modo stabile. Non viene ancora staccato un dividendo, ma questo è il minimo per poter garantire buoni reinvestimenti nel business della società; considerando il tasso di crescita annuo del conto economico, ha perfettamente senso che l’utile venga destinato a espandere le operazioni dell’azienda.
Al momento questa è una delle società meno capitalizzate di quelle che stiamo presentando, ma le prospettive di crescita per il futuro sono tutto ciò che conta in un investimento come questo. Facendo attenzione alla qualità del lavoro svolto da Cyberoo e alla crescita del business nel corso del tempo, riteniamo che il potenziale sia molto alto.
Migliori azioni tech
Il settore tech è stato il più colpito dai ribassi del 2022. Dopo due anni di grandi rialzi durante la pandemia, il ritorno a una vita più “analogica” e lo spettro di una recessione stanno rapidamente cancellando i risultati del bull market precedente.
Ora si tratta di capire, realisticamente, quando arriverà la fine di questa corsa ribassista. Non c’è dubbio sul fatto che la tecnologia sia ancora al centro della crescita della produttività nell’epoca moderna: se tra 2020 e 2021 abbiamo visto sorgere ed esplodere una bolla speculativa, nell’economia reale i colossi tech sono ancora in forte espansione.
Comprare a prezzi scontati in questo settore si è sempre rivelato, nella storia degli ultimi tre decenni, uno dei migliori investimenti possibili. Inoltre quasi tutte le azioni tech sono quotate negli Stati Uniti, per cui acquistabili senza commissioni su eToro (promozione eToro valida solo per le azioni estere, quindi non applicabile alle stocks della Borsa Italiana.
#16 – Meta
Meta, la parent company di brand come Facebook e Instagram, è indubbiamente la società più importante al mondo nel settore dei social network. Ed è stata anche l’azione più colpita nel 2022, arrivando a toccare dei minimi inconcepibili per un business che genera questi numeri.
Certo, il business dei social media è stato colpito dagli aggiornamenti di Apple e di Google per limitare la quantità di dati che le app possono raccogliere sul comportamento dei propri utenti. Ma Facebook Ads rimane un driver essenziale di traffico pubblicitario per i business tanto fisici quanto online, e i margini sul venduto rimangono estremamente alti.
Il lieve calo di utenti su Facebook alla fine del 2021, che ha lasciato di stucco molti investitori, è semplicemente giustificato dal fatto che con la fine della pandemia meno persone hanno avuto tempo per stare sui social. E la crescita di Instagram nello stesso periodo ha ampiamente compensato la lieve flessione di Facebook, senza considerare che entrambe le piattaforme hanno prodotto utili estremamente alti.
Nel momento in cui scriviamo il rapporto P/E delle azioni Meta è meno di 12: a nostro avviso è un’occasione molto ghiotta per investire, anche considerando che in futuro questa potrebbe essere una società di estrema importanza nel business del metaverso. Siamo ancora lontani da quel momento, ma è importante tenerne conto nella valutazione della società.
#17 – Netflix
Netflix è stata l’altra azione del FAANG che ha subito molto duramente il mercato ribassista del 2022, al punto che il primo semestre dell’anno appare sul grafico pressoché come una lunga linea verticale che va dall’alto verso il basso.
Una società come questa, però, ha indubbiamente un importante valore intrinseco. Non parliamo soltanto della piattaforma più utilizzata al mondo per lo streaming di serie TV e film; parliamo di una società che ha realizzato contenuti dal valore altissimo come “La Casa di Carta”, “Stranger Things” o “Peaky Blinders”. Sono marchi che da soli avrebbero un valore di rivendita estremamente importante se Netflix dovesse concederli in uso a terze parti.
Nell’ultimo trimestre 2021 la società ha subito un calo notevole nella crescita degli utili, che ha portato al drastico andamento ribassista del titolo nel 2022. Ma Netflix ha già la risposta: per attirare utenti dai paesi emergenti e costruire una seconda fonte di ricavi, è già in cantiere una versione del servizio non a pagamento che sarà monetizzata attraverso la pubblicità.
#18 – Spotify
Altra grande piattaforma di streaming, ma in questo caso musicale: Spotify ha seguito una traiettoria di crescita impressionante, ma i fondatori hanno deciso di non puntare sull’utile netto fino a questo momento. Crescere e reinvestire sono state le due parole chiave nella gestione del business, ma arrivati al livello di maturità attuale c’è ampio spazio anche per i profitti.
