CFD: Cosa sono e come funzionano – Guida Facile 2022

I CFD (Contracts For Difference) sono strumenti finanziari derivati che replicano sinteticamente l’andamento di un sottostante. Esistono CFD su qualunque tipologia di strumento finanziario: azioni, ETF, criptovalute e così via. Il compito di questi strumenti è fluidificare gli investimenti, specie quelli di natura più speculativa. Le caratteristiche dei CFD li rendono infatti molto flessibili, con facile accesso a strumenti come la leva finanziaria e la vendita allo scoperto.

I CFD sono diventati la spina dorsale del trading online su moltissime categorie di asset. Non è un caso: fin dal principio sono stati pensati per semplificare le operazioni dei retail investor. Soprattutto quando si investe su strumenti che non sono effettivamente quotati in Borsa, come il Forex o gli indici, le semplificazioni offerte da questi strumenti risultano particolarmente utili.

Inizialmente possono sembrare strumenti complessi, così come tutti i derivati. In realtà sono decisamente più semplici da comprendere e da usare di quanto non si possa immaginare. Al punto che riceviamo quotidianamente email di lettori che hanno investito sui CFD pensando di comprare direttamente lo strumento sottostante e viceversa: un aneddoto frutto dell’inesperienza di alcuni trader, che però dimostra quanto siano simili i CFD e gli strumenti che replicano.

Conoscere questi strumenti è importante anche perché la maggior parte dei broker più conosciuti, oggi, offre un mix tra CFD e strumenti sottostanti. Nel caso di eToro -qui per il sito-, ad esempio, ci sono asset su cui si può investire solo sotto forma di CFD e altri in cui si può scegliere se investire su CFD o sugli strumenti sottostanti.

Trading di CFD – Riepilogo:

Cosa sono?Contratti derivati a replica sintetica
📖 Sono legali?
🔎 Esistono truffe?– Verificare l’autorizzazione Consob
👍 Migliori brokereToro / Capital.com / FP Markets.
🏦 Tipologie di brokerMarket maker, ECN
📊 Migliori strategieScalping, day trading, hedging
💸 CostiSpread, commissioni overnight, rollover
💰 Si può guadagnare?Sì, ma si può anche perdere
CFD – Riassunto sintetico tabellare

Cosa sono i CFD

I CFD sono strumenti che si limitano a replicare l’andamento del sottostante: in ogni istante hanno lo stesso prezzo e ne seguono passo per passo le oscillazioni. Nel caso in cui un trader comprasse delle azioni Nike sotto forma di CFD, ad esempio, i suoi CFD seguiranno istante per istante il prezzo delle azioni Nike. Nel caso in cui l’azione staccasse un dividendo, anche il trader che ha investito sul CFD riceverà tale dividendo.

guida al trading sui CFD a cura di TradingOnline.net con definizione, esempi e spiegazione del funzionamento
Trading di CFD – Guida pratica al trading sui contratti derivati a replica sintetica: cosa sono, come funzionano ed esempi

Questo potrebbe far sembrare totalmente inutili i CFD: la domanda che sorge spontanea è “perché allora non comprare direttamente le azioni Nike?”. La domanda è legittima, e come vedremo ci sono dei casi in cui ha più senso comprare direttamente lo strumento sottostante. In altri casi, però, la flessibilità offerta dai CFD permette ai trader di realizzare investimenti che sarebbero stati impossibili, difficili, inaccessibili o estremamente costosi operando direttamente sugli strumenti sottostanti.

È importante ricordare che quando si compra un CFD non si diventa proprietari dello strumento sottostante. Se ad esempio si acquista uno di questi contratti su 10 barili di petrolio, non si diventa proprietari a tutti gli effetti dei barili. L’unica cosa di cui si diventa proprietari a tutti gli effetti è proprio il derivato stesso, che comunque viene garantito da un broker autorizzato da Consob.

Proprio la natura di questi contratti fa sì che diventi estremamente importante scegliere un broker affidabile come Capital.com, perché l’unica controparte dell’investimento è il broker stesso. Non è possibile, inoltre, trasferire la proprietà di un pacchetto di CFD da un broker a un altro.

Come funzionano i CFD?

Un CFD è un contratto, per cui un accordo di natura patrimoniale tra un investitore e il suo broker. Non sono strumenti quotati in Borsa e vengono scambiati over-the-counter, cioè al di fuori dei mercati regolamentati. Questo non significa, comunque, che questi strumenti finanziari siano normati: ci sono leggi precise sia a livello europeo che a livello italiano sulla gestione dei derivati.

Quando un trader decide di comprare un CFD, il suo broker riceve la richiesta e glielo vende. La quotazione è data dal riferimento di Borsa, ma c’è un piccolo margine per il broker per modificare leggermente la quotazione. Nello specifico, in Borsa esiste una piccola distanza tra prezzo di acquisto e prezzo di vendita degli strumenti finanziari: si tratta dello spread, cioè della differenza tra il compratore che offre di più e il venditore che accetta di meno.

Nel mondo dei CFD lo spread è invece scelto dal broker, perché compratori e venditori non sono in diretta connessione. In alcuni casi il broker opera come diretta controparte degli investimenti dei clienti, mentre in altri è un intermediario tra loro e dei fornitori di liquidità esterni. In qualsiasi caso, non c’è una diretta relazione tra compratori e venditori al dettaglio.

Questo significa che il broker può scegliere lo spread, quotando il prezzo a cui i clienti possono comprare e vendere i CFD. Spesso e volentieri, però, la distanza tra prezzo di acquisto e di vendita sui CFD di uno strumento finanziario è più serrata che sul mercato di Borsa vero e proprio. Questa è una meccanica che gli investitori possono sfruttare a loro vantaggio, specie sui mercati dove lo spread ha un’importanza elevata.

