Investire in Borsa significa comprare strumenti finanziari quotati con l’obiettivo di guadagnare dalla loro rivalutazione nel corso del tempo. C’è differenza tra gli investimenti in Borsa e il trading speculativo, anche se spesso si sente fare confusione tra le due cose. In un investimento predomina il ruolo del tempo e del capitale, mentre nel trading speculativo predominano il lavoro attivo e le strategie del trader.
Iniziare a investire in Borsa è una buona idea per chi vuole proteggere il proprio capitale dall’inflazione oppure fare in modo che si rivaluti nel corso del tempo. Bisogna essere consapevoli che dall’altra parte esiste anche il rischio di perdere denaro, e che la differenza principale tra chi perde e chi guadagna è la conoscenza.
Nella guida di oggi, il nostro obiettivo è aiutarti a capire step-by-step come iniziare a investire in Borsa senza fare gli errori tipici dei principianti. Toccheremo tutti i passaggi importanti: dal tipo di strumenti su cui investire fino alle piattaforme come eToro (vai qui per il sito ufficiale) che ti permettono di operare in sicurezza e con costi ridotti.
💱 Su cosa si può investire: | Azioni, obbligazioni, REITs, ETF, materie prime, derivati |
📊 Dove conviene investire: | Azioni e obbligazioni |
🔝 Migliori piattaforme sicure: | eToro / Capital.com / FP Markets |
📈 Rendimento storico: | 9-10% annuo |
💷 Quanto serve per iniziare: | Da 20€ a 100€ |
🤔 Truffe a cui stare attenti: | Formatori truffaldini, broker non autorizzati, schemi Ponzi |
💸 Che rischi si corrono: | Di mercato, di cambio, di controparte, di insolvenza |
Indice di pagina
Su cosa si può investire in Borsa
Prima di comprare o vendere qualunque strumento finanziario, è importante capire alcuni concetti fondamentali che regolano il mondo degli investimenti. La prima cosa da conoscere sono le principali asset class quotate in Borsa:
- Azioni – Rappresentano quote di proprietà di una società. Comprando un’azione, stai diventando in piccola parte proprietario dell’azienda che l’ha emessa. Come proprietario hai diritto a ricevere i dividendi, cioè la parte di profitti che la società distribuisce ai soci, e a rivendere la tua quota in futuro;
- Obbligazioni – Sono titoli di debito, per cui comprando un’obbligazione stai prestando dei soldi a qualcuno. Possono essere corporate, se vengono emesse da una società privata, o titoli di Stato se sono emessi da un governo. Come titolare dell’obbligazione hai diritto a ricevere degli interessi sui soldi che hai prestato;
- Materie prime – Beni come il petrolio, il grano e il gas naturale sono quotati in Borsa e possono essere comprati o venduti come fossero titoli;
- Opzioni e derivati – Un vasto mondo di strumenti speculativi che normalmente si adatta di più ai trader che agli investitori veri e propri. Offrono la possibilità di ottenere grandi guadagni o grandi perdite in poco tempo;
- Metalli preziosi – Solitamente nel portafoglio di un investitore privato hanno il ruolo di beni rifugio, cioè strumenti che si rivalutano nei periodi di crisi anche se non crescono granché di valore nei momenti di espansione economica;
- Forex – Il mercato dei cambi tra valute, che però non sono quotati in Borsa. Normalmente un investitore puro non cerca di speculare sui cambi, ma solo di proteggersi dal rischio che le oscillazioni di una valuta possano influenzare negativamente il suo patrimonio;
- Criptovalute – Strumenti non quotati in Borsa, per cui fuori dallo scopo di questa guida, che tuttavia menzioniamo vista la popolarità acquisita nel corso degli ultimi anni.
Solitamente un investitore al dettaglio, cioè una persona fisica che gestisce i suoi soldi e al più quelli dei suoi familiari, divide il suo patrimonio su due o tre asset class: azioni, obbligazioni ed eventualmente metalli preziosi. Vale comunque la pena di conoscere tutti gli strumenti che esistono e poi di fare in autonomia le tue valutazioni.
In cosa conviene investire in Borsa oggi?
Gli strumenti finanziari si possono dividere in due grandi categorie: quelli che hanno un ritorno atteso e quelli che non ce l’hanno. Il “ritorno atteso” è quanto ci si può aspettare che razionalmente possa rendere quel tipo di asset.
Per fare un esempio facile, che il leggendario Warren Buffett ripete spesso, ipotizziamo di comprare una fattoria. A distanza di 10 anni, noi avremo ancora il valore intatto della fattoria che abbiamo acquistato, che volendo potremmo rivendere. Ma non abbiamo soltanto ciò che avevamo prima: abbiamo anche tutto il valore che la fattoria ha prodotto nel frattempo, di anno in anno.
I due strumenti che per eccellenza hanno un ritorno atteso sono azioni e obbligazioni. Comprare un’azione è come comprare (in piccola parte) un’azienda: a distanza di anni avremo ciò che abbiamo pagato all’inizio, più tutti gli utili e gli investimenti che la società ha realizzato nel frattempo. Comprando un’obbligazione invece riceviamo indietro tutto il denaro che abbiamo investito all’inizio, più i frutti che la fattoria ha prodotto nel frattempo.