Si tratta di un leader di mercato con una traiettoria di crescita netta; non solo, ma ormai Spotify gioca un ruolo essenziale nell’industria discografica e non solo presso gli utenti che ascoltano la musica. Nel tempo la società sta anche aumentando il numero di fonti di ricavi, costruendo un marketplace sempre più ampio interno all’app per acquistare merchandising e persino biglietti per i concerti.
Considerando che il prezzo del titolo è calato del 60% nel corso del 2022, alla quotazione attuale Spotify risulta piuttosto appetibile per gli investitori. Una situazione favorevole che potrebbe anche giustificare l’uso di una piccola leva per aumentare l’esposizione al titolo, utilizzando un broker come Capital.com (qui il sito ufficiale) che offra CFD con leva regolabile sulle azioni americane.
#19 – Unity Software
Unity Software produce alcune delle soluzioni più avanzate al mondo per il rendering 3D di oggetti informatici, come quelli che troviamo nei videogiochi o in molti film. Unity ha sviluppato una suite completa di soluzioni per chiunque voglia realizzare dei modelli tridimensionali, animarli e ambientarli in un contesto verosimile.
La società sta crescendo a un ritmo del 25-30% annuo, ma non è ancora profittevole e di conseguenza non stacca dividendi. In questa fase di vita del business è essenziale investire sulla crescita, soprattutto per continuare a rendere il motore grafico di Unity il più competitivo in circolazione e il più facile possibile da utilizzare.
Possiamo paragonare la posizione di Unity oggi a quello che Adobe e Oracle erano 10-15 anni fa. Il potenziale di crescita è molto grande e il riconoscimento delle qualità del software proviene da aziende grandi e piccole di qualunque settore del digitale. Possiamo comprare il titolo su eToro e approfittare nuovamente dell’assenza di commissioni, per massimizzare ancora una volta il potenziale del capitale investito.
#20- uDemy
uDemy è uno dei più grandi marketplace di corsi online, dove è possibile apprendere qualunque tipo di skill, di lingua o di materia. Il settore della formazione digitale è in costante crescita, in una società dove le informazioni diventano sempre più importanti e altrettanto diventano obsolete sempre più in fretta.
Il modello di business prevede che uDemy trattenga una percentuale su ogni vendita, che varia a seconda dell’origine del cliente: se è direttamente il formatore che vende il corso a invitare il cliente, la provvigione di uDemy è minima; se lo studente trova il corso attraverso la piattaforma, invece, la provvigione di uDemy è più grande.
Utilizzando questo sistema, uDemy si sta rivelando a tutti gli effetti un Amazon della formazione. La società è quotata in Borsa solo dalla fine del 2021, per cui tutto ciò che il titolo ha conosciuto è in pratica solo la crisi delle azioni growth nel 2022. Per questo la capitalizzazione di mercato è incredibilmente ridotta rispetto al potenziale della società, che per quanto non ancora profittevole migliora il suo margine operativo ogni anno.
Migliori azioni growth
Le growth stocks rappresentano titoli di società in forte espansione, che si trovano ancora nella fase di crescita iniziale del ciclo di vita aziendale. Il loro andamento è solitamente molto legato alla fiducia degli investitori verso l’andamento generale dell’economia, dal momento che si tratta di società che tendono a bruciare liquidità.
L’obiettivo è trovare società che, per quanto oggi non riescano ancora a generare profitti, in futuro possano ampiamente ripagare l’investimento iniziale. Per questo diventa ancora più importante adottare un orizzonte di lungo termine e cercare di non vendere nei momenti di ribassi come quello che stiamo attraversando.
Questa è una delle fasi storiche migliori per investire in azioni growth, dal momento che le valutazioni sono calate molto dalla fine del 2021 in avanti. Con molta attenzione, è chiaro, ma si può approfittare sia di titoli scontati che di broker come FP Markets -clicca per il sito- per risparmiare al massimo sui costi di intermediazione e massimizzare la sicurezza allo stesso tempo.
#21- NIO
NIO è comunemente definita la risposta cinese a Tesla, con la differenza che la storia di questa società è iniziata molto più tardi. Questo significa che la capitalizzazione di mercato è ancora molto più bassa di quella della controparte americana, mentre le prospettive di crescita non sono assolutamente più piccole.
Le aziende che si occupano esclusivamente di auto elettriche sono state protagoniste di una bolla speculativa in piena regola fino alla metà del 2021, prima che le valutazioni iniziassero a scendere a picco con i primi segni di sfiducia degli investitori. Adesso che le capitalizzazioni di mercato sono più basse, si può tornare a pensare di comprare.