Lo spread: cos’è e a cosa serve

Nel mercato regolamentato di Borsa, la distanza tra compratori e venditori è semplicemente naturale. Quando un compratore accetta lo stesso prezzo che accetta un venditore, la loro transazione viene eseguita dal mercato. Per cui la liquidità è sempre posta leggermente sopra e sotto il prezzo di equilibrio di uno strumento finanziario, con i venditori che accettano poco più di quanto i compratori sono disposti a pagare.

In Borsa, lo spread è dunque un risultato naturale della distanza tra domanda e offerta. Nel mondo dei CFD, invece, lo spread è un costo che il trader paga per i servizi offerti dal broker. Infatti, se il broker decidesse di eliminare lo spread, a conti fatti sarebbe possibile. Comprando dai clienti a prezzi leggermente più bassi e vendendo a prezzi leggermente più alti, però, il broker riesce a trarre un profitto dalla sua intermediazione.

Lo spread è anche il principale costo di intermediazione a cui un trader va incontro facendo trading sui CFD. Si tratta di un costo esclusivamente variabile, proprio perché lo scarto tra prezzo bid e ask è una percentuale. In base a quanto si investe, questa sarà la percentuale del capitale investito che il broker tratterrà come commissione.

Infografica con spiegazione dello spread applicato ai CFD
Esempio di spread sul cambio EUR/USD

Scegliere un broker con spread ridotti, come FP Markets (qui per la demo gratuita) è importante per tenere bassi i costi di intermediazione. Al di fuori della sicurezza, che rimane sempre un elemento essenziale per scegliere il proprio broker di CFD, è importante tenere conto degli spread e valutarli con attenzione su tutte le asset class proposte dal broker.

CFD: cenni legali

I CFD sono perfettamente legali sia in Italia che nel resto d’Europa. Intorno al mondo le leggi sono le più diverse: negli Stati Uniti, ad esempio, non possono essere offerti agli investitori al dettaglio. Fermandoci allo scenario italiano, però, è importante semplicemente sapere che l’offerta è regolare finché avviene nei limiti imposti da Consob e da ESMA.

Nello specifico, l’offerta di questi prodotti è limitata ai soli broker con licenza, che siano ulteriormente stati autorizzati da Consob a prestare i loro servizi in Europa. Il caso più famoso è quello di eToro -qui il sito con tutte le informazioni-, che nel corso degli anni si è affermato come leader per notorietà e volumi d’affari.

I broker autorizzati devono rispettare delle regole precise sulla tutela dei risparmiatori. Le più importanti sono:

  • Protezione contro il saldo negativo, per cui i clienti non possono perdere più di quanto depositano;
  • Limiti alla leva finanziaria massima che può essere offerta su ciascuna asset class;
  • Tutela dei dati sensibili e archiviazione solo con esplicito consenso degli utenti;
  • Deposito dei fondi presso conti correnti separati da quelli usati per la gestione corrente della società e accreditati presso banche riconosciute a livello europeo;
  • Accertamento della comprensione dei rischi connessi al trading di CFD prima di accettare l’iscrizione di un utente;
  • Serie verifiche anti-riciclaggio che passano anche attraverso l’invio di documenti che attestino la residenza e l’identità di ogni investitore.

Tutto questo rende le piattaforme autorizzate perfettamente sicure per chi investe in CFD. In caso si dovessero verificare problemi con un broker autorizzato, tra l’altro, ci sono forti coperture assicurative per il risarcimento dei clienti.

Conviene investire sui CFD?

I CFD hanno pro e contro, come tutti gli strumenti finanziari, tali per cui convengono molto in alcuni casi e molto poco in alcuni altri. Per un trader che sta muovendo i primi passi nel mondo dei mercati finanziari è importante imparare a distinguere i casi in cui convengono di più i derivati o gli strumenti sottostanti.

La tabella che riportiamo qui sotto contiene un riassunto sintetico di tutti i maggiori pro e contro dei CFD:

👍 PRO DEI CFD👎 CONTRO DEI CFD
Leva finanziariaRischio di controparte
Short selling facile e convenienteCommissioni di rollover
Liquidità elevataIntrasferibilità
Costi bassi
Evitare la consegna fisica
Bassissimo rischio informatico
Copertura contro il saldo negativo
Pro e contro dei CFD – Tabella di comparazione

Per comprendere al meglio i concetti della tabella, di seguito sono ripresi uno per uno con una spiegazione dettagliata. In molti casi, infatti, non si può tracciare una linea netta. Sta al trader comprendere bene le differenze tra CFD e mercati regolamentati, in modo da poter valutare con maggior dettaglio quando utilizzare l’uno o l’altro strumento.

Vantaggi dei CFD

I punti di forza dei CFD sono legati soprattutto alla flessibilità dei mercati over-the-counter. Non dovendo sottostare a tutti i limiti imposti dalle Borse Valori, gli investitori hanno alcuni gradi di libertà in più. A livello di regolamentazione è infatti soprattutto l’autorità europea ESMA che determina i limiti entro i quali debbano muoversi i broker che offrono trading sui derivati. Entro questi paletti, rimane molto spazio per offrire strumenti irreperibili presso le Borse tradizionali.

  • Leva finanziaria

La leva finanziaria è un meccanismo che permette agli investitori di amplificare le oscillazioni dei loro investimenti. Anziché investire direttamente il proprio capitale, i soldi che il trader investe vengono utilizzati come garanzia (in gergo tecnico margine) per prendere in prestito più capitale dal broker.

Nel caso di una leva 1:2, ad esempio, il trader investe un margine per poter prendere in prestito il doppio della cifra dal broker e investirla sullo strumento di proprio interesse. Questo meccanismo esiste anche sui mercati finanziari regolamentati, ma è molto più costoso e difficilmente accessibile rispetto ai CFD.

Dal momento che il trader sta prendendo in prestito del capitale dal proprio broker, sulla leva si pagano degli interessi noti come commissioni overnight. Normalmente queste commissioni vengono addebitate alla fine di ogni giornata di negoziazione: quelle richieste per le operazioni sui CFD, in media, sono decisamente più basse rispetto a quelle sui CFD.