Altre asset class, come i metalli preziosi, non hanno un ritorno atteso. Un lingotto d’oro conservato in cassaforte non produce altri lingotti d’oro o altre risorse di alcun genere. Lo stesso vale per le opzioni, le valute, i diamanti e così via. Possono essere un modo per diversificare il portafoglio, ma nel lungo termine rendono meno di obbligazioni e azioni.
Ci sono addirittura degli strumenti che hanno un rendimento atteso negativo. Se investiamo in beni deperibili come alcune materie prime (grano, soia, ecc.) possiamo solo aspettarci che dato un arco di tempo abbastanza lungo questi beni deperiscano perdendo valore.
La gran parte del nostro portafoglio dovrebbe essere costituita da asset che hanno un rendimento atteso positivo. Indicativamente tra l’80% e il 100%, anche se ogni investitore ha le sue specifiche esigenze e le nostre guide non sono da intendersi come consigli finanziari.
Dove investire in Borsa: Classifica Migliori Piattaforme
Ecco le migliori piattaforme dove puoi investire in borsa gratis:
🤵Broker | 💻Tipo piattaforma | 👍Opinioni | 🎮Conto di Prova |
---|---|---|---|
eToro | Proprietaria | ⭐⭐⭐⭐⭐ | Dimostrazione Gratis! |
Capital.com | TradingView / MT4 | ⭐⭐⭐⭐⭐ | Dimostrazione Gratis! |
FP Markets | Autochartist / Iress / MT4-5 | ⭐⭐⭐⭐⭐ | Dimostrazione Gratis! |
Trade.com | Proprietaria / MT4-5 | ⭐⭐⭐⭐ | Dimostrazione Gratis! |
IQ Option | Proprietaria | ⭐⭐⭐⭐ | Dimostrazione Gratis! |
Per investire in Borsa abbiamo bisogno di un broker, cioè un intermediario autorizzato a ricevere i nostri ordini e smistarli sulle Borse Valori. I broker sono ormai quasi esclusivamente online, non più le figure di un tempo che si vedono in film come Una poltrona per due o The Wolf of Wall Street. Si tratta di aziende regolamentate dalla legge che fanno da semplici intermediari tra i clienti e le Borse.
Se vuoi comprare un pacchetto di azioni Enel, per esempio, dovrai trasmettere questo ordine al tuo broker. Il broker lo girerà poi sulla Borsa di riferimento dove la società è quotata, in questo caso Borsa Italiana. Il grande vantaggio dei broker seri, come Capital.com (puoi provarlo gratis qui), è che ti permettono di negoziare su tutte le principali Borse del mondo attraverso un solo punto di accesso.
Il broker ti metterà a disposizione una piattaforma di trading, cioè un software che ti aiuta a investire in un modo più efficiente. La piattaforma, per un investitore, è come la cabina di pilotaggio per un pilota di aerei. Attraverso la piattaforma potrai conoscere i prezzi degli strumenti finanziari in tempo reale, studiare l’andamento dei grafici e trasmettere i tuoi ordini al broker.
Ci sono vari tipi di società che operano come broker sui mercati finanziari in Italia:
- Le banche, che normalmente offrono una loro piattaforma per investire attraverso l’home banking;
- Le SIM e le SGR, cioè le società di gestione del risparmio e le società di intermediazione mobiliare che solitamente operano attraverso la loro rete di promotori finanziari;
- I broker online puri, cioè aziende che operano esclusivamente attraverso la loro piattaforma web permettendo ai clienti di comprare e vendere titoli in autonomia.
Che tipo di broker scegliere?
Tra queste tre categorie, noi consigliamo vivamente di puntare sui broker online puri come eToro (qui per il sito ufficiale). Questo per un semplice fattore di costi e semplicità di utilizzo.
Cominciando dai costi, normalmente un broker guadagna applicando delle commissioni a ogni operazione di acquisto o di vendita che fai sui mercati. Possono essere fee molto basse, come per l’appunto quelle offerte da eToro, ma possono anche essere piuttosto care. Se prendiamo il caso di una banca media italiana (Fineco, Intesa, Unicredit, WeBank, Poste, ecc.) i costi per eseguito vanno dai 15€ ai 25€.
Risparmiare sui costi è un criterio importante, anche perché le azioni di Netflix vendute da Unicredit sono uguali alle azioni di Netflix vendute da un broker online. Il risultato non cambia, per cui l’unico fattore che genera una differenza concreta sono i costi di questo lavoro di intermediazione. Se spendi 20€ per comprare un pacchetto di azioni Netflix da 1.000€, poi spendi altri 20€ per vendere il pacchetto azionario, stai mandando in fumo il 4% dell’investimento solo per pagare i costi associati al broker.
Tipicamente i broker online sono anche più semplici da utilizzare, dal momento che si concentrano solo sull’ottimizzazione totale di questo tipo di servizio. Invece le banche tendono a scoraggiare l’uso delle funzionalità di trading, dal momento che guadagnano nettamente di più vendendo ai clienti prodotti di risparmio gestito.
Migliori broker per investire in Borsa
Di seguito riportiamo il nostro elenco completo e aggiornato di intermediari sicuri con cui investire in Borsa. I broker che consigliamo sono frutto del nostro continuo lavoro di ricerca e aggiornamento, che svolgiamo per assicurare ai nostri lettori le migliori condizioni possibili di accesso ai mercati.
FP Markets è la piattaforma perfetta per chi vuole fare trading algoritmico, avere spreads bassi e fare auto-trading.
Con eToro puoi copiare le operazioni dei trader professionisti, investire in portafogli gestiti ed ottenere ricompense automatiche.