Il margine di profitto, per quanto ancora negativo, sta migliorando di anno in anno. Inoltre NIO mantiene ancora un tasso di crescita delle vendite estremamente significativo, che sicuramente migliorerà ancora quando i microchip torneranno a essere facili da reperire sul mercato.
#22- Zalando
Zalando è uno dei più grandi e-commerce di abbigliamento al mondo. La società ha sede in Europa, più precisamente a Berlino, e conta su oltre 17.000 dipendenti. Il brand è stato lanciato nel 2008, e in meno di 15 anni di storia è arrivato a fatturare 8 miliardi di euro l’anno.
Malgrado i numeri già impressionanti, Zalando non sembra arrestare minimamente la sua crescita. Il titolo ha perso il 75% della quotazione nel corso del 2022 e ora si trova in una fascia di prezzo troppo interessante per poterlo ignorare.
Parliamo anche di una delle poche società growth già in grado di generare profitti. E a differenza di molte altre società in crescita, ha mantenuto il suo tasso di espansione nonostante la pandemia e non grazie alla pandemia. I lockdown, infatti, non sono stati di certo uno dei momenti migliori per le vendite di abbigliamento.
#23- Delivery Hero
Delivery Hero è un colosso tedesco del delivery, proprietario di diversi brand tra cui Glovo. La crescita del settore delle consegne a domicilio è innegabile, ed è diventato un fenomeno importante anche per la creazione di occupazione.
Il vero problema di questa industria sono i margini, che rimangono ancora bassi per via del basso valore aggiunto delle consegne e per la moltitudine di player che affollano lo stesso mercato. Delivery Hero, però, sembra aver trovato una valida soluzione per vendere un servizio a margini elevati diverso dal delivery: la pubblicità alle aziende.
Un modello di business perfettamente coerente: le società di delivery aumentano il fatturato di ristoranti, supermercati e brand di generi alimentari; ha senso che queste aziende siano interessate a comprare visibilità sulle piattaforme di delivery, su cui il margine di Delivery Hero è pressoché del 100%. Le azioni tedesche fanno parte dell’elenco di azioni RealStock di eToro, risolvendo anche il problema delle commissioni.
#24- JD.com
JD.com è una delle principali growth stock cinesi, oltre che una delle società private più grandi dell’intera nazione. Il mercato dell’e-commerce in Cina è segnato dalla presenza di due grandi player: Tmall, società controllata da Alibaba, e JD.com.
Online dal 2004, l’azienda ha già dato abbondante prova di essere in grado di resistere a qualunque tipo di fase del mercato; forse ancora più importante per un’azienda cinese, ha dato prova di non essere nel mirino del Partito Comunista e di avere un discreto sostegno governativo. Malgrado i 18 anni di attività online e i 24 anni di attività complessivi, il tasso di crescita è ancora molto alto.
Una quota del 20% di JD.com è di proprietà di Tencent, altro colosso tech cinese e altrettanto in forte espansione. Con progetti molto ambiziosi nel mondo dell’AI e della consegna con i droni, JD.com è una growth stock impossibile da ignorare.
#25- Uber
Per quanto sia una società già estremamente grande, nei fatti Uber ha ancora tutte le caratteristiche di una growth stock. A cominciare dal criterio principale: il tasso di crescita. L’azienda sta operando con tutte le sue forze per acquisire una posizione da leader non solo nel mondo del ride sharing, ma anche delle consegne a domicilio e persino nella micromobilità urbana.
Negli ultimi anni Uber Eats è diventato un player importante proprio nel mondo del delivery, mentre le città europee e americane abbondano già di biciclette elettriche brandizzate Uber. Nel 2020 il gruppo ha investito 170 milioni di dollari in Lime, uno degli attori più rilevanti nel mondo dei monopattini elettrici in sharing.
In tutto questo, nel ciclo di vita di Uber è finalmente arrivato il momento in cui la società si avvicina a poter realizzare un utile netto positivo. E anche se l’azienda non sta più lavorando sullo sviluppo di auto a guida autonoma, questa è una tecnologia che nel lungo termine potrebbe beneficiare molto un brand come Uber.
Migliori azioni small-cap
Gli investimenti in società small-cap presentano sempre un certo grado di rischio, dal momento che le aziende più piccole sono anche più esposte ai cambiamenti del contesto economico. Detto questo, chi accetta un rischio maggiore in cambio di un potenziale di rendimento molto alto, in questo momento di bassa fiducia sui mercati ha a disposizione molte scelte interessanti.