L’accesso alla leva con i CFD è talmente agevole che per molti anni questi derivati sono stati esclusivamente sinonimo di operazioni con margine. Così questi derivati si sono costruiti la reputazione di strumenti speculativi, proprio perché la leva è utilizzata quando si desidera amplificare le oscillazioni di breve termine; per via degli interessi e della maggior volatilità, chiaramente, non è invece adatta per operazioni di lungo termine.

I limiti alla leva finanziaria offerta sui CFD sono stabiliti direttamente da ESMA, ed è importante non cercare di sviare da questi paletti rivolgendosi a broker regolamentati al di fuori dello Spazio Economico Europeo. Il rischio di incorrere in truffe, in questo caso, è molto alto. Per chi ama le posizioni in leva, la nostra redazione consiglia di provare la demo gratuita di Capital.com. Si tratta, a oggi, di uno dei nostri broker 100% CFD più raccomandati.

  • Short selling

La vendita allo scoperto è un tema sempre controverso, perché chi esegue questo tipo di operazione contribuisce ai ribassi di mercato. In realtà si tratta di un semplice modo per efficientare la price discovery, molto più biasimata di quanto non si dovrebbe alla realtà dei fatti.

Sui mercati regolamentati, lo short selling è sempre ostico. I prezzi per prendere in prestito gli strumenti finanziari sono alti, e nel caso in cui uno strumento sia venduto allo scoperto da molti investitori si rischia persino uno short squeeze come è accaduto nel caso di Gamestop. Non solo, ma è ancora più difficile cercare di abbinare la vendita allo scoperto con la leva finanziaria.

In caso di estrema volatilità su un titolo, le autorità di Borsa -come Consob nel caso di Borsa Italiana- possono decidere di sospendere la possibilità di vendere un titolo allo scoperto. Nel caso dei CFD queste restrizioni non si applicano, perché gli scambi avvengono al di fuori del mercato di Borsa e dunque non possono essere bloccati.

  • Liquidità

Si definisce liquido un mercato in cui è molto semplice trovare compratori e venditori. La Borsa nasce proprio per dare liquidità agli scambi di materie prime, quote di azioni e così via; il problema è che non esiste liquidità per alcuni mercati, per lo meno per gli investitori al dettaglio.

Nel caso degli indici di Borsa, ad esempio, non esistono strumenti che li replichino in modo perfetto. Esistono degli ETF che ne tracciano la performance, ma non in modo perfetto e solo accettando di pagare i costi di gestione annui. Con i CFD, invece, è possibile trasformare in strumento finanziario qualunque indice con una replica 1:1 e senza costi di gestione.

In che modo i CFD aiutano i trader al dettaglio a investire sul Forex e differenze con il mercato interbancario
Il trading sul Forex è diventato realmente accessibile ai retail traders solo grazie ai CFD

Lo stesso vale per beni come i metalli preziosi, che in Borsa vengono scambiati soltanto con unità minime molto alte. Nel caso dell’oro, ad esempio, sui mercati bullion l’unità di valore minima è un lingotto da 12,5 kg. Nel momento in cui scriviamo un lingotto d’oro di questo tipo vale oltre 700.000€, una cifra completamente al di fuori della portata di un investitore retail per un singolo asset.

Con i CFD questo discorso cambia nettamente, perché il mercato è molto liquido anche per piccole unità di valore. Il lotto minimo sull’oro, per molti broker online, è sotto i 1.000€. Nel caso di eToro -qui per il sito ufficiale- è possibile investire su questo metallo prezioso a partire da 50$ di margine.

Lo stesso vale per altri mercati, come il Forex, in cui non esiste una vera quotazione di Borsa. Il valore dei cambi valuta dipende semplicemente dal tasso a cui le grandi banche si scambiano denaro tra loro, mentre un investitore retail senza i CFD sarebbe costretto a rivolgersi a un cambio valute fisico. Con commissioni del 5-10% in media, di certo non sono entità convenienti per fare trading.

Grazie ai CFD, invece, è diventato possibile fare trading sul Forex in maniera molto semplice. Si acquista un contratto che replica l’andamento del cambio tra due valute, senza dover diventare proprietari delle valute vere e proprie. In questo modo i costi sono nell’ordine dei decimi di centesimo, e i lotti minimi sono accessibili a chiunque.

  • Costi bassi

La struttura dei costi dei CFD è piuttosto semplice, ma soprattutto conveniente. Salvo alcuni broker particolarmente costosi, solitamente non ci sono costi fissi ma solo costi variabili. Questi sono:

  • Spread – Lo scarto tra prezzo di acquisto e di vendita;
  • Costi di rollover – Commissioni addebitate a fine giornata per rinnovare un CFD da una giornata di Borsa all’altra;
  • Commissioni overnight – Gli interessi maturati per l’utilizzo della leva finanziaria, che solitamente vengono addebitate alle 23.00.

Salvo che una posizione non sia mantenuta a lungo, cioè mediamente per oltre sei mesi, lo spread rappresenta sempre il costo principale di una posizione. Nel caso in cui invece la posizione sia mantenuta sul lungo termine, costi di rollover e interessi sulla leva possono prendere il sopravvento. Per questo, specie quando si usa la leva, i CFD sono più convenienti su trade di breve termine che su operazioni “buy and hold”.

In ogni caso, mediamente i costi complessivi di ogni operazione sono appena una frazione di quelli che richiederebbe una banca tradizionale per il servizio di brokeraggio.

  • Zero costi di trasporto e stoccaggio

Questo è un vantaggio molto evidente per chi investe sul mercato delle materie prime. Quando si opera direttamente sul mercato regolamentato, ci sono due modi per comprare materie prime: il prezzo spot, che prevede la consegna immediata del bene, oppure i futures con cui il bene viene consegnato in data futura.