Capital.com è il broker perfetto per lo "Smart Trading" e per fare trading in modalità automatica su 3.000+ mercati.
Trade.com offre piattaforme ideali per il trading algoritmico, offre segnali e corsi di formazione gartuiti.
IQ Option è il broker ideale per chi vuole iniziare nel trading con piccole somme. Piattaforma veloce, intuitiva e stile "gaming".
Chiaramente il primo criterio con cui scegliamo i brand da consigliare è la trasparenza. Purtroppo le truffe sono un tema sempre caldo nel mondo del trading online ed è importante fare attenzione a evitare siti o app poco sicuri per investire in Borsa.
Come riconoscere le piattaforme sicure
Il modo più semplice per riconoscere le piattaforme sicure per investire in Borsa è verificando le credenziali del broker. Ci sono due elementi che distinguono le piattaforme serie: sono regolamentate all’interno dello Spazio Economico Europeo e hanno l’autorizzazione di Consob per operare in Italia. Se un broker soddisfa questi due requisiti, puoi essere certo che non sia una truffa.
Le piattaforme truffa si trovano per esclusione: tutti gli intermediari finanziari che non hanno l’autorizzazione di Consob vanno evitati. Alcune scelgono di non averla per strategia aziendale: Robinhood.com, ad esempio, è un broker che ha deciso di concentrarsi esclusivamente sul mercato americano. Nella grande maggioranza dei casi, però, dietro alla mancanza di autorizzazione c’è una truffa e non una strategia aziendale.
Se vuoi sapere quali sono le piattaforme autorizzate da Consob, ti basta recarti sul sito ufficiale (www.consob.it) per verificare l’albo delle società che sono state approvate per operare come broker finanziari in Italia. Tutte le piattaforme consigliate da TradingOnline.net sono autorizzate Consob.
Conviene investire in Borsa?
Investire in Borsa conviene, a patto di avere obiettivi realistici, un capitale e tempo a sufficienza. Il mondo degli investimenti non è fatto per generare guadagni facili né profitti immediati, ma nel lungo termine chi ha la pazienza dalla sua parte può ottenere una rivalutazione davvero importante del suo capitale.
Dal momento che “investire in Borsa” è troppo generico, cerchiamo di concentrarci su alcuni aspetti misurabili e ben definiti. In particolare, consideriamo il rendimento dei mercati azionari nel corso del tempo: se prendiamo gli indici principali, come lo S&P 500 o il Nasdaq Composite, negli ultimi cinquant’anni hanno reso in media il 9-10% annuo.
Questo non significa che investendo una certa cifra in azioni oggi, tra un anno ti ritroverai con il 9-10% in più di ciò che hai investito. Significa che tra vent’anni, guardando a ritroso i soldi che hai investito oggi, questo sarà grossomodo il rendimento medio annuo che avrai ottenuto. Tra un anno, però, potresti avere meno di quanto avevi all’inizio.
Tutto questo si regge su un discorso relativamente semplice: l’economia attraversa dei cicli. Ogni ciclo economico è composto da una fase di espansione, in cui la ricchezza mondiale aumenta, e un periodo di recessione in cui la ricchezza mondiale diminuisce. Passate la fase di espansione e di contrazione (o recessione), inizia un nuovo ciclo.
Nessuno può prevedere con certezza quando avrà inizio la prossima recessione o il prossimo ciclo economico. Quello che possiamo sapere in partenza è che storicamente i periodi di crescita sono sempre stati più lunghi di quelli di recessione, e che la crescita dei periodi favorevoli è superiore alla contrazione dei periodi sfavorevoli. In economia si chiama ipotesi della crescita infinita ed è ampiamente accettata dalla gran parte degli economisti.
Investendo i tuoi soldi in Borsa, se acquisti strumenti che hanno un ritorno atteso, puoi aspettarti che nel lungo termine la crescita dell’economia possa rivalutare anche il tuo portafoglio.
Come investire in Borsa
Ci sono diversi approcci agli investimenti in Borsa. Potresti delegare totalmente i tuoi investimenti, oppure potresti gestire tutto in autonomia. Ogni decisione ha i suo i pro e i suoi contro da mettere sulla bilancia. In linea di massima oggi l’investimento in totale autonomia ha guadagnato trazione per i minori costi e i minori conflitti di interesse.
Malgrado l’aumento esponenziale della popolarità degli investimenti in autonomia, in Italia esiste anche una fitta rete di promotori finanziari e di robo advisor. Vogliamo presentare tutte le possibili soluzioni, affinché tu possa trovare quella più adatta alle tue esigenze.
Investire in autonomia
Investire in autonomia significa essere totalmente responsabile di quanto, quando e come investire i tuoi risparmi in Borsa. I due principali vantaggi di questa soluzione sono il fatto di non dover pagare commissioni a un consulente e il fatto di non doversi fidare delle sue abilità. Considerando gli scandali a sfondo bancario che si sono succeduti in Italia nel corso degli anni, effettivamente la fiducia verso gli istituti di credito non è un elemento scontato.
Lo svantaggio principale è il fatto di dover mettere tu l’impegno di tempo necessario per formarti e per gestire il portafoglio. Per un investitore al dettaglio orientato al lungo termine, in media 2-3 ore al mese sono sufficienti per gestire i ribilanciamenti e tenere sotto controllo l’andamento degli investimenti. Il grosso investimento di tempo da fare è quello iniziale, per formarsi e poter operare con consapevolezza.