Anche in questo caso, abbiamo selezionato cinque aziende dal forte potenziale. Tutte si trovano al di sotto dei 2 miliardi di dollari di capitalizzazione, criterio previsto affinché una società possa essere definita “small-cap”. Alcune di queste, in realtà, sono molto al di sotto di tale limite.
#26- Offerpad
Offerpad è una società molto giovane che si occupa prevalentemente di instant buying nel mercato immobiliare. In sostanza, chiunque voglia vendere la sua casa può ricevere un’offerta da Offerpad e la società farà una proposta molto vicina al valore di mercato; chiaramente alla società interessa acquisire gli asset in sconto, ma non uno sconto così forte da allontanare i venditori.
Un aspetto molto interessante di questa azienda è il fatto che sia riuscita a far prosperare il suo business in un momento di crescita per l’economia, che solitamente non è il periodo ideale per questo tipo di azienda. Un instant buyer tende ad avere più opportunità di acquisto in sconto nei periodi di recessione, quando più persone hanno bisogno di liquidità immediata.
Malgrado l’azienda sia in forte espansione e piuttosto giovane, Offerpad è già ampiamente profittevole. Tra le società che si sono quotate tramite SPAC nel periodo 2020-21, questa è una delle poche che riteniamo possa davvero avere un futuro brillante. Con Capital.com -qui la recensione-, abbiamo la possibilità di investire su Offerpad anche in leva e approfittando dei grafici di TradingView per studiare al meglio il nostro punto di entrata.
#27- Volta Inc
Volta Inc è una società sempre legata al mondo delle auto elettriche, ma in questo caso si tratta di un’azienda che installa stazioni di ricarica prevalentemente in California. Il business è duplice: da una parte la vendita di corrente elettrica ai proprietari di auto elettriche, dall’altra la vendita di spazi pubblicitari alle aziende che sono interessate agli spazi dei terminali Volta.
Attenzione a mettere bene in conto che si tratta di un investimento speculativo, dal momento che l’azienda è ancora estremamente piccola. Tuttavia non ci sono dubbi sul fatto che l’avvento della mobilità elettrica debba essere accompagnata da un altrettanto rapido sviluppo delle soluzioni per la ricarica; dal momento che la società investe in asset fisici e durevoli, la perdita di esercizio attuale non dovrebbe spaventare troppo.
Considerando la piccola dimensione attuale dell’azienda, si tratta di un player ben posizionato per una possibile acquisizione da parte di una realtà più grande. Ancora una volta, ricordiamo che le acquisizioni di solito avvengono a un prezzo per azione maggiorato rispetto a quello di Borsa e rappresentano quindi un’opportunità per gli investitori.
#28- Inspirato
Inspirato ha un modello di business molto particolare. La società opera nel settore del turismo, dove offre un servizio in abbonamento destinato a clienti molto altospendenti. Chi è abbonato a Inspirato riceve continui sconti o addirittura viaggi gratis in alcuni degli hotel più belli al mondo, in località estremamente esclusive riservate a chi ha tasche profonde.
In cambio di 2.500$ al mese, gli utenti abbonati possono scegliere un numero illimitato di vacanze che vanno da 2 a 14 giorni. Il servizio include anche assistenza, upgrade come late check-out e esperienze esclusive nei resort, il tutto in 150 diverse destinazioni del mondo (che crescono di anno in anno).
Di sicuro non è un servizio per tutti, ma a chi investe interessa guardare tutto questo da una prospettiva aziendale: margini alti, clienti estremamente abbienti e la possibilità di innovare in un mercato che sta vivendo una forte fase di rilancio dopo la pandemia. Inspirato è nel database di azioni negoziabili con commissioni basse su eToro, altro buon motivo per puntare sul titolo.
#29- Roku
Roku è una società che produce televisioni, hardware per smart TV, impianti audio domestici e che negli ultimi anni si è distinta soprattutto per i servizi di streaming. Acquistando una televisione Roku o un abbonamento a Roku TV si ottiene accesso a servizi come Netflix, Disney+, Hulu, Prime Video e HBO Max.
Il mondo delle smart TV e dei servizi di streaming aveva decisamente bisogno di vento di novità. Rispetto alle app per smartphone e al cloud computing, questo particolare angolo della tecnologia è rimasto abbastanza stabile a lungo senza novità concrete. Roku ha portato il giusto livello di innovazione per assicurarsi buoni margini, una rapida espansione della quota di mercato e un piano concreto per generare profitti.