Nel caso del mercato spot, la consegna fisica è inevitabile. Nel caso dei futures la si può evitare, ma solo pagando l’effetto contango che può diventare davvero molto costoso. In entrambi i casi, la consegna fisica è un problema piuttosto grande: difficilmente qualche investitore al dettaglio vorrebbe ritrovarsi con centinaia di barili di petrolio impilati nel proprio garage.

differenza tra trading sul petrolio fisico e sui CFD del petrolio con foto
Il trading di CFD aiuta a evitare la consegna fisica del bene quando si fa trading sulle materie prime

I CFD fanno sì che questo problema sia completamente evitabile. Dal momento che si tratta puramente di contratti, non è prevista la consegna fisica in nessun caso. Ricordiamo il concetto importante: la proprietà di un CFD non implica la proprietà dello strumento sottostante. Non c’è dunque nessuna entità che debba custodire la materia prima al posto del trader che la negozia sotto forma di derivati, semplicemente non c’è alcuno scambio fisico di merci.

Nel caso particolare del metalli preziosi, per altro, questo evita anche l’aggiramento di problemi come furti o assicurazioni. Custodire dei lingotti presso un caveau è molto più costoso di quanto l’investitore medio potrebbe pensare.

  • Rischio informatico quasi nullo

Questo è un aspetto particolarmente interessante per chi investe in criptovalute e altri strumenti finanziari che possono avere problemi di sicurezza informatica. Quando si investe in Bitcoin, ad esempio, ci sono delle variabili che sono fuori dal controllo di un investitore: un possibile hack del proprio wallet o dell’exchange che si adopera, un attacco informatico al proprio dispositivo o alla propria connessione di rete.

Nel mondo dei CFD tutto questo non è un problema, per due motivi: uno è strutturale, l’altro è finanziario. Dal punto di vista strutturale, i CFD hanno valore soltanto tra il broker e il trader -trattandosi appunto di contratti- e dunque nessun’altra persona può appropriarsi del loro valore e riscuoterne il prezzo di vendita. Dal punto di vista finanziario, poi, ogni trader è coperto da un’assicurazione che lo protegge da qualunque tipo di rischio informatico incontrato con il proprio broker.

Per quanto possa sembrare una cosa da poco, soprattutto nel mondo crypto il problema della sicurezza informatica è tornato a bussare più volte nel corso degli anni. Anche gli exchange più grandi e affermati hanno sofferto attacchi di questo tipo in passato ed è sempre una buona idea eliminare i rischi non necessari.

  • Copertura contro il saldo negativo

La copertura contro il saldo negativo è obbligatoria per legge, e prevede che un investitore non possa mai perdere più di quanto investe. Come abbiamo già specificato, i CFD permettono di esporsi a operazioni che hanno una perdita potenziale illimitata: investimenti con denaro preso in prestito dal broker, vendita allo scoperto e così via.

Sul mercato regolamentato, tutte queste tipologie di operazioni prevedono una perdita potenzialmente illimitata. Nel caso dei Contracts For Difference, invece, esiste una forte tutela contro il saldo negativo che da alcuni anni è diventata legge. I broker devono chiudere in automatico le posizioni dei clienti se il loro margine diventa insufficiente per coprire le perdite, devono essere assicurati e l’assicurazione deve coprire eventuali scoperti lasciati dai clienti.

Tutto questo rende impossibile ritrovarsi a dover pagare al broker delle cifre che non si sono già depositate sul proprio conto in passato. Ovviamente questo vale per i servizi regolamentati e seri come eToro, mentre è sempre possibile che un broker non regolamentato provi a truffare i clienti chiedendo il saldo degli scoperti e persino penalità aggiuntive.

Svantaggi dei CFD

Nessuno strumento finanziario, inclusi i CFD, può avere soltanto lati positivi. Se così non fosse, le Borse sarebbero ormai diventate desuete e tutti si limiterebbero a investire soltanto sul mercato dei derivati. In realtà, soprattutto quando l’intenzione è aprire posizioni di lungo termine, l’utilizzo dei CFD può diventare limitante per via dei continui costi di rollover.

Ci sono altri fattori, come il rischio di controparte, che rendono questi strumenti poco adatti a un portafoglio da cassettista. Detto questo, possono essere ottimi per bilanciare i rischi degli investimenti a lungo termine utilizzando strategie di hedging. I CFD non nascono come alternativa ai mercati regolamentati, ma come strumento complementare.

  • Rischio di controparte

Il rischio di controparte riguarda il possibile caso di insolvenza del broker con cui si sta operando. Per la verità è molto raro che un broker di CFD possa diventare insolvente e non ci sono stati particolari casi da segnalare in oltre un decennio. Tuttavia possono esserci altri problemi, come la sospensione o la revoca della licenza per i servizi di brokeraggio: un caso celebre fu quello di 24Option, broker che era addirittura sponsor ufficiale di Juventus.

Per evitare che gli investitori possano andare incontro a rischi eccessivi di controparte, ogni autorità finanziaria europea prevede che i broker regolamentati sottoscrivano un’assicurazione per coprire i fondi dei clienti. In alcuni casi si limita a 20.000€, in altri arriva fino a 100.000€, e ci sono broker particolarmente trasparenti come eToro -qui per provare la demo 100% gratis- che addirittura alzano volontariamente i loro massimali.

Dal momento che i CFD hanno valore solo tra il broker e il trader, nel caso in cui l’intermediario fallisse non ci sarebbe modo di liquidare i contratti altrove. Per questo è molto importante affidarsi a broker seri: la nostra redazione fa una selezione molto dura in questo senso, affinché tutti i broker consigliati da TradingOnline.net siano sempre i più affidabili e convenienti in circolazione.