Complessivamente riteniamo che investire in autonomia sia la scelta migliore per la maggior parte delle persone. I conflitti di interesse tipici del risparmio gestito, insieme ai suoi costi, lo hanno reso sempre meno conveniente. Allo stesso tempo ci sono sempre più piattaforme che permettono di imparare a investire e di negoziare in Borsa con semplicità e costi ridotti.
Una semplice strategia di investimento passivo, costituita da 3-4 ETF su cui ogni mese si investono i risparmi, è più che sufficiente per la grande maggioranza degli investitori al dettaglio. Ci vuole poco tempo per capire come funzionano gli ETF azionari e obbligazionari, che sono anche spiegati più in basso, e questi strumenti rispondono alla gran parte delle esigenze di chi investe sul lungo termine.
Risparmiare il 2-3% di costi annui imposti dal mondo del risparmio gestito, a distanza di anni, fa una grande differenza sui rendimenti. Non è un aspetto da sottovalutare. Inoltre, se qualcosa dovesse andare male, è sempre meglio sapere che la colpa è nostra e non di qualcun altro a cui abbiamo messo in mano i nostri risparmi.
Se sei interessato a imparare di più su come investire in autonomia, ti consigliamo di studiare i corsi gratuiti che trovi sul sito ufficiale di Capital.com (li trovi cliccando qui). Troverai tutte le spiegazioni importanti per investire con consapevolezza, spiegate in un modo semplice da capire, sotto la guida di un broker autorizzato da Consob.
Affidarsi a un consulente o promotore
L’alternativa principale agli investimenti in autonomia è il mondo del risparmio gestito. Questo è il modo in cui gli italiani hanno tradizionalmente investito in Borsa dal secondo dopoguerra fino all’avvento delle piattaforme di trading online. Ci sono principalmente due figure alle quali ci si può rivolgere:
- I promotori finanziari sono professionisti che lavorano per una banca (es. Fineco, Mediolanum, Fideuram) e per conto di questa vendono prodotti “preconfezionati” ai loro clienti. Non prendono decisioni su come investire i soldi dei clienti e sono costretti a vendere solo i prodotti offerti dalla loro banca;
- I consulenti finanziari indipendenti sono professionisti totalmente autonomi, che creano portafogli su misura per i loro clienti e possono proporre qualunque tipo di asset.
Entrambe le soluzioni hanno alcuni limiti. I promotori finanziari hanno un chiaro conflitto d’interesse, dovendo vendere per forza i prodotti della loro banca anche se li ritengono poco validi; i consulenti finanziari indipendenti, invece, hanno solitamente costi elevati. Siamo nell’ordine del 2,5-3% annuo.
Un tempo questa soluzione aveva il vantaggio di poter facilmente diversificare il portafoglio, perché il risparmio gestito vende solitamente ai clienti dei fondi comuni d’investimento. Oggi questo vantaggio si è perso, perché l’avvento degli ETF ha reso altrettanto facile diversificare il portafoglio con strumenti più convenienti.
Robo advisor
I robo advisor sono algoritmi che consigliano agli utenti come ripartire il proprio portafoglio di investimento. Ci sono ormai decine di ROBO Advisor, ma alla base tutti condividono questo stesso obiettivo. Sono una delle tante forme in cui si può manifestare il trading automatico, ma non sono algoritmi di trading speculativo. Piuttosto sono pensati per chi vuole investire in Borsa con un orizzonte di lungo termine.
La maggior parte dei robo advisor accetta degli input dall’utente basati sulle sue esigenze e sulla sua situazione specifica. Esempi possono essere l’età, il profilo di rischio, l’obiettivo di rendimento o l’orizzonte temporale con cui si sta investendo il capitale. Come output restituiscono, di solito, un elenco di ETF suggeriti.
L’obiettivo dei robo advisor è sostanzialmente bilanciare il portafoglio degli utenti per renderlo coerente con la loro situazione. Una persona che indica un orizzonte temporale lungo e un profilo di rischio elevato, tipicamente, si ritroverà con una percentuale elevata di azioni; un’altra persona, che indica un breve orizzonte temporale e un profilo di rischio basso, verrà invece indirizzata su un portafoglio fatto in prevalenza di obbligazioni e beni rifugio.
Ci sono robo advisor sia gratuiti che a pagamento, e il loro ruolo sta diventando via via più importante. Nel complesso sono un buon aiuto a costi ridotti o inesistenti, che ti può indirizzare come un consulente ma a una frazione del prezzo.
Copiare altri investitori in automatico
Questa è una scelta particolare, ma concreta: puoi copirare in automatico le mosse di un altro investitore per gestire il tuo portafoglio esattamente come lui gestisce il suo. Si chiama CopyTrading ed è un approccio che sempre più piattaforme cercano di proporre, ma è stato inventato e rimane il punto di forza principale di eToro (trovi il sito ufficiale qui per testarlo).
Il CopyTrading funziona bene sulle piattaforme che hanno una grande massa critica di utenti, come per l’appunto avviene su eToro. Questo ti permette di avere tanti utenti a disposizione da copiare e soprattutto ti permette di avere una piattaforma seria con cui confrontare tutti i vari utenti che potresti iniziare a copiare.
Il CopyTrading di eToro si basa su due tipologie di utenti: i Popular Investor, che si mettono a disposizione per essere copiati, e gli utenti che scelgono di farlo. Gli utenti non pagano costi extra per effettuare la copia, mentre i Popular Investor ricevono una ricompensa direttamente pagata dal broker in base alla loro popolarità.