Il sistema operativo Roku è da molti considerato il miglior sistema operativo per Smart TV. Android non ha avuto lo stesso successo nel mondo delle televisioni che ha avuto in quello degli smartphone, per cui Roku si trova in un’ottima posizione per generare alti margini da un servizio completamente digitale.
#30- HelloFresh
Startup tedesca di grande successo, HelloFresh si occupa di pasti a domicilio in abbonamento. Con il ritorno a una vita dinamica e veloce dopo la pandemia, sempre più persone non trovano il tempo di cucinare o di fare la spesa.
HelloFresh permette a tutti di ricevere, di settimana in settimana, un piano completo di pasti basato sui propri gusti. Si può scegliere tra menu vegani, onnivori, prevalentemente a base di carne o pesce, con basse calorie e così via. Il cibo è di alta qualità e pronto per essere cucinato, risparmiando tempo e offrendo pasti salutari senza il tedio della loro preparazione.
Un modello di business che si sta affermando in tutte le economie avanzate, da cui è nato un settore in forte espansione. HelloFresh è già in grado di ottenere un utile netto da questa attività a differenza dei competitor diretti, e al momento è per distacco il player più importante del mercato.
Migliori penny stocks
Investire in penny stocks significa indubbiamente accettare un rischio alto, ma anche accedere all’opportunità di comprare titoli che potrebbero rivalutarsi decine o centinaia di volte. Casi molto famosi sono quello di Amazon e di Netflix, ma ce ne sarebbero centinaia da menzionare. La cosa importante è ricordare che per ognuno di questi casi di successo, ci sono molti più casi di insuccesso.
Fatta questa dovuta premessa, ricordiamo che le penny stocks non sono soltanto titoli venduti a meno di 5$. Si tratta anche di società a bassissima capitalizzazione, per cui investimenti di natura speculativa in titoli che il mercato ritiene ben poco interessanti. A volte, però, è proprio cercando nei luoghi più improbabili che si trovano le opportunità migliori.
#31- Agrify
Agrify è una società che opera nel settore della cannabis, un mercato che negli Stati Uniti è in forte espansione dal momento in cui sempre più Stati continuano a legalizzarne l’uso medico e ricreativo. Si tratta anche di un mercato con ottimi margini, dal momento che il prezzo al dettaglio è nettamente superiore a quello di qualunque altro prodotto agrario; paradossalmente, i costi di produzione sono molto simili.
Agrify, però, non è direttamente un produttore o un rivenditore di cannabis. Si tratta di una società specializzata in impianti industriali per la coltivazione indoor, una tecnica di coltivazione estremamente comune tra i coltivatori di marijuana.
Anche se si tratta di una penny stock, i debiti sono vicini a zero. Nello stesso tempo, il livello tecnologico dell’azienda è impressionante alla pari del suo tasso di crescita. E a differenza di molte azioni poco capitalizzate, Agrify è acquistabile su eToro e fa parte dei titoli negoziabili senza commissioni.
#32- Helbiz
Helbiz ha scritto una pagina importante nella storia delle startup italiane: nel 2021 l’azienda, guidata dal CEO Salvatore Palella, si è quotata sul Nasdaq. Così è diventata la prima società interamente dedicata alla micromobilità elettrica quotata in Borsa, cosa che inizialmente ha fatto guadagnare molta trazione al titolo.
Il problema è che i dati di bilancio trimestrali continuano a mostrare perdite significative, malgrado il tasso di crescita sia indubbiamente buono. Palella ha continuato a comprare azioni nel corso di questi mesi, cosa che dimostra la fiducia del fondatore nell’andamento futuro del suo business.
Indubbiamente la società dovrà diluire le quote dei soci emettendo nuove azioni, perché la liquidità in cassa non basta a coprire le uscite. Ma se gli investitori continueranno a dimostrarsi fiduciosi, conquistando quote di mercato sempre più grandi Helbiz potrebbe rivalutarsi in modo davvero molto significativo.
#33- Doma Holdings
Doma Holdings è una società di software americana, quotata tramite SPAC nel 2021, il cui titolo ha subito conosciuto una drastica discesa. Questo perché mancano ancora almeno 3-4 anni prima che la società possa diventare profittevole, ma il settore in cui opera e il modo in cui è strutturato il business ci lasciano molto ottimisti.