  • Commissioni di rollover

Le commissioni di rollover sono tipiche di qualunque contratto derivato. Ogni CFD ha tecnicamente una scadenza posta alla fine della giornata di Borsa, per cui deve essere rinnovato per portare la posizione nella giornata di Borsa successiva. Questa operazione richiede il pagamento delle commissioni di rollover, che si stia utilizzando o meno la leva finanziaria.

come funzionano le commissioni di rollover sui CFD
Per mantenere un trade aperto sui CFD, a fine giornata il contratto viene rinnovato con rollover sul giorno successivo

Non tutti i broker hanno le stesse commissioni di rollover, per cui è molto utile confrontare le proposte dei diversi servizi. Il nostro broker raccomandato FP Markets, ad esempio, dà la possibilità ai trader di investire con commissioni di rollover minime e di approfittare al tempo stesso della celebre piattaforma MetaTrader; altri broker hanno commissioni due o tre volte più alte per il rollover, per cui è bene fare attenzione al documento con il dettaglio dei costi.

  • Intrasferibilità dei contratti derivati

Questo è un aspetto che abbiamo già toccato ma che vale la pena di rimarcare. I CFD non possono essere trasferiti né da un broker all’altro, né da una persona all’altra. Non possono essere ereditati né trasmessi in alcun modo a entità diverse dal trader e dal broker che hanno stipulato il contratto in principio.

Di fatto non è una grande limitazione per quelle persone che hanno intenzione di fare trading intraday o comunque sul breve termine. Lo può diventare per chi si sta interessando al suo asse ereditario o per chi vuole mantenere un portafoglio titoli trasferibile su altri broker, ma questo ancora una volta non è lo scopo per cui sono nati i CFD.

Quando conviene investire sui CFD

Conoscere le situazioni migliori e peggiori per utilizzare i CFD al posto degli strumenti sottostanti è importante per evitare di esporsi allo strumento sbagliato. Ogni investitore può avere strategie leggermente diverse da questo punto di vista, ma ci sono alcune linee guida generali che sarebbe sempre meglio conoscere.

I CFD non hanno soltanto l’obiettivo di aiutare gli investitori a investire in modo speculativo. Ci sono anche strumenti su cui i retail investor non possono investire senza derivati, e altri ancora che necessiterebbero di accesso al mercato interbancario. Ecco perché i contratti a replica sintetica dovrebbero essere considerati anche un modo per democratizzare i mercati, non soltanto per speculare.

Trading di breve termine

Il trading intraday e lo scalping sono indubbiamente favoriti dalla natura dei CFD. Tanto per cominciare, perché ogni investitore può investire pagando solo un piccolo spread variabile, facile da recuperare con le oscillazioni di uno strumento finanziario. Per recuperare i costi fissi di 15-20€ per eseguito richiesti dalle banche, invece, servirebbero oscillazioni o capitali molto grandi.

Altro vantaggio dei CFD per il trading sul breve periodo è il facile accesso alla leva. Molto spesso, quando un investitore apre un trade di breve termine lo fa perché prevede qualche oscillazione nell’ordine dello 0,1-1% del prezzo dello strumento finanziario. Senza leva, servirebbero tantissime operazioni e una percentuale molto alta di trade profittevoli per riuscire a ottenere risultati significativi.

Utilizzando un broker di CFD serio come Capital.com, invece, si possono amplificare queste oscillazioni con il trading sul margine. Nel caso delle coppie di valute Forex, ad esempio, l’autorità ESMA attualmente consente una leva fino a 1:30. Questo significa che un’oscillazione del 1% nel prezzo dello strumento sottostante provoca un’oscillazione del 30% nel capitale investito dal trader.

Hedging

Il termine hedging viene utilizzato per descrivere investimenti fatti per proteggere altri investimenti. Per fare un esempio pratico, le compagnie aeree sono molto esposte al prezzo del petrolio. Più il petrolio diventa caro, più diventa caro il carburante per gli aeroplani. Le compagnie devono alzare i prezzi e ridurre i margini, facendo contrarre il proprio business; nel caso in cui il prezzo del petrolio diminuisca, invece, le compagnie aeree possono vendere a un prezzo più basso e con margini più alti, generando più domanda e più profitti.

Nel caso in cui un investitore abbia 10.000€ investiti in azioni di compagnie aeree, potrebbe voler proteggere il proprio investimento comprando petrolio sotto forma di CFD. Ad esempio, acquistando 2.000€ di petrolio in leva 1:5 potrebbe bilanciare la sua esposizione: nel caso in cui il prezzo del petrolio aumentasse, salirà il valore della posizione in CFD; in caso il prezzo calasse, aumenterà il valore della posizione in azioni.

Grazie allo short selling facilmente accessibile, si può fare hedging in entrambe le direzioni con i CFD. Nel caso di chi investe in azioni vere e proprie di compagnie petrolifere, ad esempio, sarebbe più conveniente fare hedging investendo in derivati sul ribasso del prezzo del greggio.

Imparare a gestire questo tipo di meccanismi richiede un po’di pratica. Utilizzando il conto demo gratuito di FP Markets, ci si può allenare a fare hedging con centinaia di CFD. Il tutto in un ambiente privo di rischi, usando soltanto il denaro virtuale offerto dal broker.

Trading di materie prime

Il trading di materie prime è decisamente più semplice con i CFD. I contratti derivati permettono di evitare tutti i problemi tipici delle operazioni in Borsa su questi asset. Infatti sui mercati regolamentati i trader sono costretti a fare i conti con alcuni problemi tipici:

  • Consegna fisica del bene
  • Alti lotti minimi
  • Complessità dei futures
  • Commissioni elevate

Tutti questi limiti del trading di commodities vengono superati dall’operatività sui derivati. I costi sono sempre limitati a spread, rollover e commissioni overnight. I lotti minimi possono essere di poche decine di euro e in nessun caso si va incontro alla consegna fisica del bene. Inoltre è direttamente possibile operare sul prezzo spot, senza dover complicare le cose con i futures.