Prima di copiare qualcuno puoi conoscere il suo rendimento passato, il suo profilo di rischio, la composizione attuale del portafoglio e tutto ciò che ha pubblicato sulla sua bacheca. In questo modo puoi decidere di investire solo su chi ti rispecchia di più, magari diversificando l’investimento su più Popular Investor.
Se vuoi provare questo tipo di investimenti in Borsa, lo puoi fare aprendo gratis un conto demo su eToro cliccando qui. Avrai subito accesso alla piattaforma e ti verranno messi a disposizione 100.000$ virtuali con cui esercitarti senza correre rischi.
Migliore strategia per investire in Borsa
Tra tutte le possibili strategie per investire in Borsa, qual è la migliore? La risposta tipicamente dipende dal tipo di investitore che stiamo considerando, ma per la gran parte delle persone la risposta è il passive investing. Non è una risposta che proviene dalle nostre opinioni: è stato dimostrato da più e più studi scientifici che il passive investing è il modo più razionale per investire sul lungo termine.
Il passive investing è una strategia di investimento che si basa sulla massima diversificazione possibile del portafoglio. Per testare la sua validità scientifica, sono stati condotti degli studi a ritroso sulle performance dei trader e dei gestori dei fondi d’investimento. Il risultato aggregato di questi studi è che oltre il 90% degli investitori attivi, cioè di chi cerca di investire al momento ideale sullo strumento ideale, non è in grado di battere il mercato sul lungo termine.
Questo significa che anche chi sta pagando il 2-3% di costi annui per il servizio offerto da un promotore o da un consulente, di fatto, sta pagando per avere il 90% di probabilità di fare peggio del mercato. Per questo motivo, a meno che tu non sia un fuoriclasse in grado di battere 9 professionisti su 10, la scelta più razionale è replicare il mercato. Non cercare di batterlo, non cercare l’entrata perfetta al momento perfetto, solo replicare il mercato.
Se decidi di costruire un portafoglio fatto al 70% di azioni, ad esempio, il passive investing ti insegna che dovresti cercare di far rientrare in quella percentuale del portafoglio quanti più titoli possibile. Quanti più settori, quante più società, quante più aree geografiche riesci a trovare sulle Borse.
La logica è che, per l’appunto, nessuno sa con esattezza quali titoli saliranno o scenderanno nei prossimi 10 giorni, nessuno sa con esattezza quando arriverà la prossima recessione o quale tecnologia rivoluzionerà il mondo nei prossimi anni.
Tutto ciò che sappiamo è che l’economia complessiva del mondo cresce nel lungo termine. Per questo ha senso diversificare il nostro portafoglio su tutte le azioni e le obbligazioni possibili: compreremo alcuni titoli che crolleranno e altri che andranno alle stelle, ma complessivamente possiamo aspettarci che il portafoglio nel suo insieme cresca.
Il ruolo degli ETF
Gli ETF sono fondi d’investimento quotati in Borsa che si limitano a replicare un indice senza cercare di batterlo. Sono un’invenzione estremamente utile per chi vuole investire in Borsa con una strategia di passive investing, in quanto rappresentano degli strumenti convenienti e liquidi con cui diversificare il portafoglio.
Gli ETF sono diversi dai fondi comuni d’investimento venduti da promotori, banche e assicurazioni. Tanto per cominciare, i gestori non fanno trading con i soldi del fondo. Se l’ETF replica il FTSE MIB, cioè l’indice delle 40 aziende più importanti d’Italia, al suo interno ci saranno sempre e soltanto quelle 40 aziende nelle stesse identiche proporzioni con cui sono rappresentate nell’indice.
Essendo quotati in Borsa, è molto facile comprare e vendere quote di ETF. Il mercato dei compratori e dei venditori è sempre molto attivo. Inoltre puoi conoscere la quotazione in tempo reale quando il mercato è aperto. Sono entrambe caratteristiche che mancano ai fondi comuni d’investimento.
Nell’esempio dell’ETF che replica il FTSE MIB, acquistando una singola quota di questo fondo stiamo automaticamente diversificando il nostro portafoglio su tutti i principali settori dell’economia italiana; siamo però esposti a una singola area geografica, cioè per l’appunto il nostro paese.
Se acquistiamo quote di altri ETF, che magari replicano indici molto diversificati come lo S&P 500 o il MSCI World Index, possiamo ulteriormente diversificare il nostro portafoglio. Bastano solitamente 6-7 ETF (al massimo) per costruire un portafoglio titoli estremamente diversificato e resiliente in grado di performare alla pari del mercato.
Un ottimo broker per negoziare ETF è Capital.com (trovi il sito ufficiale qui), che combina un’ampia scelta di fondi a gestione passiva e la possibilità di investire senza commissioni fisse.
Strategie alternative per investire in Borsa
Scegliere il passive investing e gli ETF potrà anche essere la decisione più razionale per la maggior parte delle persone, ma non è l’unica scelta possibile. Ci sono altri approcci agli investimenti che quantomeno vale la pena di considerare. Questi vanno dal più speculativo fino a quello più conservativo, con un ampio spettro di rapporti rischio/rendimento.