Lo scopo principale di Doma Holdings è modernizzare l’acquisto di casa da un punto di vista burocratico. Atto di compravendita, assicurazione, concessione del mutuo e immediato reperimento delle pratiche necessarie per condurre a termine l’affare in poco tempo. Questo significa risparmiare tantissimo tempo, soldi e inefficienze: negli ultimi vent’anni la tecnologia ha cambiato il modo in cui viviamo, ma in gran parte l’acquisto di casa richiede sempre le stesse procedure di prima.
Il mercato potenziale di Doma è molto ampio, e nel parco clienti figurano alcune delle più importanti compagnie assicurative e banche degli Stati Uniti. Con Capital.com (vai qui per aprire una demo gratuita) possiamo investire sul titolo anche in leva, pagando meno dello 0,2% di spread per l’intera operazione: considerando il prezzo attuale del titolo, è una bella opportunità.
Se anche la società dovesse fallire nel suo scopo principale, il sistema di intelligenza artificiale di Doma avrebbe da solo un valore estremamente alto; hanno letteralmente insegnato ai computer a leggere e comprendere documenti burocratici complessi, e questo codice è di per sé qualcosa di incredibilmente prezioso.
#34- Il Sole 24 Ore
Qualcuno potrebbe essere sorpreso scoprendo che Il Sole 24 Ore, la più grande testata giornalistica di finanza ed economia in Italia, è una penny stock. Con un prezzo per azione sotto i 50 centesimi nel momento in cui scriviamo, e una capitalizzazione da 27 milioni di euro, in realtà è proprio così.
La società ha debiti, ma al netto degli interessi è comunque molto vicina al pareggio di bilancio. Se il gruppo dovesse essere acquisito e avvenisse una ristrutturazione dei costi, il possibile aumento di valore sarebbe davvero interessante.
Il motivo per cui la riteniamo un’ottima azione è molto semplice: a questo prezzo, converrebbe comprare l’azienda anche soltanto per poter sfruttare il valore del suo marchio. Tutta Italia si fida del brand “Il Sole 24 Ore”, che equivale alla versione nostrana di giornali come il Financial Times.
Anche se non pensiamo che l’azienda possa cambiare granché le sue sorti con il management attuale, la capitalizzazione è talmente bassa che sarebbe molto plausibile pensare a un’acquisizione nei prossimi anni. Magari da qualche gruppo internazionale, intenzionato a cambiare l’offerta per produrre più ricavi e tagliare i costi inutili.
#35- Boxlight Corporation
Boxlight Corporation è una micro-cap, dal momento che la capitalizzazione di mercato non raggiunge al momento nemmeno i 100 milioni di dollari. Ciononostante, è anche una società che riteniamo sia destinata ad aumentare la sua valutazione di diverse volte.
L’azienda è leader nel settore delle lavagne interattive per la formazione e per le aziende. Questo significa, da una parte, margini abbastanza alti perché il settore offre diverse opportunità di innovazione; dall’altra parte, significa poter cavalcare il trend dell’innovazione nella scuola che sempre di più sta diventando importante per garantire una formazione in linea con i tempi moderni.
La società è cresciuta molto negli ultimi anni, attraverso una campagna di acquisizioni che ha esteso la linea di prodotti e soprattutto ha contribuito a estendere il fatturato e la quota di mercato di Boxlight. Manca solo la capacità di produrre utili in modo costante, dopodiché il titolo potrà intraprendere una corsa rialzista verso i 3-4$, per lo meno.
Migliori azioni cinesi
Abbiamo già menzionato nel corso della guida alcune azioni cinesi di particolare interesse, ma la seconda economia più grande al mondo -in procinto di diventare la più grande- merita una sezione interamente dedicata. Ci sono infatti diversi titoli che hanno subito perdite importanti dopo l’esplosione della bolla immobiliare in Cina nel 2021, e l’ulteriore ondata di lockdown del 2022.
Se tra il 2015 e il 2020 i titoli cinesi hanno catalizzato l’attenzione degli investitori, ora i riflettori sembrano essersi spostati. Questa è una situazione ideale per chi è in cerca di società grandi, solide e in crescita su cui investire.
Quando si tratta di accedere al mercato azionario cinese, non tutti i broker sono però così efficaci. Le varie banche italiane non arrivano quasi mai a includere nelle loro piattaforme titoli quotati a Hong Kong o Shangai, e se lo fanno i costi sono estremamente alti.
Per questo motivo diventa ancora più importante rivolgersi a un broker affidabile come FP Markets -qui per provarlo in demo gratis-. I broker 100% online sono servizi che nascono precisamente per l’intermediazione nel mondo degli investimenti, vantano un ampio catalogo di asset negoziabili e hanno costi drasticamente ridotti.