Sempre a differenza dei futures, un investitore che opera tramite CFD può mantenere aperta la posizione per tutto il tempo che desidera. Pagando un rollover minimo di giorno in giorno si continua a rinnovare il contratto a replica sintetica, mentre i futures portati a scadenza non possono essere rinnovati così facilmente.

CFD sulle criptovalute

Il mondo delle criptovalute ha aperto un nuovo mercato per i trader, e ha fatto altrettanto per il trading di CFD. Questi strumenti derivati hanno dalla loro alcuni vantaggi importanti per chi investe in Bitcoin, Ethereum e tutte le altre crypto:

  • Come abbiamo visto, sarebbe totalmente inutile hackerare una piattaforma per il trading di CFD;
  • Non c’è bisogno di avere un wallet o di imparare a usare sistemi complessi per mantenere al sicuro le proprie coins;
  • Dal momento che le transazioni avvengono fuori dalle blockchain, sono più economiche e veloci;
  • L’aspetto fiscale è più chiaro e permette di evitare meglio qualunque problema di tassazione;
  • I derivati sono regolamentati e altrettanto lo sono i broker con cui si possono scambiare.

Ci sono stati anche casi di broker di CFD che hanno segnato enormi passi in avanti nel mondo crypto. Ad esempio, è possibile comprare crypto reali su eToro senza pagare alcuna commissione. Allo stesso tempo, questa piattaforma supporta anche il trading di questi asset sotto forma di CFD. E se tutto questo non bastasse, su eToro si possono mettere automaticamente in staking le proprie crypto.

Forex e CFD sugli indici

Per gli investitori che vogliono ottenere esposizione a Forex e indici, i CFD sono uno strumento ideale. Come prima cosa, perché si tratta di due categorie di strumenti finanziari non quotate in Borsa. Gli indici servono a descrivere l’andamento di un paniere di azioni, ma non si possono “comprare”: l’unica soluzione sarebbero gli ETF, che però portano con sé una replica non perfetta e i costi di gestione annui.

Per quanto riguarda il Forex, invece, si tratta di un mercato che a livello di investimento e speculazione esiste soltanto tra le banche. Il mercato interbancario stabilisce l’equilibrio tra domanda e offerta, senza che gli investitori al dettaglio possano farne parte.

In questo caso i CFD risultano particolarmente utili perché permettono di investire direttamente sul valore di un indice o di un cambio tra valute, con commissioni minime e con soglie di accesso estremamente basse. Inoltre le piattaforme di trading come la celebre MetaTrader offerta da FP Markets offrono tutti gli strumenti per poter operare su questi mercati come professionisti: dal calendario economico agli indicatori di trading, la distanza tra investitori retail e istituzionali è ormai molto ridotta.

Tipologie di broker di CFD

Esistono diverse tipologie di broker di CFD, che si distinguono per il flusso di esecuzione degli ordini. I trader alle prime armi spesso non si accorgono nemmeno della differenza tra un broker e l’altro, ma esiste una differenza concreta che ha un reale impatto sull’operatività dei clienti.

Conoscere le differenze tra un broker come eToro e uno come FP Markets aiuta sia a scegliere il servizio da utilizzare, sia a comprendere ancora più a fondo chi emetta i CFD e in che modo questi contratti vengano gestiti “dietro le quinte”. La differenza principale è tra broker market maker e broker ECN, differenza che ora vedremo più in dettaglio.

differenza tra broker di CFD con esecuzione da market maker ed esecuzione ECN
I broker market maker e i broker ECN utilizzano due metodi diversi per eseguire gli ordini dei clienti

Market maker

I broker che operano come market makers (MMs) sono diretta controparte degli investimenti dei clienti. Quando un trader compra un CFD presso uno di questi intermediari, la società di brokeraggio emette il CFD e il contratto riguarda esclusivamente queste due parti.

Nel caso in cui il trade di un cliente risulti profittevole, dunque, sarà il broker a pagare la plusvalenza; se il trade invece risultasse in perdita, il broker trarrà un profitto diretto dall’operazione. Nel concreto, però, i broker grandi e affermati come Capital.com hanno talmente tanti clienti da bilanciare ordini di acquisto e vendita, arrivando in sostanza a guadagnare solo dallo spread e dagli altri costi già menzionati.

I market maker tendono ad avere più spazio per far fluttuare le quotazioni dei CFD, che talvolta possono risultare leggermente diverse da quelle di Borsa. Parliamo comunque di differenze di pochi pips. Dall’altra parte, gli spread tendono a essere più bassi grazie al fatto che il broker non deve appoggiarsi a nessuna società esterna per eseguire gli ordini dei clienti.

ECN

Il sistema ECN (Electronic Communication Newtork) prevede che il broker trasmetta gli ordini dei clienti a dei fornitori di liquidità esterni, facendo dunque da puro intermediario tra le due parti. In questo caso il broker non trae né profitti né perdite dall’operatività dei clienti, cosa che molti trader vedono di buon occhio perché evita ogni potenziale conflitto di interessi.

Tra i vantaggi di questo sistema c’è il fatto che gli ordini tendono a venire eseguiti a prezzi migliori, perché ogni broker mette in competizione tra loro più fornitori di liquidità in modo da ottenere le condizioni più vantaggiose per ogni eseguito. Allo stesso tempo, però, si pagano mediamente spread più alti perché due diverse entità -broker e fornitori- devono dividere il ricavo dell’operazione.

I broker ECN, tra i quali svetta FP Markets, tendono a essere i preferiti dei trader più esperti. Soprattutto chi fa trading con un’ottica più speculativa tende a trarre molti benefici da un’esecuzione più favorevole degli ordini, con latenza tra invio ed esecuzione solitamente nell’ordine dei millisecondi.

Dove fare trading di CFD: Migliori broker SERI e SICURI

Considerando che il trading online è arrivato per la prima volta in Italia nel 1995, nel corso del tempo sono nate migliaia di piattaforme per investire in CFD e strumenti sottostanti. Oggi l’offerta è più competitiva che mai, e la redazione di TradingOnline.net è sempre attiva per confrontare le proposte dei diversi servizi.