Pareggiare l’inflazione
Rischio | Basso |
Livello di difficoltà | Basso |
Rendimento potenziale | Basso |
Pareggiare l’inflazione è la strategia più conservativa in assoluto. L’investitore non cerca di ottenere un rendimento reale dai suoi investimenti, bensì solo un rendimento nominale. Significa che il potere d’acquisto del capitale rimane lo stesso nel corso del tempo, pareggiando il tasso di inflazione.
Questa strategia normalmente va bene per chi ha grandi patrimoni e si trova in età avanzata. L’obiettivo primario è non perdere soldi, mantenendo intatto il patrimonio da trasmettere alla generazione successiva. Per questo tipo di investimento sono utili soprattutto tre asset class:
- Titoli di Stato di paesi sviluppati, che sono obbligazioni estremamente sicure su cui investire;
- Metalli preziosi, per mettersi al riparo da una possibile recessione;
- Conti deposito, pensati appositamente per pareggiare l’inflazione.
Questa strategia è invece sconsigliata a chi vuole investire sul lungo termine ed è giovane. In questo caso è meglio puntare a ottenere una rivalutazione importante del capitale, correndo rischi maggiori sui mercati azionari, sapendo che le Borse nel lungo termine salgono.
Day trading
Rischio | Alto |
Livello di difficoltà | Alto |
Rendimento potenziale | Alto |
Il day trading è un’attività altamente speculativa che prevede comprare e vendere i titoli in giornata, cercando di non mantenere mai una posizione aperta da un giorno all’altro. È l’attività che distingue i “trader” dagli “investitori” ed è più una professione che una forma di investimento.
Il day trading viene considerato una professione soprattutto per l’impegno di tempo che richiede, nettamente più alto rispetto a un portafoglio di ETF comprati e lasciati crescere sul proprio conto. Il ritorno potenziale è alto, ma lo sono anche le potenziali perdite. In una singola giornata di trading nessuno strumento ha un ritorno atteso positivo.
Questo approccio può andare bene per chi vuole fare degli investimenti speculativi il proprio lavoro, e ha un numero coerente di ore giornaliere da dedicare a questa attività. Malgrado l’impegno, comunque, non è detto che si riesca effettivamente a battere il mercato. In teoria un day trader ha la possibilità di cogliere tutte le oscillazioni che i mercati registrano, ma riuscirci è un altro paio di maniche.
Se pensi che il day trading faccia al caso tuo, ti consigliamo di provare FP Markets (puoi farlo gratis qui). Si tratta di un broker basato su Metatrader che offre tutti gli strumenti più importanti per fare day trading, a partire proprio dalla piattaforma. Con costi di negoziazione ridotti all’osso e la possibilità di gestire più sub-account per diversi tipi di operazioni speculative, è un ottimo broker per i day trader.
Meme stocks
Rischio | Molto alto |
Livello di difficoltà | Basso |
Rendimento potenziale | Alto |
Le meme stocks sono azioni che diventano popolari sui social network, tipicamente su Reddit, e vengono acquistate in massa dagli investitori al dettaglio. Il caso più famoso è stato quello di Gamestop nel 2021, quando un gruppo di utenti di Reddit ha portato il titolo a registrare un esorbitante +7.000% in pochi giorni.
Spesso e volentieri non c’è un razionale logico dietro ai titoli che vengono scelti. Molti sono soltanto frutto delle simpatie degli utenti, brand storici verso i quali si prova nostalgia, aziende con una vocazione per l’ambiente o semplicemente azioni che sono state trascinate in basso dalle vendite allo scoperto degli hedge funds.
In questo caso è semplicemente l’unione di tantissimi investitori che, facendo decollare la domanda per una certa azione, provoca un repentino aumento di prezzo. Spesso segue subito dopo un tracollo, quando gli investitori iniziano a vendere i loro titoli per raccogliere i profitti.
Nel concreto si tratta di una strategia estremamente rischiosa; non possiamo nemmeno parlare di “investimento” vero e proprio, ma piuttosto di “scommessa”.
Meglio investire in Borsa o in immobili?
Gli immobili sono considerati storicamente l’alternativa agli investimenti in Borsa. Normalmente chi ha grandi patrimoni decide di diversificare il suo portafoglio su entrambe le asset class, ma per una persona con meno di 200.000€ da investire sarebbe più opportuno concentrarsi sugli strumenti finanziari.
Tanto per cominciare, è sempre opportuno ricordare che si può investire sugli immobili in Borsa. Non sono due mondi totalmente separati. I REITs, infatti, sono particolari fondi d’investimento che operano sul mercato immobiliare costruendo e affittando residenze, uffici, infrastrutture, magazzini o spazi di altro genere. In ogni nazione sono regolamentati in maniera diversa, ma a seconda delle normative locali sono sempre tenuti a distribuire il 70-90% dei profitti annuali agli investitori.
I REITs ti permettono di diversificare il tuo patrimonio, investendo in immobili in un modo più intelligente. Questi grandi fondi d’investimento riescono ad abbassare i costi di produzione delle unità abitative grazie all’economia di scala; hanno contratti particolari con i fornitori e sono professionisti del settore. In più hai la possibilità di diversificare il patrimonio come meglio credi: puoi investire da casa tua su immobili che si trovano in Inghilterra, negli Stati Uniti o in Giappone.
Il mercato immobiliare è solo uno dei tanti settori dell’economia, per cui ha senso includerlo nel portafoglio. Se però gli immobili rappresentano la gran parte del tuo patrimonio, significa che sei esposto eccessivamente a un singolo settore: una crisi immobiliare potrebbe impattare drasticamente sul tuo livello di benessere finanziario.