#36 – Lenovo
Possiamo cominciare il nostro elenco da un titolo poco chiacchierato ma molto interessante. Lenovo è una delle società più storiche, tecnologicamente avanzate e importanti nella produzione di elettronica di consumo. Con il brand Legion la società si è affermata rapidamente anche nel mercato del gaming, che sappiamo bene essere in una fase di vero e proprio boom.
Da anni Lenovo genera profitti in maniera stabile, e malgrado il tasso di crescita sia contenuto la società riesce a espandere il suo utile netto di anno in anno. Con un rapporto P/E inferiore a 6, il mercato sembra star trascurando un’azienda che in realtà ha ottimi fondamentali.
Non possiamo nemmeno ignorare il dividendo, che al momento supera il 5% del prezzo del titolo. Forse gli investitori stanno scontando un possibile calo delle vendite in seguito alla fine della pandemia, ma i numeri che la società generava nel 2019 basterebbero già a rendere il titolo sottovalutato.
#37 – Alibaba
Alibaba, il colosso digitale di Jack Ma, rimane uno dei titoli da seguire. La società è quotata sul New York Stock Exchange, contribuendo alla trasparenza degli scambi in Borsa e assicurandoci di poter investire con una valuta stabile come il dollaro americano.
Durante la pandemia i costi sono stati più alti che negli anni precedenti, ma anche il fatturato è schizzato alle stelle. Questo significa che ora Alibaba può contare su una base di clienti più grande, e che con la ripresa della vita “normale” anche in Cina i costi torneranno a essere contenuti. Il risultato sarà presumibilmente un utile netto più alto che mai, ipoteticamente intorno ai 200 miliardi di yuan.
Se questo fosse il caso, vorrebbe dire che attualmente il titolo sarebbe scambiato a un rapporto P/E vicino a 8. Per una società che mantiene un tasso di crescita così incredibilmente alto di anno in anno, è decisamente un buon affare. Al momento non è ancora previsto un dividendo, ma potrebbe arrivare nel 2024-25.
#38 – Tencent
Avendo passato in rassegna tutti i titoli tech più promettenti della Cina, Tencent non poteva davvero mancare. Il 2022 ha portato a un ribasso della quotazione che, in questo momento, non può che far gola. Parliamo di un conglomerato di tecnologia e innovazione che ha dato i natali ad alcuni dei siti e delle app più utilizzati in Cina: televisione, media, cinema, e-commerce, video streaming e musica sono tutte aree in cui l’azienda vanta una presenza dominante nel mercato locale.
Negli ultimi cinque anni, il tasso di crescita del fatturato di Tencent è stato del 20% anno su anno. Un ritmo davvero impressionante per una società che fattura già 560 miliardi di yuan, pari a 83 miliardi di dollari al tasso di cambio attuale. E il margine di profitto lascia di stucco: l’utile netto è il 25% del fatturato, un numero che un investitore può solo guardare con interesse.
La società continua a crescere, ma questo non le ha impedito di cominciare a distribuire dividendi. Solo lo 0,54% del prezzo del titolo nel momento in cui scriviamo, ma questo è solo l’ultimo dei buoni motivi per aggiungere le azioni Tencent al nostro portafoglio. Con
#39 – Xpeng
Xpeng è una società che produce auto totalmente elettriche. Attualmente i modelli sul mercato sono quattro: due berline, la più accessibile P5 e la più esclusiva P7, e due SUV. L’azienda ha dimostrato di avere degli assi nella manica importanti, sia in termini di autonomia delle batterie che di tecnologia di guida autonoma.
Il mondo delle auto elettriche è ormai sovraffollato: decine di aziende nuove si sommano alla continua conversione dei modelli delle case più tradizionali, per cui molte società non sopravvivranno. Tuttavia, riteniamo che il destino di Xpeng possa essere brillante: in autonomia o tramite un’acquisizione, c’è del valore per gli investitori al prezzo attuale del titolo.
Il fatturato di Xpeng è aumentato di 10 volte tra il 2019 e il 2021, mostrando quanto potenziale ci sia nel segmento premium delle auto elettriche in Cina. Continuando su questa strada, le azioni Xpeng –qui per comprarle su eToro– potrebbero seguire una traiettoria simile a quelle di Tesla.
#40 – Pinduoduo
Pinduoduo ha sviluppato alcune delle app di maggior successo in Cina. La prima fase di questa storia di successo è stata scritta nel 2015, quando Pinduoduo era esclusivamente un’app per connettere agricoltori e consumatori diretti. Ancora oggi si tratta del marketplace agroalimentare più grande in Cina, connettendo oltre 12 milioni di agricoltori cinesi con i loro clienti.