La prima caratteristica che consideriamo è ovviamente la sicurezza, seguita dal ventaglio di strumenti negoziabili, dai costi di intermediazione e dalla qualità delle piattaforme. Ogni elemento, dalla facilità di utilizzo dell’app fino all’assistenza clienti, è parte dei nostri parametri di valutazione per la selezione dei broker di CFD consigliati sul nostro sito.

La tabella riportata più in basso raccoglie tutti i servizi che la nostra redazione consiglia per avvicinarsi al trading online:

FP Markets

  1. Social Trading
  2. AutoTrading
  3. Spreads 0.0

FP Markets è la piattaforma perfetta per chi vuole fare trading algoritmico, avere spreads bassi e fare auto-trading.

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eToro

  1. Social & Copy Trading
  2. Staking crypto (ricompense)
  3. CopyPortfolios

Con eToro puoi copiare le operazioni dei trader professionisti, investire in portafogli gestiti ed ottenere ricompense automatiche.

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Capital.com

  1. Intelligenza Artificiale
  2. MT4 & TradingView
  3. App innovativa

Capital.com è il broker perfetto per lo "Smart Trading" e per fare trading in modalità automatica su 3.000+ mercati.

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Trade.com

  1. Segnali Trading
  2. MetaTrader 4 / 5
  3. Corsi personalizzati

Trade.com offre piattaforme ideali per il trading algoritmico, offre segnali e corsi di formazione gartuiti.

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IQ Option

  1. Trade min. 1€
  2. Social Trading
  3. Tornei e Conto VIP

IQ Option è il broker ideale per chi vuole iniziare nel trading con piccole somme. Piattaforma veloce, intuitiva e stile "gaming".

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Tutti i broker consigliati offrono la possibilità di fare trading online in demo. In questo modo si può testare ogni servizio senza correre rischi e senza pagare nulla, per farsi un’idea concreta dell’offerta di ogni broker.

Broker di CFD: OCCHIO alle TRUFFE

Purtroppo nel mondo del trading online bisogna sempre essere attenti alle truffe, soprattutto quando si tratta di trading sui CFD. Il fatto che gli scambi di questi contratti avvengano al di fuori dei mercati di Borsa, infatti, tende a facilitare l’intrusione di società poco serie. Attraverso sistemi di marketing alquanto criticabili, primo fra tutti le telefonate promozionali non autorizzate, questi malfattori riescono quotidianamente a far finire altri investitori nella loro rete.

Per evitare qualunque tipo di problema, il primo criterio da verificare è sempre che un broker sia autorizzato da Consob. L’albo delle società autorizzate si può consultare gratis, anche online su consob.it, nella sezione “Imprese di investimento”. Se il broker è italiano bisognerà cercare nella sezione “Elenco delle SIM”, mentre i broker con sede in altri paesi europei come eToro sono solitamente nella sezione “Imprese di investimento autorizzate all’estero” e poi “Senza succursale in Italia“.

come verificare l'autorizzazione Consob di un broker di CFD
Verificare l’autorizzazione sul sito di Consob richiede pochi secondi ed è totalmente gratis

Il sistema normativo ha già risolto ogni dubbio per conto degli investitori. Non c’è bisogno di porsi troppe domande, perché è sufficiente andare per esclusione: le società presenti nell’albo di Consob sono affidabili, mentre da tutte le altre è bene diffidare. Inoltre è importante ricordare che nessun broker serio offre promesse di guadagni facili, rendite passive o cose di questo genere.

Opinioni sul trading di CFD

Le opinioni sui CFD sono le più disparate. Alcuni investitori utilizzano solo questi strumenti e amano l’operatività di breve termine; altri li evitano perché adottano solo un approccio da cassettisti, alcuni accusano i CFD di essere troppo speculativi e altri li ritengono essenziali. Nel concreto, la cosa migliore sarebbe sempre vedere ogni strumento finanziario come un’opportunità a cui corrispondono anche dei rischi.

Le caratteristiche dei Contracts For Difference hanno fatto in modo che negli ultimi 10 anni la maggior parte delle piattaforme li abbia inclusi, del tutto o in parte, all’interno della propria offerta. Ci sono operazioni in cui sono utili e altre in cui sono inutili: la cosa importante è saperle riconoscere.

Leggi anche: Trading Online Opinioni

Opinioni verificate e reali di chi li ha provati

Considerando che il mondo dei CFD è estremamente ampio, per avere recensioni affidabili e basate sull’esperienza è utile andare a verificare le opinioni degli utenti delle diverse piattaforme. Più in basso, ad esempio, riportiamo le opinioni espresse dagli utenti di Trustpilot su alcuni dei broker consigliati da TradingOnline.net

Come è ben visibile dalla valutazione media, l’esperienza degli utenti su Capital.com e FP Markets è molto positiva. Questo non significa comunque che sia così con ogni servizio: alcuni intermediari sono truffe e non hanno la documentazione necessaria per operare, altri hanno costi molto alti e altri ancora hanno un pessimo servizio di assistenza.

I CFD sono puramente degli strumenti, per cui l’esperienza può essere molto diversa usando broker diversi o piattaforme diverse. Non sarebbe intelligente né utile generalizzare eccessivamente.

Forum

I forum specializzati in finanza e investimenti sono un buon posto dove andare alla ricerca di opinioni sul trading online. Quasi sempre si incontrano thread dedicati ai CFD, dal momento che ormai questi strumenti sono diventati una colonna portante per gli investimenti dei retail trader. Di seguito riportiamo tre dei forum più interessanti per le conversazioni sui derivati:

  • MQL5 Forum

Il forum MQL5 è interamente dedicato a MetaTrader, la piattaforma che per anni è stata sinonimo di trading sui CFD. Si tratta della piattaforma più utilizzata al mondo per il trading sul Forex ed è nota per avere strumenti del tutto paragonabili ai software dei professionisti. Il forum interno è ricco di conversazioni su qualunque argomento che riguardi i contratti per differenza.