Se hai una casa di proprietà, è probabile che questa da sola rappresenti già la gran parte del tuo patrimonio e che di conseguenza tu sia già molto esposto al mercato immobiliare della tua zona. Per lo meno i risparmi sul conto corrente andrebbero investiti in altro, in modo da non tenere tutte le uova in un solo paniere. Registrandoti gratis su eToro da qui puoi trovare l’elenco completo di REITs su cui puoi investire, molti dei quali sono acquistabili senza commissioni.
Quali sono i rischi di investire in Borsa?
Come tutte le attività di investimento, anche gli strumenti quotati in Borsa presentano dei rischi. Conoscere e valutare le diverse tipologie di rischio ti può aiutare a prevenirle, riducendo la probabilità di eventi imprevisti.
Il primo è il rischio di mercato. Questo si verifica su tutti gli strumenti finanziari: il loro prezzo potrebbe scendere. Nel caso di un’azione, potrebbe avvenire perché i dati di bilancio della società peggiorano e gli investitori sono disposti a pagare di meno per acquistare una frazione della sua proprietà. Nel caso delle materie prime, i cicli di domanda e offerta fanno continuamente oscillare i prezzi.
Il secondo è il rischio di cambio. Il rischio di cambio si verifica quando compri strumenti finanziari denominati in una valuta estera. Se compri delle azioni quotate in Borsa negli Stati Uniti, ad esempio, dovrai comprarle in dollari americani. Mentre le mantieni in portafoglio, il rendimento del tuo investimento non dipende solo dall’andamento del titolo ma anche dalle oscillazioni del cambio euro/dollaro.
Il terzo rischio è quello di controparte, che implica la perdita del tuo denaro per via di una truffa o dell’insolvenza della piattaforma su cui hai depositato i tuoi fondi. Questo è un rischio che puoi facilmente controllare scegliendo di operare con un broker autorizzato da Consob: non solo hai la garanzia della trasparenza della società con cui investi, ma tutti i tuoi depositi saranno assicurati contro il caso di insolvenza.
Da ultimo abbiamo il rischio di credito, che si verifica tipicamente con le obbligazioni. In questo caso il rischio è che l’emittente dell’obbligazione possa dichiarare default, fallendo e non riuscendo così a ripagare il suo debito.
Libri e corsi per iniziare a investire in Borsa
Formarsi non è mai una cattiva idea, soprattutto quando si è del tutto principianti nel mondo degli investimenti. Ci sono tante risorse valide che possono aiutarti ad acquisire informazioni importanti, sia gratis che spendendo cifre contenute. Sconsigliamo in partenza di rivolgersi a fantomatici formatori che chiedono migliaia di euro per un corso: per ciò che un investitore al dettaglio serve sapere basta molto meno.
Ecco alcuni libri da non perdere:
- L’investitore intelligente di Ben Graham, insegnante e poi datore di lavoro di Warren Buffett;
- Il milionario della porta accanto, ottimo libro che spiega l’importanza degli investimenti sul lungo termine;
- Padre ricco, padre povero, un titolo immortale che contiene tutte le basi più importanti della finanza personale
Quanto ai corsi, invece, la nostra scelta ricade sulle risorse create direttamente dai broker online autorizzati. Molte piattaforme investono sulla formazione per aiutare i propri clienti a capire meglio i mercati e per attirarne di nuovi.
Ti consigliamo di non perdere, in particolare, i corsi gratuiti che trovi sul sito ufficiale di Capital.com. Sono divisi per argomento e per livello di competenza e sono guidati dall’esperienza del broker, assicurandoti la qualità delle informazioni al loro interno. Inoltre Capital.com mette a disposizione un’app totalmente gratuita, chiamata “Investmate”, dedicata proprio alla formazione.
L’applicazione Investmate è una raccolta di risorse formative divise per lezioni. Ogni lezione richiede appena 5 minuti, e strada facendo puoi verificare il tuo apprendimento attraverso i quiz e le prove pratiche. Un’ottima risorsa per chi non riesce a trovare dei blocchi di tempo interi da dedicare alla formazione e preferisce assumere le informazioni “in pillole”.
Budget minimo per investire in Borsa
Non c’è una cifra precisa necessaria per iniziare a investire in Borsa. In generale, il consiglio migliore è quello di investire solo i soldi che non servono immediatamente per pagare spese prevedibili. Inoltre sarebbe sempre meglio avere sul conto corrente la liquidità necessaria per far fronte a 6 mesi di spese, in modo tale da poter far fronte a qualunque imprevisto che la vita ci metta davanti.
Anche iniziare a investire con 500€ o con 1.000€ rimane un buon modo per iniziare. La cosa più importante, in generale, è investire periodicamente il proprio risparmio. Può essere una volta al mese o una volta all’anno, ma rimane un concetto importante.
Investire periodicamente i propri risparmi fa più differenza del capitale di partenza. Investendo 300€ al mese per 30 anni, una cifra alla portata della gran parte dei lavoratori della classe media che risparmiano parte del proprio reddito, ipotizzando un rendimento medio annuo del 9% si ottiene un montante di oltre 500.000€. Persino partendo da zero.
Ipoteticamente, con 20.000€ iniziali e la stessa quantità di contributi si ottiene un bilancio di oltre 800.000€ alla fine dei trent’anni. Niente male, considerando che oggi una persona giovane che vive in Italia dovrebbe avere a cuore il fatto di costruirsi una pensione propria, che non dipende dalla previdenza sociale pubblica.