Nella sua versione attuale, invece, Pinduoduo è diventata molto più di questo. L’app viene definita dall’azienda come un “bazar virtuale“, una piattaforma di e-commerce che incontra le funzionalità social. Anziché acquistare in base a ricerche specifiche, gli utenti possono esplorare la homepage per scoprire prodotti nuovi.
L’azienda è già profittevole, ma il suo tasso di crescita è il vero motivo per cui non potevamo escludere il titolo dalla lista. Attualmente Pinduoduo cresce a un ritmo approssimativo del 40% annuo, con una prospettiva leggermente inferiore -ma comunque entusiasmante- per il post-pandemia.
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Tutti i brand che consigliamo, oltre a essere perfettamente sicuri, si distinguono per la qualità del servizio. Inoltre aggiorniamo regolarmente il nostro elenco per riflettere sempre le scelte migliori, e i broker che ne fanno parte sono utilizzati dalla nostra stessa redazione per investire in azioni.
Azioni da Comprare videocorso
Prima di concludere, condividiamo il videocorso di tradingonline.com propriamente rivolto all’analisi e valutazione delle migliori stocks da comprare in un determinato periodo storico.
Considerazioni finali
La situazione attuale, a livello economico e finanziario, è particolare. Il 2022 si è rivelato un anno molto difficile per le Borse, che hanno concluso ufficialmente il 30 giugno il peggiore semestre degli ultimi 52. Nello specifico, lo S&P 500 ha subito la sua correzione più grande dal 1970.
Chi si fa prendere dal panico e in situazioni come queste liquida il suo portafoglio, incassa una perdita e sbaglia approccio. Queste sono le fasi di mercato ideali per comprare, perché tantissimi titoli sono venduti in sconto rispetto al reale valore delle società che li hanno emessi.
Rispetto a qualche anno fa, è anche diventato molto più facile comprare azioni in autonomia e sicurezza: le piattaforme sono sempre più intuitive, i depositi minimi sempre più bassi, e grazie a soluzioni come eToro -qui per la demo- i costi di intermediazione sono diventati infinitesimali rispetto al passato. I 40 titoli di cui abbiamo parlato in questa guida sono solo una parte dei buoni affari che si possono fare in Borsa in un periodo come questo.
FAQ: Domande e risposte frequenti sulle azioni da comprare
Conviene investire legate al mondo del calcio?
Le stocks del mondo del calcio tendono a essere sopravvalutate, per via del bias dei fans che le comprano ignorando i dati di bilancio. Buone opportunità si possono presentare in qualche occasione, ma è un settore imprevedibile e spesso inflazionato.
Quali azioni comprare nel settore delle auto elettriche?
Considerando le quotazioni attuali, le migliori azioni per investire sui veicoli elettrici sono a nostro avviso Tesla, Nio, Xpeng, Ford e BMW.
Qual è il miglior broker per comprare azioni?
In questo momento eToro è il broker da battere quando si parla di azioni. Migliaia di titoli sono compatibili con la sua funzionalità RealStock, che permette di acquistarli senza pagare commissioni. L’elenco di azioni RealStock è disponibile sul sito di eToro.
Ha senso comprare azioni di Poste Italiane?
Il calo del prezzo del titolo nel 2022, unito al rialzo dei tassi della BCE, hanno aperto una buona finestra di opportunità per investire su Poste Italiane. Anche le azioni di Intesa, Unicredit e delle altre principali banche italiane sono molto interessanti al momento.
Quali azioni comprare in periodi di alta inflazione?
Dei settori che riparano gli investitori dall’inflazione sono quello delle materie prime, i REITs (società che investono in immobili), i produttori di beni di prima necessità e il mondo del lusso.
Dovrei investire in azioni quotate in Russia?
Le sanzioni economiche imposte dall’Occidente, la poca regolamentazione della Borsa di Mosca e il costo della guerra in Ucraina rendono molto sconsigliabili gli investimenti in azioni russe, a prescindere dai bassi moltiplicatori esibiti dai titoli principali.
Meglio comprare azioni singole o ETF?
Investire in azioni singole è consigliabile quando si è capaci di valutare una società, di eseguire una buona analisi di bilancio o si comprende molto bene il settore in cui l’azienda opera. Gli ETF sono invece una scelta più logica per gli investitori meno sofisticati.