  • InvestireOggi

Il forum di InvestireOggi è uno dei pochi che riesce a mantenersi attivo, pur essendo totalmente in italiano, in un’epoca interamente dominata dai social network. Oggi sono soprattutto Facebook, Instagram e Twitter a raccogliere una nuova forma di forum sul trading e soprattutto gli investitori italiani sembrano aver sposato questo cambiamento. Detto ciò, sul forum di InvestireOggi è sempre possibile trovare thread interessanti sui CFD e sulle strategie connesse.

  • Quellicheinvestono.com

Un forum dal design moderno e sempre attivo, diviso in molte categorie che rendono facile trovare conversazioni su qualunque tema finanziario. Anche in questo caso si tratta di una risorsa al 100% italiana, con centinaia di trader attivi ogni giorno.

La nostra opinione sui CFD

Come redazione attiva da oltre dieci anni nel mondo del trading e degli investimenti, abbiamo avuto modo di scoprire da vicino ogni lato dei CFD. A fronte di questo, ci piacerebbe aggiungere la nostra opinione.

Il trading di CFD ha reso i mercati molto più democratici e accessibili agli investitori retail. Se non fosse per questi contratti derivati, alcune categorie di strumenti finanziari sarebbero riservate esclusivamente ai grandi investitori istituzionali. La possibilità di investire su strumenti non quotati in Borsa, di accedere agli strumenti di hedging con la leva e con lo short selling, insieme ai bassi costi di negoziazione hanno dato ai trader al dettaglio più opzioni che mai per investire.

La nostra opinione è che molte opinioni negative sui CFD siano semplicemente frutto dell’inesperienza di alcuni investitori che li utilizzano. Molte persone che si avvicinano a questi asset lo fanno senza capirne realmente la natura e i rischi, spesso facendo un uso smodato della leva e senza conoscere le basi della gestione del rischio.

Il fatto di poter scegliere tra tanti broker di qualità come eToro, poi, aggiunge un ulteriore grado di libertà per chi investe. Questo broker in particolare, tra l’altro, è riuscito a unire CFD e investimenti sugli strumenti sottostanti all’interno della stessa offerta. In questo modo dimostra come le due cose possano convivere aggiungendo valore per i clienti.

Per formarsi un’opinione in prima persona, approfittare dei simulatori di trading è sempre una buona idea. Ad esempio, aprendo un conto demo su Capital.com si ricevono subito 1.000€ virtuali con illimitate ricariche da altri 10.000€. Con questo capitale simulato si può investire su migliaia di asset, senza limiti di tempo né costi di alcun tipo.

Considerazioni finali e consigli pratici

I CFD hanno cambiato, che piaccia o meno, il mondo degli investimenti al dettaglio. Fanno parte di quella trasformazione più generale della finanza, che vede i privati risparmiatori sempre più coinvolti nella gestione dei propri risparmi. Un trend molto ampio, nel quale i contratti per differenza possono sicuramente giocare una parte importante.

Tutti i concreti casi di utilizzo offerti dai CFD sono la dimostrazione che questo tipo di strumenti non può semplicemente essere ignorato. L’importante è tenere a mente le loro caratteristiche e i rischi che esse comportano, soprattutto quando si ha a che fare con la vendita allo scoperto o con la leva finanziaria.

La regolamentazione di questi contratti a livello europeo ha fatto in modo che le piattaforme siano entrate in una forte competizione che avvantaggia ulteriormente gli investitori, riducendo gli spread e forzando gli operatori a essere sempre più innovativi con la loro offerta. Persino i detrattori dei contratti per differenza non possono fare a meno di notare questi aspetti che, numericamente parlando, sono semplicemente inconfutabili.

FAQ: Domande e risposte frequenti sul trading di CFD

Cosa significa “trading di CFD”?

Quando compare la scritta trading di CFD in una piattaforma di trading, significa che si sta investendo su un contratto che replica il valore dello strumento finanziario e non direttamente sullo strumento finanziario vero e proprio.

Come guadagnare con i CFD?

I CFD permettono di ottenere risultato sia dal capital gain -comprare in basso per poi vendere in alto, o viceversa- sia attraverso i flussi di cassa prodotti da uno strumento finanziario. I CFD azionari, ad esempio, offrono gli stessi dividendi delle azioni reali.

Quale broker di CFD dovrei scegliere?

I broker migliori per il trading di CFD sono eToro, Capital.com e FP Markets. Tutti e tre sono autorizzati da Consob, offrono un conto demo per fare pratica gratis e hanno costi molto bassi sia in termini di spread che di commissioni overnight.

Come comprare e vendere un CFD?

Per comprare e vendere un CFD serve un account presso un broker di CFD come FP Markets. Una volta registrati, sulla piattaforma si trovano i pulsanti “Acquisto” e “Vendita” con cui si possono trasmettere gli ordini al broker per comprare e vendere i contratti.

Chi emette i CFD?

Solitamente i CFD vengono emessi direttamente dal broker con cui si sta facendo trading (sistema market maker) oppure da uno dei suoi fornitori di liquidità (sistema ECN).

Chi paga un CFD?

La controparte degli investimenti in CFD è il broker con cui si fa trading. Questo significa che, in caso di profitto su un’operazione, la plusvalenza viene pagata direttamente dalla società di brokeraggio. In caso si tratti di un sistema ECN, il broker si rivarrà poi sui suoi fornitori di liquidità.

Quali strategie usare con i CFD?

I CFD si prestano molto bene alle strategie di trading intraday, scalping e di hedging. Grazie all’accesso a condizioni convenienti a strumenti quali leva e short selling, i derivati a replica sintetica sono decisamente più adatti a questo tipo di strategie rispetto ai sottostanti.

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