Qualunque cifra può essere un punto di partenza, ricordando due cose: l’apporto periodico di capitali e il tempo sono i due fattori più importanti.
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Come investire in Borsa con pochi soldi
Se il tuo capitale di partenza è piccolo puoi comunque iniziare con il piede giusto. In questo caso diventa ancora più importante evitare di pagare commissioni fisse sui tuoi investimenti: operando con una banca che ti chiede 20€ per eseguito, stai pagando lo 0,2% di un pacchetto di azioni da 10.000€; se invece compri un pacchetto di azioni da 200€, stai perdendo il 10% del tuo investimento.
Per questo consigliamo ancora di più di rivolgersi a un broker come eToro (puoi provarlo gratuitamente qui), in grado di eliminare il più possibile ogni costo associato agli investimenti. In secondo luogo diventa ancora più importante valutare strumenti diversificati, come ETF e REITs, perché con un piccolo capitale di partenza è difficile diversificare gli investimenti.
Per fare un esempio, ogni singola azione di Tesla costa circa 1.000$. Questo significa che se vuoi investire 1.000€ in Borsa e vuoi che Tesla faccia parte del tuo portafoglio, potrai acquistare al massimo un’azione e non avrai minimamente diversificato i tuoi investimenti. Al contrario, se investi su un ETF del Nasdaq 100, stai in parte esponendo il tuo capitale alle azioni di Tesla, in parte ad altre 99 società.
La cosa buona di avere pochi soldi con cui iniziare è che potrai far crescere il tuo portafoglio gradualmente nel corso del tempo, senza esporti subito in modo eccessivo. Immagina una persona che investe immediatamente gran parte del suo patrimonio: cosa succederebbe se il giorno dopo i mercati crollassero? Nel caso di chi parte con poco, invece, questo sarebbe un problema molto piccolo.
Investire in Borsa: Opinioni e considerazioni finali
Anche se investire in Borsa può essere rischioso, complessivamente è la scelta più razionale per chi vuole far crescere il suo patrimonio nel corso del tempo. Anche se nel breve termine tutto può succedere, oltre 100 anni di storia dei mercati finanziari ci insegnano che nel lungo in termine la crescita prevale.
Come abbiamo spiegato parlando di strategie, tra l’altro, ciò che serve a un investitore al dettaglio che vuole coltivare i risparmi del tempo non è così difficile da capire. Specie se si decide di seguire la filosofia del passive investing, bastano pochi prodotti ben diversificati; con costi minimi e poco tempo ogni mese si può mettere in piedi una strategia che statisticamente ha il 90% di probabilità di chi si dedica ossessivamente allo studio dei mercati.
Grazie ai broker online come Capital.com e FP Markets, poi, è diventato molto semplice accedere ai mercati. Bastano letteralmente 10 minuti per iniziare a investire sugli strumenti finanziari di tutte le principali Borse del mondo, senza alzarsi dalla scrivania.
Tieni a mente le regole fondamentali della Borsa: non esistono soldi facili, non ci sono metodi sicuri per diventare ricchi e il rendimento e sempre proporzionale al rischio. Assodate queste basi e trovata una piattaforma sicura e conveniente con cui operare, le Borse rappresentano un’opportunità concreta.
FAQ: Domande e risposte frequenti sugli investimenti in Borsa
Quanto serve per iniziare a investire in Borsa?
Si può iniziare a investire in Borsa con pochissimo capitale, idealmente anche 100€. Non è un ostacolo iniziare con poco, ma affinché questa attività abbia un senso conviene poi investire altri risparmi a intervalli periodici di tempo.
Quali sono le migliori piattaforme per investire in Borsa?
Al momento le piattaforme più consigliate per investire in Borsa sono eToro, Capital.com e FP Markets. Sono tutti e tre broker online regolamentati in Europa e autorizzati Consob, che offrono tanti strumenti negoziabili e al contempo commissioni estremamente basse.
Cosa serve per iniziare a investire in Borsa?
Per iniziare in Borsa è sufficiente aver compiuto i 18 anni, avere del capitale a disposizione, un device connesso a internet e un account presso un broker online o una banca che permette di fare investimenti in autonomia.
In Borsa posso perdere più di quanto investo?
In Borsa è possibile perdere più di quanto si investe, ma solo se si opera con la vendita allo scoperto o con le vendita di opzioni. Non potrai mai perdere più di quanto investi se compri delle materie prime, delle azioni o delle obbligazioni.
Su cosa si può investire in Borsa?
Azioni, obbligazioni, warrant, opzioni, materie prime, futures, ETF e REITs sono tutti strumenti quotati in Borsa. Il mercato Forex e le crypto possono essere considerati investimenti di natura finanziaria, ma non quotati in Borsa.
Quanto si guadagna investendo in Borsa?
Il rendimento storico dello S&P 500, l’indice di Borsa normalmente preso come riferimento per l’andamento dei mercati, ha reso in media il 9-10% annuo nell’ultimo secolo di storia. Questa è una buona indicazione di lungo termine, ma nel breve termine ogni tipo di oscillazione è possibile.
Su cosa conviene investire in Borsa?
Per un investitore al dettaglio, tipicamente azioni e obbligazioni sono le due asset class su cui ha più senso investire. Gli ETF aiutano, poi, a investire su queste categorie di strumenti finanziari in modo più agevole e diversificato.